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Saul's POV

Sono le  tre e mezza e non riesco a dormire. In questa casa ci sono troppi ricordi, sia belli che brutti. Esco dalla mia stanza e faccio un giro nelle mia nuova-vecchia casa per cercare un qualcosa da fare ,ma i ricordi mi colpiscono come delle lame al petto. Per distrarmi un po' mi stendo sul divano del salotto e inizio a guardare la tv nella speranza che mi addormenti e che i ricordi smettano di farmi male.

•~•~•

"Saul svegliati, fai colazione, vestiti e vai a scuola."

Questa è la frase che sento prima di svegliarmi ed essermi accorto che ero ancora sul divano e che molto probabilmente ho dormito qui.
"Mamma forse non dovresti svegliarlo così  perché dopotutto è tuo figlio e, dal fatto che anch'io sia tua figlia, posso assicurarti che tu non mi svegli di certo così. Secondo me a te da fastidio che sia qui perché  ti fa male sapere che lui ha vissuto con la causa dei tuoi mali.
Dopo di ché: silenzio tombale.

Fino ad adesso ho finto di dormire per vedere se avrebbero detto altro, ma niente perciò decido  di uscire dal mio 'rifugio' e vado in cucina.

"Buongiorno mamma" le dico prima di cercare di darle un bacio sulla guancia  che lei scansa. Saluto anche Federica la quale, almeno,  mi degna di uno sguardo.

Senza fare colazione, salgo in camera mia e prendo il telefono. Ho qualche nuovo messaggio dai miei amici londinesi e una chiamata persa da Sara. Decido di richiamarla, ma il telefono sembra squillare a vuoto. Dopo vari tentativi ecco che mi risponde.

<<Ehi ciao! Sei Saul vero?>>
<<E già...sono io. Spero non ti abbia svegliata...>>
<<Tranquillo... ero sveglia.>>
<<Ti va se facciamo colazione insieme? >>
<< Va bene, mi preparo e vengo da te. >>
<<Perfetto!...E grazie.>>
<<E di ché scusa...a dopo>>
<<Ciao>>

Terminata la chiamata, corro in bagno a farmi una doccia e a lavarmi i denti. Finito torno in camera mia a vestirmi. Sono quasi pronto, quando qualcuno suona il campanello. Spero sia Sara.

Corro ad aprire ed ecco che trovo la mia Sara in tutta la sua bellezza. Oggi indossa dei jeans chiari e una maglietta colorata sui toni fluo che le lascia scoperta la pancia. Poi ha un trucco che le esalta molto gli occhi e le labbra, alquanto carnose. Mi incanto solo a vederla perché è perfetta.

"Buongiorno meraviglia!  Entra pure... vado a mettere una maglietta e torno.  " le dico

•~•~•

Siamo quasi arrivati a scuola quando Sara decide di interrompere il silenzio che si è creato tra noi:"In che classe sei infine?"

Scopriamo che saremo compagni di classe. Poi le propongo di sederci vicino e lei accetta dicendo che così la sua ship preferita si potrà realizzare.  Ovviamente parlava di alcuni suoi amici e non di noi. Che peccato!

Arrivati a scuola, la campanella è appena suonata allora ci dirigiamo nella nostra aula. Prima ora: fisica.

"Buongiorno ragazzi.- dice la prof- Per chi non lo avesse notato, c'è un nuovo alunno: Saul Smith. - tutti si voltano nella mia direzione e dice - Parla di te alla classe".
Non ne ho voglia però mi alzo lo stesso dalla sedia e dico "Mi chiamo Saul e sono nuovo." .
Torno a sedere e la lezione comincia. La prof spiega e spiega, ma io non sto capendo niente.

"Sara tu stai capendo qualcosa? "
Si volta di scatto verso di me per rispondermi: "Qualcosina, tu?"
" Io niente di niente. Non sono mai stato un genio in chimica o quello che sia..."
Poi si rigira verso la professoressa mentre io continuo a chiedermi come abbia fatto a capirci quel qualcosa. A fine ora Sara mi dice: "Comunque era fisica e non chimica."
"Fa lo stesso." le rispondo scontroso.

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