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Senza ombra di dubbio quello che stavo vivendo in quell'istante non era un sogno,era pura realtà.. Guardai con stupore gli alti grattacieli di New York ed erano davvero fantastici! Mi affrettai a raggiungere la zona dei taxi e ne fermai uno dal quale scese un uomo dai capelli grigi e io le sorrisi guardandolo.
"Dia pure a me le valigie" -mi disse l'uomo-
"Grazie mille" -dissi lasciando le valigie al signore entrando nel taxi-
"Dove andiamo signorina?" -disse l'uomo dopo aver sistemato i miei bagagli-
"First Park Avenue 13,grazie!" -dissi dopo aver letto l'indirizzo indicatomi dal proprietario di quella che sarebbe stata la mia nuova casa-
Dopo dieci minuti di viaggio arrivammo davanti al cancello e mi girai subito a guardare l'aspetto esteriore della casa, pensai che fosse una bellissima casetta così presa dalla curiosità mi affrettai a scendere dal taxi e pagai l'uomo il quale mi consegnò poi i miei bagagli; ero curiosa e allo stesso tempo molto emozionata, non avevo mai avuto una casa 'mia' ovvero non avevo abitato una casa da sola prima d'ora.
Mi affrettai a cercare le chiavi di casa e aprii la porta quando davanti a me trovai l'interno abbastanza accogliente,in stile moderno come piaceva tanto a me, con pitture e mobili bianchi, neri e bordeaux; poggiai le valigie in un angolo e mi feci un giro per la casa e più la esploravo e più mi piaceva, quello era il mio posto, qui era dove volevo stare! Tornando giù in salotto sentii bussare alla porta e aggrottai la fronte.
"Che diamine anche non sono nemmeno arrivata e già sono ricercata" -dissi sarcastica e andai ad aprire"
"Lei deve essere Sophia Taylor,giusto?" -disse un giovane abbastanza carino,dagli occhi verdi con i capelli non molto lunghi e castani chiari-
"Ehm s..si, cosa le serviva?" -dissi guardando il ragazzo-
"Questa è per lei, è arrivata stamattina ma dato che lei è appena arrivata a New York gliela consegno ora" -disse il ragazzo consegnandomi una lettera"
"Grazie mille bel ragazzo, a presto" -dissi prendendo la lettera è chiusi la porta e mi scappó da ridere- avevo appena fatto una figura da cretina madornale.
"Beh piccola Sophia inizi bene la tua permanenza qui a New York" -dissi parlando da sola-
Aprii quella lettera:

Da:University New York Times
A: Sophia Taylor
Gentile Miss Taylor, le comunichiamo che il passaggio come da lei richiesto dall'University State di Oxford all'University New York Times nel Dipartimento di Lettere e Filosofia è stato confermato, le lezioni le potrà riprendere dalla settimana prossima, a partire dalla data odierna si puó presentare nei nostri uffici per consegnare questo foglio.
Le auguriamo una buona giornata.
University New York Times.

Lessi di corsa quella lettera sorridendo come una bambina quando le comprano un giocattolo nuovo e nella fretta non mi accorsi che insieme alla lettera dell'università ce n'era anche un'altra da parte del Terzo Dipartimento del mio isolato e aggrottai la fronte.

Da: Terzo Dipartimento di First Park Avenue
A: Sophia Taylor
Gentile Miss Taylor, con questa lettera il Terzo Dipartimento di questo isolato le comunica che quanto da lei richiesto ovvero la cittadinanza e residenza qui a New York è stata accettata.
La Direzione.
Lessi anche quella lettera con un sorriso smagliante,finalmente non c'era più nulla che mi legava a quella cupa Oxford..per togliermi il pensiero dell'università mi affrettai a rimettere il foglio nella busta della lettera, uscii di casa e notai che il ragazzo che mi aveva consegnato quelle due lettere era ancora a pochi metri da casa mia, era alquanto inquietante quanto intrigante. Camminavo verso di lui e intanto lo seguivo con lo sguardo e lui faceva lo stesso con me.
Ma perché era ancora davanti casa mia? Volevo vederci chiaro in quella faccenda.

Era una vita che ti stavo aspettando Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora