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La domanda che mi fece il ragazzo mi fece rimanere di stucco, sentii il mio sangue gelarsi, il mio cuore fermarsi e nel mio cervello come una pellicola di un film che andava a ritroso nel tempo e nella mia mente trasmetteva un film orrendo il quale parlava il mio padre re di tutti i screzi che faceva a me e mia madre.
"Sophia tutto bene?" -la voce di Nickolai mi riportò alla realtà-
"S-si Nickolai scusami ma ora devo andare" -dissi senza nemmeno riprendere le mie cose"
Corsi velocemente verso casa piangendo rendendomi conto per la prima volta che nonostante il mio carattere forte e deciso avevo ancora paura a toccare qualsiasi tasto riguardante il mio passato, per questo lanciai la borsa sul divano,mi misi su quest'ultimo piangendo disperatamente fino ad addormentarmi fino alla mattina dopo.
Quella mattina fu Evelyn a svegliarmi,sentivo la testa come un pallone,due occhi che sembrava mi avessero preso a pugni per ore.
"Ei dolcezza ti sei svegliata?" -disse Evelyn tutta felice-
"No mi hai svegliata tu adesso" -dissi assonnata-
"Dai hai tempo venti minuti,passo a prenderti con Nickolai" -disse la ragazza-
"Uff,va bene" -dissi io alzandomi dal divano e agganciai la chiamata-
Non avevo alcuna voglia di mangiare così non feci colazione,andai in camera e mi vestii optando per una camicetta nera lunga con qualche disegno astratto e dei pantaloni neri e grigi, mi sistemai poi in bagno cercando di rendermi presentabile e uscii di casa notando che i due ragazzi in macchina mi stavano già aspettando e così lo raggiunsi velocemente.
"Buongiorno bellezza" -disse Nickolai girandosi con il busto dato che era seduto alla guida e io ai posti dietro"
"Buongiorno ragazzi" -dissi freddamente cercando di non rispondere male a Nickolai perché pensavo che mi stesse prendendo in giro"
"Come va?" -disse Evelyn con un sorriso da furbetta-
"Tutto bene" -risposi mentendo,non volevo raccontare la mia storia,non ancora-
Tacquero entrambi e partimmo verso l'università e dopo dieci minuti di viaggio decisi di rompere quel silenzio imbarazzante dicendo ad Evelyn:"Eve ma Lucas dove lo hai lasciato?"
"Dice che mi avrebbe raggiunto al parcheggio dell'università" -disse la ragazza sorridendo"
Nickolai mi guardava dallo specchietto retrovisore e cercavo sempre di distogliere lo sguardo ma in cuor mio sapevo che non appena la mia amica vi avrebbe lasciati soli Nickolai non avrebbe esitato a chiedermi spiegazioni su quanto era successo la cera precedente,così escogito un piano B.
Appena scendemmo dalla macchina salutai Lucas,Evelyn  corse ad abbracciarlo ritrovandomi così sola con Nickolai e il cuore minacciava di fuoriuscire dal petto.
"Allora Sophia,come stai?" -dice Nickolai stando poggiato alla macchina mentre si accende una sigaretta-
"Bene,ma ti ricordo che me lo hai già chiesto..a venti anni se già dimentichi le cose è preoccupante" -dissi ridendo-
"Perché ieri sera sei andata via così? Senza salutarmi? Senza dire nulla?" -disse con un filo di tristezza negli occhi-
"Non mi piace affrontare l'argomento" -dico guardandolo mentre anche io mi accendo una sigaretta-
"È qual'è quest'argomento Soph" -dice accarezzandomi la guancia-
"Una delusione d'amore mi ha portata qui Nick" -dissi poggiando la guancia sul palmo della sua mano cercando di essere il più credibile possibile"
"Oh mi dispiace" -disse il ragazzo abbracciandomi,tra quelle braccia il cuore smise di battere ma chiusi gli occhi,sinceramente mi sentivo anche in colpa per la bugia che avevo appena detto perché speravo di incontrare delle persone vere e sincere li a New York ma non mi sentivo pronta a dire tutta la verità,avevo la brutta sensazione che dicendo la cruda verità loro se ne sarebbe andati.
Solo quando avrei acquisito la loro totale fiduci avrei raccontato la verità.

Era una vita che ti stavo aspettando Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora