3|Cristallino

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Solo ora mi accorgo di quanto malefico possa sembrare il mio tono. Ma non ci bado. La professoressa è visibilmente spaventata. E la stessa cosa è l'idiota dietro di me.

- Io sono la professoressa Janet Morris, e insegno matematica. -

Ma tu guarda, proprio la materia in cui non ci capisco un tubo...
Le sorrido falsamente e mi rinchiudo nei miei pensieri.

Ogni tanto la Morris mi lancia sorrisi e sguardi troppo intensi. Ma non ci bado.

Il suono della campanella ci avvisa del cambio dell'ora. Tutti si alzano e si affrettano ad uscire.

- Baker! - Mi chiamano.

- Sì prof. Morris? - Scommetto che ora mi darà una apparente spiegazione logica a quello che ho visto prima.  E scommetto nuovamente che ci ha lavorato per tutta l'ora.

- Riguarda a prima io e il signorino Mascolo stavamo... -

- Vi stavate baciando... -

- Bacio? È un po' esagerato. Diciamo che non è successo nulla che si potesse evitare. Il signorino era venuto per chiedermi aiuto nella mia materia e l'ho visto così disperato che non ho potuto fare a meno di consolarlo... - Il suo tono di voce è falsamente dispiaciuto.

- Già... consolarlo... - Le do corda.

- Spero che ora le sia tutto più chiaro. -

- Cristallino. - Le faccio l'occhiolino ed esco dalla classe.

Che stronza... Ma può davvero credermi così stupida. Sarà meglio per lei che non mi metta i bastoni tra le ruote. Altrimenti la sua spiegazione dovrà raccontarla al preside.

Mentre cammino nel corridoio sento qualcuno affermarmi per un fianco e poi tapparmi la bocca con una mano.

Cosa succede? Ma chi diamine è?

Inizio a divincolarmi senza alcun successo. Vengo trascinata con forza in uno sgabuzzino e chiusa dentro con il mio aggressore.

Lui apre la luce e mi lascia. Mi piego in due e riprendo fiato. Quando mi alzo mi volto di scatto verso di lui e quando lo vedo in faccia la mia mano parte da sola e si scaraventa sulla sua guancia.

- Ma cosa ti è preso? Che pensavi di fare? - Gli urlo contro.

- Ahi! - Si lamenta quel cretino ruba parcheggio. - Perché lo hai fatto? -

- Ne vuoi un altro? - Lo minaccio.

- Che ti ha detto? -

- Chi? -

- Non fare la finta tonta! La Morris! -

- Aaa... vuoi dire la tua "insegnante preferita". - Lo prendo in giro rifilandomi  un'occhiataccia da lui.

- Non sei divertente. Allora? -

- Bè... mi ha detto che eri così disperato e dispiaciuto nell'essere una schiappa in matematica che eri andato da lei per chiederle aiuto. E ovviamente lei da brava insegnante quale è ti ha "consolato" - Gli racconto parlando con voce infantile per prenderlo in giro. Lui mi guarda confuso e agrotta le sopra ciglia. - Ma non preoccuparti caro. Ho come lo strano presentimento che non avrai più alcun genere di problema con questa materia. - Lo sfotto ridacchiando.

Ma smetto subito perché lui mi sbatte al muro bloccandomi con il suo corpo. Per un momento ho avuto paura quando ho incrociato il suo sguardo truce. Ma poi non ho potuto fare a meno di pensare a quanto questo tipo sia patetico e il terrore mi è passato.

- Non ti azzardare a dire niente a nessuno. Chiaro? - I suoi occhi verde acqua ardono di rabbia, e brillano di forza.

- E perché dovrei ascoltarti? -

Lui sorride malizioso. - Non metterti contro di me, dolcezza. - E si allontana aprendo la porta. - Comunque io sono Benjamin.

Ma datti fuoco, Benjamin. Vorrei gridarli

My Forever | SOSPESA |  Benjamin Mascolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora