Capitolo 2

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Erano circa le 8 quando il mio sonno venne interrotto dal continuo bussare dei professori alla porta. Che bel risveglio...
Newt invece dormiva ancora, sembrava un angelo...cosí mi venne un'idea...
Andai ad aprire la porta dicendo ai professori che eravamo svegli e facendomi dire a che ora saremmo dovuti scendere per la colazione. Chiusi la porta...mi rimisi nel letto e piano piano mi avvicinai a Newt ancora dormiente...gli accarezzai la guancia, poi le labbra e gli sussurrai...
- Sono qui solo per te -
Newt, confuso, iniziava ad aprire gli occhi e al suo risveglio, io, da bravo amico,
gli lanciai il cuscino in faccia.
• Che cazzo fai deficiente?! •
- Scherzetto!!!! Buongiorno anche a te biondino - scoppiai a ridere sonoramente, tanto da cadere dal letto e finire spalmato sul pavimento, avevo i crampi alla pancia tanto che avevo riso.
• Si si buongiorno anche te moretto •
- Dai prepariamoci che tra poco dobbiamo essere sotto per la colazione -
Newt sospirò
• Non la passerai liscia Tommy! •
E cosí ebbe inizio la nostra battaglia di cuscini, che non durò molto purtroppo, dovevamo scendere tra 10 minuti ed eravamo ancora in pigiama.
Io andai in bagno a sistemarmi i capelli, mentre Newt si cambiava.
Quando uscii dal bagno il mio amico biondino era senza maglietta, e la sua pelle bianca mi stava quasi accecando e aveva dei leggeri addominali che si sposavano perfettamente con la sua esile corporatura.
• Tommy perché mi fissi? •
Mi disse a torso nudo con la maglietta ancora fra le mani.
- Niente mi ero incantato scusa - ...pessima frase da dire, ma ormai era stata detta
• Emm, okay, dai vestiti anche tu che siamo già in ritardo, come al solito •
- Tutta colpa della tua battaglia di cuscini -
• A cosí é mia la colpa eh? Si si adesso vedi • sul suo viso si aprí un mezzo sorriso
- Potrai picchiarmi dopo biondino, adesso fammi mettere questa maglietta e poi scendiamo -
Finimmo di prepararci e scendemmo.
Sulle scale fermai Newt.
- Hai i capelli tutti in disordine scemo, aspetta che te li sistemo -
E glieli scompigliai ancora di piú
• Grazie Tommy, ora sono perfetto •
E per ringraziarmi del mio onorevole gesto, anche lui mi arruffò i capelli. Sembrava che ci fossimo appena svegliati da un incubo.
Dopo la colazione di pankakes e succo d'acero ci dirigemmo con i professori e la classe verso il centro, per l'incontro con l'altra scuola per lo scambio culturale.
Arrivati sul posto, ad attenderci c'erano 8 studenti dell'ultimo anno del Collège Bourget, pronti per farci visitare il posto. Dato che eravamo 28 in classe, ci dividemmo in quattro gruppi da sette, e due studenti dell scambio per ogni gruppo.
Il mio gruppo era formato da Newt Minho Teresa Brenda Frypan Alby e infine dal sottoscritto. A farci da guida, una ragazza di nome Victoria, alta magra occhi azzurri e capelli mori, e un ragazzo di nome Nathan, molto alto muscoloso biondo con gli occhi azzurri. Per fortuna teresa conosceva benissimo il francese, io lo capivo ma non riuscivo a parlarlo molto, mentre Newt sembrava a suo agio nel parlare con loro. Come prima tappa ci portarono a vedere come veniva estratto il succo d'acero e la successiva lavorazione, poi facemmo un giro nel paese, entrando nei locali piú visitati e come ultimo posto saremmo andati in una specie di museo del cioccolato, che si trovava dall'altra parte della foresta.
Mentre camminavamo lungo il sentiero Nathan iniziò a dire qualcosa di davvero interessante...
- Ragazzi dovete sapere che questo bosco ha una leggenda...-
Nathan catturò subito l'attenzione di tutti, perfino la mia.
- C'era una volta un giovane uomo che girovagava per questi boschi lungo sentieri tortuosi e solitari al calar del sole. Dopo qualche tempo giunse davanti ad una grossa quercia dove nel centro del tronco si trovava un piccola serratura. Il ragazzo creò una chiave con dei rametti e fili d'erba intrecciati fra loro e provò ad aprirla. Quando mise la chiave dentro la serratura essa si illuminò e si aprí
un enorme portale. Un tunnel sotteranero collegava l'albero ad un gigantesco giardino di rose nere, che si diramava in un labirinto di rovi e spine. Il ragazzo non credeva ai suoi occhi. Poi un sussurro...
Il giovane uomo udí una fievole voce, ...da questa parte...
Sembrava venisse da tutte le direzioni...
...da questa parte...
Il ragazzo non capiva...
...da questa parte...
Sempre le stesse parole. Poi silenzio.
Il ragazzo cominciò a camminare e continuava ad andare avanti, quasi ipnotizzato, poi dinuovo quella voce...
...da questa parte...
Sta volta la direzione era chiara.
Arrivò al centro del labirinto, dove tutte le rose nere erano diventate bianche, e l'unico rumore che si sentiva era il respiro del ragazzo, ma non era solo. Dall'ombra piú totale, un mostro, fatto di rami e spine, iniziò a camminare verso di lui...
Un grido, poi nulla.
La leggenda narra che chiunque entrasse nel labirinto non sarebbe mai piú riuscito ad uscire... -
Rimanemmo tutti a bocca aperta...
- Hey Newt -
• Si Tommy? •
- Non sarebbe fantastico se noi due trovassimo il labirinto? -
• Tommy davvero tu ci credi? É solo una stupida leggenda •
- Beh, sarebbe una figata -
• Tommy ti prego adesso andiamo, stiamo perdendo gli altri, te lo dico io questa cosa é una gran cavolata •
Io sospirai...sentivo che quella leggenda aveva qualcosa di reale, ma Newt non voleva saperne nulla...
Si era fatto tardi e ci riunimmo con il resto dei gruppi nel centro...erano circa le 20:15 e con la classe e i professori andammo all'hotel per cenare.
Verso le 23 i professorici diedero tempo libero per girare nel paese ma senza allontanarci troppo dal centro.
Io e Newt andammo in uno di quei locali che avevamo visitato oggi con Victoria e Nathan e ci prendemmo una birra.
- Newt -
• Tommy? •
- Voglio trovare il labirinto -
• Ancora con questa storia? Te l'ho detto, la leggenda del labirinto é una cavolata •
Il barista si avvicinò a noi e ci fece:
- Non é una cavolata ragazzo -
- Lei parla la nostra lingua? -
- Certamente, non dovrei?-
- No no...beh fantastico -
• A davvero? Quindi lei mi sta dicendo che esiste un labirinto di rose nere accessibile solo da un passaggio in un tronco di quercia? •
- In sostanza é questo si -
- Beh Newt eccoti la prova -
• La tua prova é un barista che dice che una leggenda é vera? Wow convincente •
- A me ha convinto -
• A me no...adesso andiamo •
- Oookay -
Mentre ci stavamo avviando all'uscita
un anziano signore incappucciato urta Newt, che mi cade fra le braccia, quasi cadendo.
• Ma che cavolo, quel signore poteva anche fare attenzione! •
- Guarda Newt, quel tizio ha perso qualcosa -
Guardando a terra vidi una chiave, la raccolsi.
- Signore!!!! - urlai
- Hey signore ha perso la chiave! - si girò...poi scomparve nel buio...
- Che tipo strano -
• Già...dai andiamo a fare un giro prima di tornare all'hotel •
- Cosa faccio per la chiave? -
• La diamo al barista cosí se rivede quel tipo gliela può dare •
- D'accor... -
Prima ancora di finire la frase la chiave si illuminò e la lasciai cadere a terra
- Ma che cazzo?! Io quella cosa non la tocco piú -
• Guarda! • Newt indicò a terra...
La chiave iniziò a cambiare forma e fluttuare, era diventata una specie di palla luminosa...
Iniziò a muoversi verso la foresta e Newt ed io la seguimmo cercando di non fare rumore...
- Ci stiamo addentrando nella foresta, molto... -
• Troppo... •

Il Labirinto di Rose Nere ||newtmas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora