Tregua? (Capitolo 5)

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Arrivo a casa e visto che non mi sento troppo stanco apro il computer e butto giù due o tre idee che mi sono venute camminando e parlando con Anny.
Finisco gli abbozzi e spengo il computer, domani mattina li invierò a Jessica.
Mi butto a letto e crollo in un sonno profondo. La mattina mi sveglio con calma e faccio colazione con ancora più calma. Vorrei non arrivasse mai l'ora di pranzo, oggi mi tocca il pranzo da mia madre. Sono già due domeniche che non vado e visto che è perfino arrivata a chiamare mia cugina oggi non posso inventare una scusa. Non è che non voglio bene a mia madre anche perché le devo tutto ma non riesco a farle a capire che io sto bene così, senza una donna, mentre lei cerca da anni di farmi innamorare, sposare e avere dei figli. Non vuole capire e io sono stanco di spiegare.
Arrivo da lei con 5 minuti di ritardo perché c'era traffico sulla tangenziale. "Alan finalmente sei arrivato. Sono felice che tu sia qui, vieni così poco a trovarmi. Stai bene tesoro?". La guardo negli occhi e rispondo -" Si mamma, sto bene solo un po' preso dal lavoro. E tu? Come stai?" - "Bene tesoro, solo un po' preoccupata come sempre per te, sei sempre solo in quell'appartamento. Sai Silvia ha cominciato a disegnare una nuova linea di portachiavi da donna, è molto fantasiosa." Comincio già a spazientirmi e quindi le dico "Mamma non sono qui per Silvia, quando troverò una ragazza giusta per me te la presenterò e non sarò più solo come dici tu." Mi guarda con la faccia di chi non perde mai l'ultima speranza ma almeno smette di parlarne. Mangiamo e poi beviamo un caffè sulla terrazza, da qui si vede il parco di Monza e la Villa Reale.
Quante volte con mio padre sono andato a vedere le gare di Formula 1, andavamo in bicicletta Gino al circuito e lui mi diceva che dovevo sentire i rumori delle macchine, saperle riconoscere da quello, perché li stava la voce del motore, li stava quello che aveva da dire la macchina. Da questa cosa ho anche imparato ad ascoltare me stesso, la mia volontà e le mie idee.
Arrivate le 16.00 saluto mia madre e mi metto in macchina, guido per un po' e arrivo a casa. Una volta in casa mi rilasso e guardo la tv per un po' poi decido di chiamare Filippo per cena ma mentre sto per farlo arriva una mail, è la risposta di Jessica. Mi dice che trova buone la mia bozze e mi dice che domani ne parleremo insieme e decideremo.
Mi chiedo come può essere diventata così accondiscendente nel giro di soli 3 giorni? Come dice il proverbio : fidarsi è bene non fidarsi è meglio.

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