04 | Insidie in agguato

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− CAPITOLO 4 −
INSIDIE IN AGGUATO
Los Angeles
21 dicembre 1980
11:00 AM



Il risveglio è pessimo.
La voce della madre ha continuato a rimbombare nella testa di Naruto dalla telefonata della sera precedente fino all'alba di stamattina.
"Kitsune Star? Tuo padre non ha mai parlato di niente del genere."
Eppure Kakashi è stato decisamente chiaro a riguardo.

"Se è mai esistito qualcuno che ne sapesse qualcosa, quello era tuo padre."

Ha continuato a pensare fino a notte fonda a qualcosa che lo aveva colpito nella telefonata. Con uno sbuffo d'irritazione, si alza dal letto e si veste senza neanche sciacquarsi il viso, per poi uscire per una passeggiata nel parco vicino al condominio.
Si lascia cadere su una gelida panchina ad assaporare l'aria pungente, mentre le preoccupazioni si fanno sempre più rarefatte. Fissa la propria immagine riflessa nella pozzanghera ai propri piedi, senza riuscire davvero a vederla.
Naruto resta immobile sulla panchina per quasi un'ora, nonostante il freddo che lo avvinghia e lascia che il pallido sole invernale lo avvolga. I minuti si trascinano lenti come i suoi passi quando torna verso il condominio.
Fermo all'incrocio, sofferma lo sguardo sull'insegna di un'agenzia immobiliare sul lato opposto alla strada. Si avvicina per un'occhiata alle offerte appese, ma non trova nulla che lo convinca a traslocare.
Non sarà facile trovare una nuova sistemazione. Appena oltrepassata la porta d'ingresso, sente la voce di Sakura alle sue spalle.
"Naruto, aspetta! Ti ho visto per strada e ho provato a chiamarti ma non mi hai sentita."
Fin da quando si è soffermato davanti all'immobiliare, era immerso nei suoi progetti per visitare il quarto piano senza destare sospetti. In circostanze normali, si sarebbe accorto subito della presenza di Sakura... Che stia perdendo il suo sesto senso?
Sakura lo spiazza con delle confidenze inaspettate:
"Trasloco venerdì, perciò a Natale sarò ancora qua. Insomma, mi spiacerebbe creare problemi a Babbo Natale: non saprebbe più dove portarmi i regali."
La sua risata suona allegra.
"Naruto, sai già cosa riceverai per regalo?"
Sembra che Kiba le abbia promesso una borsa di Bella Regina, una marca costosa che va molto di moda. Ma Naruto non si è mai interessato di stile e accessori chic... Ma come fa Kiba a permettersi un acquisto del genere? Sembra che le abbia rivelato che a breve avrà modo di tirare su un po' di soldi.
Naruto interrompe bruscamente le chiacchiere insulse della ragazza:
"Kiba prova qualcosa per te. Smettila di prenderlo in giro."
Sakura non rimane particolarmente impressionata dalla sua sincerità e risponde con tono leggero:
"Guarda che Kiba sa bene come la penso su di lui."
Scuote infastidita il collo con un lieve sbuffo e senza altra ragione apparente, cambia presto discorso.
"Ma piuttosto, hai sentito di quella terribile rapina alla gioielleria?"
Sakura gli confida che il negozio che è stato colpito si trova accanto al suo.
Il quotidiano accennava a un furto collegato alla donna con il cappello.
Naruto prova a chiedere a Sakura se ha mai visto una donna con il cappello nel palazzo, ma la ragazza non ne sa nulla. Le continue domande di Naruto riescono a soddisfare le necessità di dialogo di Sakura, che lo saluta prima di salire le scale. Mentre la segue con lo sguardo, si domanda quale possa essere la sua opinione su Kiba.
Si ferma nella hall a pensare. Ma all'improvviso viene distratto da un movimento proveniente dalle scale e, voltandosi si trova dinanzi la figura della signorina Tsunade. Quando la donna di accorge di lui, gli si avvicina ringraziandolo ancora per i soldi dell'affitto.
"Grazie, signor Namikaze. Lei, sì, che è un uomo con la testa sulle spalle: ha portato l'affitto come promesso... Ah, prima che mi dimentichi, la volevo informare che dobbiamo staccare la corrente dagli appartamenti sfitti per prepararci allo sgombero. Inizieremo il 25, staccando la luce al quarto piano, ma tanto lei non avrebbe motivo di salirci."
Dannazione, proprio ora che aveva intenzione di andare a dare un'occhiata...
"Le spiacerebbe mostrarmi le stanze al quarto piano prima di staccare la corrente?"
Avanza la richiesta cautamente, ma la signorina Tsunade ha sempre la risposta pronta:
"Sta scherzando? Le stanze al quarto piano non vengono usate da più di dieci anni e sono piene di polvere. Mi spiace tanto, ma non intendo lasciarla salire lassù."
Non vuole sentire ragioni, ma Naruto prova a insistere.
"Le ho detto di no. L'accesso al quarto piano è vietato! Per questo motivo ho fatto mettere una porta tagliafuoco. E poi..."
E poi... cosa?
"Gli acquirenti dello stabile mi hanno espressamente richiesto di non toccare nulla al quarto piano."
La richiesta cozza decisamente con la decisione di demolire l'edificio.
"Chi ha comprato il palazzo?"
"Non glielo posso dire."
La signorina Tsunade non fornisce alcuna risposta, ma non manifesta nemmeno il desiderio di andarsene e Naruto ne approfitta per rivolgerle una domanda che gli frulla in testa da un po' di tempo:
"Perché non ha mai trasformato le stanze al quarto piano in appartamenti?"
La donna lo sorprende con una risposta semplice:
"Perché non avevo il capitale necessario."
Il suo sguardo è saldo mentre scandisce lentamente le parole.
"Ho usato tutto il patrimonio di mio marito per comprare l'Hotel Tsukuyomi in rovina. Ho dovuto faticare parecchio per rinnovare tutto e trasformarlo in un condominio."
L'espressione della donna si sta irrigidendo e Naruto comprende che è giunto il momento di interrompere le domande. Dopo che la signorina Tsunade si è allontanata, Sai appare dal nulla e si avvicina a Naruto.
"Se vuoi, ti posso mostrare le stanze al quarto piano, ma non devi farne parola con la signorina Tsunade."
Senza nessuna vergogna, ha origliato la loro discussione, ma si legge solo divertimento sul volto di Sai. Naruto si sente a disagio, ma vuole dare un'occhiata alle stanze.
"Per me è facile entrare al quarto piano, ma in cambio avrei bisogno di un piccolo favore..."
"Sputa il rospo."
"Raccontami tutto quello che sai su Kakashi Hatake!"
Naruto scopre con fastidio che Sai ha la brutta abitudine di origliare e il giorno prima ha sintonizzato l'orecchio sulla loro conversazione.
"Kakashi è un investigatore di una compagnia di assicurazioni, giusto? E sta indagando su quella ragazza..."
Naruto alza le spalle per non rispondere, ma Sai continua sempre più eccitato:
"Dai, non prendermi in giro. Kakashi sta indagando su Konan del 206, vero?"
"Hai sentito anche quello?"
"Allora avevo ragione!"
Sai sorride per un perverso senso di soddisfazione.
"Che ti prende?"
"Naruto, lasciami dire che quella ragazza... Konan... non mi ha mai convinto. E a dirla tutta, non mi piaceva neanche prima che si trasferisse qua."
Spiega che gli era capitato di fare qualche riparazione all'impianto idraulico a casa di Konan quando il marito era ancora vivo e si ricorda che l'atmosfera era tesa.
"Litigavano tutto il tempo. E dopo sei mesi il marito è morto... Secondo me è stata lei ad ammazzarlo dopo avergli fatto firmare un'assicurazione!"
Naruto pensa che Sai abbia letto troppi gialli:
"Hai finito con le deduzioni, ispettore? Il mio passato da detective... il marito di una vedova... ti piace immaginarti i segreti degli altri?"
"Un sacco! Spiare i segreti degli altri è un'esperienza così elettrizzante!"
Naruto rimane disgustato dall'interesse quasi morboso di Sai per le vite degli altri e dalla sua abitudine di trarre facili conclusioni.
"Dai, Naruto, dopo averti annoiato con i miei stupidi discorsi, ti mostrerò le stanze al quarto piano. Ci vediamo lassù alle 4 di oggi pomeriggio."
Sai esce dal palazzo, mantenendo sul volto un sorriso complice.
"Che tipo strano..."
Ma prima che Naruto ci pensi troppo a lungo, Hinata fa squillare il cercapersone per chiamarlo.
Arrivato a casa, si fionda sul telefono, ma si accorge che la spia della segreteria telefonica è accesa.
Il mittente dell'ordine misterioso ha lasciato un messaggio:
"Se hai deciso di accettare l'ordine, metti una moneta da un centesimo in una busta e imbucala nella cassetta della stanza 404."
Di chi sarà quella voce?
Il cercapersone scuote Naruto dai nuovi dubbi. Hinata lo sta chiamando di nuovo. Si sbriga a telefonarle.
"Ho raccolto qualche altra informazione su Kakashi Hatake. Pare che sia un investigatore assicurativo che lavora in proprio ottenendo ottimi risultati. Tanto buoni che in tutte le sue indagini sono sempre venute fuori delle prove... e l'indennizzo non è mai stato pagato. Chiaramente le compagnie reputano che sia più conveniente assumere un investigatore del genere piuttosto che pagare il dovuto."
Hinata gli chiede se nel palazzo c'è qualcuno in attesa di un risarcimento assicurativo e Naruto risponde brevemente:
"Sì, c'è una vedova trentenne di nome Konan. Mi ha chiesto qualche consiglio su Kakashi."
Hinata resta colpita e si lascia sfuggire una domanda sul rapporto che ha con lei, ma Naruto risponde distrattamente che si trattava soltanto di una conversazione nata sul momento.
Hinata lascia passare qualche secondo prima di aggiungere:
"Va bene... ero solo un po' preoccupata..."
Quasi per coprire la sua risposta, Naruto chiede affrettatamente se ha scoperto qualcosa sull'Hotel Tsukuyomi. Iniziò l'attività nel 1950 e chiuse per fallimento nel 1967, 13 anni prima. Il direttore al tempo della chiusura era un uomo di nome Hashirama Senju. L'ultimo giorno prima di chiudere, fu organizzata una festa in grande stile. Era dicembre e durante il party accadde un fatto tragico: in una stanza del quarto piano venne uccisa la moglie del direttore. Si chiamava Mito Senju e fu avvelenata con del cianuro di potassio. Il cadavere fu scoperto da un dipendente dell'albergo di nome Nagato Tenshi... Hinata snocciola al telefono tutte le informazioni trovate con tono professionale e distaccato.
Nagato Tenshi? Ha lo stesso cognome di Konan... Naruto non si lascia sfuggire niente con Hinata e le chiede di indagare anche sulla situazione dell'hotel di 25 anni fa.
Quasi come se stesse ricordandolo a se stesso, Naruto aggiunge:
"L'ordine parlava di un certo Kitsune Star, scomparso 25 anni fa all'Hotel Tsukuyomi e vorrei capirne di più."
Hinata lo rassicura che chiederà in giro e poi riaggancia, lasciandolo a fissare il vuoto per un tempo indefinito.
Naruto non riesce a distogliere i pensieri da quel dipendente dell'hotel con lo stesso cognome di Konan.
A questi dubbi, si aggiungono anche le parole di Sai sui pessimi rapporti con il marito. Più ci riflette, più i sospetti su Konan aumentano. Naruto decide di andare a parlarle ed esce con passo deciso.
Konan è ancora in casa e lo invita a entrare non appena riconosce la sua voce.
Prima di toccare l'argomento, le parla di Kakashi come promesso:
"Credo che sia stato lui a installare la cimice in casa tua e ne aveva messa anche un'altra."
Konan rimane atterrita quando scopre che c'era una cimice anche nell'Ichiraku Café e si lascia andare in uno sfogo:
"Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?"
La domanda sussurrata si sovrappone ai quesiti di Naruto. Perché Kakashi sta indagando su di lei? Quali segreti si celano nell'animo della ragazza? Ma soprattutto, sta dicendo la verità?
"Perché me lo chiedi?"
Konan aggrotta le sopracciglia, mentre lo squadra con uno sguardo indagatore. Naruto si domanda cosa stia leggendo sul suo volto. Forse ora ha davvero la faccia del piedipiatti... ma non ha tempo da perdere tra i dubbi e comincia a interrogarla.
"So che il rapporto con tuo marito non era dei migliori... e Kakashi mi ha raccontato che vuoi truffare l'assicurazione."
"Non è possibile! Naruto, hai creduto così facilmente alle parole di quell'individuo?"
"Non così facilmente. C'è qualcosa che non mi convince in lui... ma ho bisogno delle tue risposte per sapere da che parte sta la verità... devo chiederti di parlarmi della morte di tuo marito e di tuo fratello..."
Nonostante i sospetti di Naruto, lo sguardo della ragazza resta saldo e diretto.
Konan comincia a raccontare il proprio passato con tono asciutto:
"Mio fratello Yahiko morì 13 anni fa in un incidente. Precipitò da un dirupo a causa di un guasto ai freni. Per un'orfana come me fu un duro colpo... mio fratello era tutto per me. Nagato, un collega di mio fratello, mi aiutò a superare quel terribile periodo."
Konan parla con ragionata calma, scegliendo accuratamente le parole.
Dopo la morte del fratello, Konan presentò la richiesta per il pagamento dell'assicurazione sulla vita. Yahiko l'aveva fatta poco prima di morire per permettere alla sorella di non avere problemi economici nel caso gli fosse successo qualcosa. Anche l'anello che aveva causato un trambusto qualche giorno prima è legato al fratello: era un suo regalo.
"Ho presentato la richiesta per il pagamento alla compagnia assicurativa, ma non ho potuto avere subito i soldi... La polizia aveva stabilito che era stato un incidente, ma l'assicurazione continuava ad avere dei dubbi e avviò un'indagine. Naruto, non puoi immaginare cosa abbia dovuto passare per ottenere quei soldi."
Alla fine, la compagnia non trovò nulla di sospetto e pagò la cifra dovuta.
Konan conclude:
"Le esperienze spiacevoli di quei mesi macchiarono i soldi di amarezza. Solo Nagato mi fu accanto e mi sorresse. Quando riuscii ad avere i soldi, lo sposai."
Il volto di Konan si rabbuia di dolore mentre dissotterra gli spiacevoli fatti di 13 anni prima:
"Naruto, non sto truffando nessuno. Ti prego, non credere alle parole di quel Kakashi Hatake."
Lo guarda con gli occhi umidi, ma Naruto ha bisogno di sapere tutta al verità:
"Probabilmente mi sono sbagliato a giudicarti, ma odio essere preso in giro. Raccontami tutto."
Il tono fermo colpisce Konan, che si rassegna a confessare le ombre del passato all'uomo che ha di fronte.
Dopo la morte del fratello, si sposò con Nagato, ma dopo poco tempo cominciò a chiedersi se amasse lei o i suoi soldi. Il dubbio minò le radici del rapporto, ma l'inevitabile strappo fu causato da un'attività commerciale che Nagato avviò con parte del denaro. Lo spettro dei soldi comparve sempre più spesso nei loro litigi.
Quando i soldi dell'assicurazione finirono, Konan decise di divorziare, ma per ironia della sorte, Nagato incontrò lo stesso destino di Yahiko poco prima che glielo dicesse. Anche il suo incidente fu imputato a un guasto ai freni che lo fece precipitare da un dirupo. E il caso volle che anche lui avesse fatto un'assicurazione sulla vita a favore di Konan senza dirle nulla. Fu quasi naturale che la compagnia assicurativa cominciò a nutrire dei sospetti nei suoi confronti.
"Ti giuro che non ho fatto nulla."
Ma la aspetta ancora un'ultima domanda.
"Perché ieri hai fatto finta di non sapere nulla sull'omicidio che si è consumato in questo palazzo 13 anni fa?"
Ripensando alle parole di Hinata aggiunge:
"Fu tuo marito Nagato Tenshi a scoprire il cadavere per primo, o mi sbaglio?"
Konan resta in silenzio e trae un lungo respiro.
Dopo poco, stringe le labbra e le riapre in una risposta:
"Sì, Naruto... è stato mio marito Nagato a trovare il cadavere al quarto piano ed era assieme a mio fratello Yahiko."
Furono loro due a scoprire il cadavere.
Konan sussurra:
"Naruto, scusami per averti mentito ieri..."
Quella sordida vicenda portò il fratello sull'orlo di un crollo nervoso.
"Temo che la sua depressione sia stata la causa dell'incidente in macchina. Se solo non fosse stato lui il primo..."
Konan si sfrega gli occhi prima di continuare:
"Naruto, sarai rimasto sorpreso di quanto sia intricato il mio passato... ora, ti prego... lasciami sola."
Konan rilassa il volto, prima di aggiungere:
"Non ti preoccupare per me. Sono più forte di quel che sembra."
Naruto comprende appieno quanta forza serva per non crollare di fronte a ricordi del genere. Non è la prima volta che sente quelle parole... Sono le medesime parole che sua madre pronunciò quando si trasferirono a Manhattan dopo la morte del padre.
"Konan, non staremo in questo palazzo ancora a lungo... ma se dovessi avere bisogno di me, sai dove trovarmi..."
La ragazza ritrova un pizzico di energia:
"Starai a sentirmi?"
L'espressione di fragilità, che Naruto conosce bene, torna sul volto della ragazza.
"Se avrai ancora voglia di parlarmi, ci sarò..."
Come ultima cosa, le chiede se abbia mai sentito parlare dello Kitsune Star dal marito o dal fratello. Konan gli risponde che ogni tanto usavano la parola "star". Nel gergo dei dipendenti, veniva usata per indicare una festa. Forse l'ordine è legato in qualche modo con la gente che lavorava all'hotel...
Naruto esce da casa di Konan. Nonostante non sappia da chi sia giunto l'ordine, è incuriosito dalla faccenda e decide di stare al gioco mettendo un centesimo in una busta da imbucare nella cassetta 404.
Per seguire le istruzioni, ha bisogno di una moneta da un centesimo, ma anche se al momento non ha spiccioli con sé, ha un'idea: può servirsi del salvadanaio di Pinkie Rabbit che gli ha regalato Yuki. Ha messo qualche moneta nel salvadanaio riposto nell'armadio e sa già come prenderle senza romperlo. Recupera un righello tra le sue cose e lo inserisce nella fessura sul retro del salvadanaio.
Con movimenti lenti e precisi riesce a estrarre la moneta che gli occorre.
Fa cadere il centesimo nella busta, la sigilla con del nastro adesivo e la imbuca nella cassetta 404.
Ormai sono le 4:00. L'ora dell'appuntamento con Sai è giunta e si affretta a salire al quarto piano.
Lo trova già lì:
"Naruto, vieni qua a vedere. Se sai come aprire la porta tagliafuoco senza far suonare l'allarme, puoi accedere al quarto piano senza farti scoprire dalla signorina Tsunade."
Sai gli spiega come fare.
Bisogna disattivare il dispositivo d'allarme prima di aprire la porta. Inoltre si deve spegnere un altro dispositivo collocato a destra della porta.
Basta abbassare la leva per disattivarlo e far scattare l'apertura.
Tuttavia, la maniglia sul lato interno della porta è mancante e non sarebbe possibile uscire se si dovesse chiudere. Perciò Sai suggerisce di utilizzare un fermaporta di legno per tenerla socchiusa.
Conclude la spiegazione con un commento:
"Io scendo e controllo che nessuno salga. Però non fare rumore. Ti lascio mezz'ora prima di chiamarti. Lascia pure i dispositivi così come sono, che poi li sistemo io."
Sai scende le scale verso il terzo piano. Naruto aspetta che scompaia dalla vista per disattivare i dispositivi nell'ordine che gli ha spiegato e aprire la porta tagliafuoco. Il quarto piano è davvero rimasto com'era ai tempi dell'hotel.
Procede lungo il corridoio fino a trovarsi di fronte alla stanza 404. Quando poggia la mano sulla maniglia, si accorge che la porta non è chiusa a chiave. La stanza puzza di umido ed è provvista di una poltrona e di un tavolo. La polvere che ricopre ogni superficie narra dei lunghi anni in cui nessuno è entrato.
Si sofferma davanti alla scrivania addossata alla parete, dove nota un vecchio biglietto ricoperto di polvere su cui spiccano il logo dell'Hotel Tsukuyomi e una stella. Sembra un invito.
Non si riesce a leggere e Naruto spazza via la polvere con un soffio.
"Grazie per la fiducia a lungo dimostrata per l'Hotel Tsukuyomi.
In occasione della chiusura dell'Hotel e per ringraziarla dell'affetto dimostratoci, siamo lieti di invitare la Signoria Vostra alla festa di cessazione delle attività. Ci auguriamo di potere avere un'ultima volta l'onore di accoglierla come ospite il 10 dicembre 1967.
Hotel Tsukuyomi,
il Direttore, Hashirama Senju"
Deve essere un invito alla festa in occasione della chiusura di 13 anni fa. Quella notte Mito, la moglie del direttore, fu uccisa e il colpevole ancora non ha un nome.
Naruto si infila il biglietto in tasca, quando sobbalza a una voce:
"Naruto! Il tempo sta per scadere. Esci in fretta!"
Sai fa capolino dalla porta e gli domanda:
"Ti è piaciuto il quarto piano?"
Dopodiché, lo avvisa di stare attento a non farsi vedere, perché se la signorina Tsunade dovesse scoprirlo, non ne verrebbe fuori niente di buono. Si allontana, dopo il veloce avvertimento.
Naruto torna al secondo piano, dove viene bloccato dall'urlo "Sei un idiota!" che giunge da dietro le sue spalle. Kiba e Homura stanno litigando aspramente.
Kiba insiste:
"Ti sto dicendo che non so di cosa parli!"
Homura scuote il pugno:
"Non penserai di prenderti gioco di me?!"
Naruto si avvicina ai due e cerca di entrare nel discorso:
"Kiba, cosa succede?"
"Oh, Naruto... sono felice di vederti. Questo vecchio mi accusa di essere un ladro."
"Perché mi hai derubato!"
"Ehi, calmati! Non mi lascio trattare così da nessuno, neanche da un vecchio!"
Il ragazzo allunga una mano ad afferrare il braccio di Homura.
"Calmati Kiba! Con la violenza gli darai soltanto ragione!"
"Come immaginavo, questo sa soltanto alzare le mani!"
"Come ti permetti?!"
Mentre cerca di calmare Kiba, Naruto si volta verso Homura e gli dice con tono deciso:
"Signor Mitokado, non voglio immischiarmi nei vostri problemi, ma non credo sia normale mettersi a urlare in questo modo nel corridoio!"
Homura fissa per un attimo il volto di Naruto e borbotta:
"Va bene... ma questo discorso non è ancora finito."
Dopo queste parole, si allontana con passo deciso.
Non appena la sagoma di Homura scompare, Naruto chiede a Kiba:
"Cos'è successo?"
"Mi ha detto che non trova più il suo registratore. Dai, quello che si porta sempre dietro. Lo usa per registrare le sue lamentele mentre è da solo a casa."
Sembra che nel condominio lo sappiano tutti, tranne Naruto.
"Ma perché pensa che sia stato proprio tu?"
Kiba scuote la testa:
"Perché poco fa l'ho incontrato in lavanderia. Lui era lì già da prima."
Naruto aggrotta la fronte per poi lanciare uno sguardo indagatore:
"Kiba... mi assicuri che tu non ne sai niente?"
La risposta si mischia a uno sbuffo:
"Anche tu ti ci metti?! No, non ne so niente! E adesso devo andare."
Senza aggiungere altro, esce dal palazzo in tutta fretta. Naruto decide di andare in lavanderia, quasi per verificare la versione di Kiba e una breve ispezione lo porta a scoprire un registratore sotto un tavolo, ma non appena lo prende in mano, si accorge di una crepa sulla superficie. Che sia il registratore alla base del litigio di poco fa?
La cosa migliore da fare è portarlo ad Homura. Sale al terzo piano e bussa alla sua porta, ma non riceve risposta. Mentre riflette sul da farsi, viene sorpreso dal trillo del cercapersone. Hinata lo sta chiamando, perciò decide di tornare subito a casa.
Sono in arrivo nuove notizie:
"Ho scoperto altro su Kakashi Hatake. Prima di diventare un investigatore privato, era un giornalista."
"Sai anche per che testata?"
"Al Los Angeles SHARINGAN, un settimanale specializzato in casi di cronaca, famoso per non avere peli sulla lingua."
Naruto si chiede come mai un giornalista decide di diventare un detective, ma Hinata interrompe i suoi pensieri:
"Senti... com'è andata con... Konan?"
"Abbiamo parlato, ma mi sono ritrovato in problemi più grandi di me. Hinata... scusa se ti faccio lavorare anche di domenica."
"Non c'è problema. Non avevo impegni per oggi... e poi mi fa piacere sentirti."
Naruto riattacca con un saluto.
Homura sarà ormai tornato a quest'ora e Naruto esce dalla stanza diretto al terzo piano, ma appena fuori di casa, si accorge che la porta dell'appartamento di Kiba è aperta.
Naruto si avvicina di soppiatto e sbircia all'interno. Vede la figura di un uomo di spalle: è Homura Mitokado.
Entra silenziosamente e gli chiede con voce chiara:
"Cosa ci fai qua?"
Homura sussulta e si volta con un'espressione sorpresa sul volto. Naruto non gli dà tempo di prendere fiato:
"Chi ti ha dato il permesso di entrare qua dentro, quando Kiba non c'è?! Rispondi!"
"Ci sento bene, non serve che urli."
Homura è entrato nell'appartamento di Kiba alla ricerca del registratore scomparso, ma Naruto non è disposto a scusarlo:
"Kiba sarà anche spiantato e impulsivo, ma non è un ladro. Perché sospetti di lui?"
"Perché non mi fido di quelli che hanno precedenti come i suoi."
Dei precedenti criminali?
Rimane sorpreso che Homura abbia informazioni del genere:
"Ho degli amici in polizia e sono venuto a sapere che è stato denunciato per percosse. Ed è successo due volte: quattro e cinque anni fa. Una volta è stato anche fermato per furto, ma l'hanno rilasciato per mancanza di prove."
La domanda di Naruto non si fa attendere:
"Mi pare di capire che eri un poliziotto..."
"Sì, ho lavorato al distretto di Los Angeles fino a qualche hanno fa."
"Per quanto mi riguarda, puoi essere stato anche il miglior poliziotto in circolazione, ma è meglio che la smetti di giudicare le persone per il loro passato. Kiba non ha preso il tuo registratore."
Naruto lo estrae dalla tasca e lo porge ad Homura:
"L'ho trovato in lavanderia. Mi sa che te lo sei dimenticato là."
Homura lo guarda per un momento e brontola:
"Ma è rotto..."
"Si sarà rovinato quando è caduto dal tavolo."
"Ma... dov'è il nastro?"
"Non chiederlo a me: l'ho solo raccolto."
Homura pronuncia un riluttante ringraziamento per poi dirigersi verso l'uscita.
Naruto gli dà un consiglio:
"Non sospettare più di Kiba. Fidati, lui non c'entra."
"Smetterò quando riavrò anche il nastro."
Homura esce dall'appartamento. La casa è sottosopra, probabilmente a causa dell'ispezione di Homura. Naruto si china a raccogliere della carta da lettere caduta a terra.
Sembra uguale a quella dell'ordine che gli è arrivato qualche giorno fa.
Proprio in quel momento Kiba fa capolino alla porta.
"Ciao Kiba. Scusa se mi sono infilato alla casa tua in questo modo, ma..."
Le scuse vengono interrotte dal tono stanco di Kiba:
"Ho appena incontrato Homura e mi ha detto che gli hai ritrovato il registratore."
"Sì, ma sembra che manchi il nastro che c'era dentro."
Kiba sbuffa infastidito: sembra che Homura voglia incolparlo di qualcosa a tutti i costi.
"Sì, poco fa me l'ha chiesto. Non ne so niente..."
Kiba è scandalizzato, più che arrabbiato e la sua affermazione suona sincera.
Naruto cambia subito discorso:
"Sei stato tu a lasciare una lettera a casa mia qualche giorno fa?"
Non riesce a levarsi dalla testa quella carta da lettere, ma Kiba risponde:
"Non ti ho mai scritto una lettera."
Risponde concitatamente e abbassa lo sguardo.
"Ogni tanto scrivo delle lettere, ma di certo non a te... Sono per Sakura... vorrei darle una lettera con il regalo di Natale, ma non so come cominciare. Ci penso per ore, ma non mi escono le parole."
Naruto gli chiede dove si è procurato la carta da lettere e la busta.
"Anche questo t'interessa? Beh, mi ha dato tutto Sai. Ma senti... ti va di ascoltare l'ultimo pezzo che ho scritto?"
"Facciamo la prossima volta. Mi è venuta in mente una cosa che devo fare prima."
Naruto esce di fretta.
Il suo passo rapido lo sta portando all'appartamento di Sai, ma lo incontra per caso sulle scale.
Gli chiede senza perdere tempo in giri di parole:
"Hai dato della carta da lettere e delle buste a Kiba?"
Sai lo osserva quasi intontito per un momento:
"Sì, perché?"
"Sai, ascoltami bene: hai usato una di quelle buste per consegnarmi una lettera?"
La domanda di Naruto fa sorgere un sorriso divertito sul volto di Sai.
Scuote la testa mentre risponde:
"Non ti ho mai scritto né lasciato una lettera. Se dovessi aver bisogno di te, mi basterebbe bussare a casa tua... non trovi?"
"È allora dove hai trovato quella carta da lettere?"
"Me l'ha regalata la signorina Tsunade per ringraziarmi del mio lavoro. Ma perché t'interessa una stupidaggine del genere?"
"Non so... mi ha dato da pensare..."
"Beh, allora ti consiglio di parlare direttamente con la signorina Tsunade. Guarda... ci stavo giusto andando per restituirle una cosa. Puoi venire con me, se vuoi."
I due scendono le scale insieme.
Naruto bussa e la signorina Tsunade a calare subito dopo:
"Come mai siete entrambi qui?"
Sai risponde per primo:
"Naruto si è unito per caso. Io volevo restituirle questo."
Porge un mazzo di chiavi alla donna per poi rivolgere un saluto e andarsene.
La signorina Tsunade spiega a Naruto:
"Ogni tanto presto queste chiavi a Sai. Gli servono per una corretta manutenzione dello stabile. Ma mi dica, cosa le occorre?"
"Ha per caso dato della carta da lettere e delle buste a Sai?"
Prima che la signorina Tsunade possa rispondere, Naruto chiede anche se l'ha usata di recente.
Il volto della donna manifesta una chiara sorpresa... ma l'attimo successivo esclama:
"Ah, ho capito di cosa sta parlando. Occorre anche a lei della carta da lettere? Mi dispiace, ma non ne ho più di quel tipo... se vuole, credo che ne potrà trovare dell'altra presso il negozio all'angolo."
Incassa l'amarezza nello scoprire che è un articolo molto comune e cede:
"Ma mi dica... di recente, mi ha lasciato una lettera a casa?"
La domanda non suona molto convinta. Com'era da immaginarsi, la signorina Tsunade risponde che ha consegnato solo lettera lettere relative allo sgombero.
"Ah, stavo per dimenticarmi... Il signor Inuzuka del 201 mi ha detto che salderà l'affitto."
"Dice davvero?"
"Sì, me l'ha confermato al telefono."
La signorina Tsunade sorride.
Naruto torna a casa ripensando al misterioso ordine. Sarà stato un inquilino a recapitarglielo?
Ormai si sono fatte le 9 di sera ed è inutile stare ad arrovellarsi su domande senza risposta. Forse è meglio dare un'altra occhiata al quarto piano. Naruto sale le scale, supera la porta tagliafuoco e si dirige verso la stanza 404.
Improvvisamente si accorge di Homura:
"Signor Mitokado, cosa ci fa qua?"
Forse per lo spavento, Homura risponde aggressivamente:
"Non sono fatti tuoi!"
Naruto cerca di stemperare il tono, consapevole che si ritrovano entrambi nella stessa imbarazzante situazione: sono entrati senza permesso.
"Sono salito al quarto piano e ho notato che la porta era aperta. Ho pensato che Sai fosse qua e sono entrato a cercarlo."
La spiegazione lo porta a chiedergli il motivo che lo ha spinto lì, ma Homura risponde che anche lui ha visto la porta socchiusa e ha pensato di dare un'occhiata:
"Bisogna fare attenzione a Sai: non sarebbe la prima volta che si dimentica la porta aperta."
Con queste parole Homura si allontana. Tuttavia, nel palazzo girano voci su Homura e le sue strane abitudini, come le passeggiate senza tregua in casa a tutte le ore del giorno e della notte. Cammina spesso con il registratore in mano, mentre bofonchia al microfono. Gli inquilini alzano le spalle pensando che sia una bizzarra abitudine di un anziano con troppo tempo a disposizione. Ma Naruto non è della stessa opinione: Homura sta cercando qualcosa e lui vuole sapere cosa.
Ispeziona ogni angolo della stanza, ma non riesce a trovare nulla degno di nota. Improvvisamente la porta della 404 si apre e appare Kiba.
Naruto reagisce istintivamente:
"Che ci fai qua?"
"Naruto! Tu, qua? Perché?"
Le voci dei due esplodono in contemporanea. Naruto si inventa una passeggiata notturna e Kiba risponde concitatamente che anche lui è lì per caso. Sembra una gara ad arrampicarsi sugli specchi... Oggi non passa un attimo senza che qualcuno interrompa le sue ricerche.
"Kiba, dimmi una cosa... hai chiamato la signorina Tsunade per dirle che pagherai l'affitto... e poi hai promesso a Sakura un regalo di Natale decisamente costoso... dove troverai tutti quei soldi?"
Kiba impallidisce.
Tra i balbettii, cerca di cacciare Naruto fuori dalla stanza:
"Naruto, vattene, per favore, altrimenti finisci male."
Naruto non ci sta:
"Che vuoi dire?"
"Ogni tanto c'è qualcuno che passa per questo piano."
"Stai parlando di Sai?"
Kiba scuote la testa, ma Naruto insiste:
"Chi è che sale quassù?"
"Naruto, per favore... vattene. Se resti qua, tutti i miei piani andranno in fumo."
"I tuoi piani? Vuoi spiegarmi una buona volta?!"
Kiba lascia passare qualche secondo prima di rispondere.
"Se ne parlassi, scopriresti quanto sono ridotto male."
"Kiba... tu non sei ridotto male... e se non ti va che io lo scopra, ti conviene lasciar perdere subito."
Kiba si prende la testa tra le mani e fissa il pavimento per interminabili secondi.
Poi, lentamente, apre bocca:
"Naruto, il mio piano è... aspettare nascosto e scucirgli dei soldi. Io... io l'ho visto... Viene quassù di notte ed entra qua dentro."
Naruto aggrotta le sopracciglia:
"Stai parlando di... Homura Mitokado?"
"Sì... entra e guarda dappertutto. Sempre con quel registratore in mano. Su quel nastro saranno raccolti tutti i suoi segreti, ne sono certo."
"Kiba, stai giocando con il fuoco."
A quel punto, gli spiega che Homura era un poliziotto e sa dei suoi precedenti criminali. Il suo passato controverso lo rende sospetto agli occhi di Homura.
Kiba resta a bocca aperta:
"Dici... dici sul serio?"
"Sì, Kiba. Dov'è il nastro di Homura?"
"Ce... ce l'ho io... avevo pensato di chiedergli un sacco di soldi per riaverlo... che stupido che sono... davvero un cretino."
Kiba si colpisce ripetutamente la fronte durante lo sfogo. Poi svela a Naruto le circostanze che hanno causato i suoi precedenti criminali.
La prima volta accadde quando aveva iniziato a vendere come musicista. Il suo manager l'aveva fatto infuriare perché aveva sperperato tutti i suoi soldi a sua insaputa. La seconda volta mandò all'ospedale un teppista che stava maltrattando una sua fan che credeva in lui nonostante i precedenti penali. Un errore può essere scusato, ma due no, e Kiba era troppo giovane per rendersene conto. Da quel momento, le cose andarono di male in peggio e i problemi si erano accumulati.
Di conseguenza, anche il suo atteggiamento era diventato più aggressivo:
"Da allora non sono più riuscito a combinare niente. La casa discografica ha strappato il contratto: sono un buono a nulla, tanto che a volte mi odio..."
"Se lo sai, perché non cerchi di cambiare? Impegnati seriamente e vedrai che riuscirai a sfondare. Devi solo crederci!"
"Naruto... sì... mi voglio fidare delle tue parole e proverò a darmi una sistemata..."
La bocca di Kiba si apre in un sorriso:
"Hai ragione, Naruto. Tieni... puoi restituirlo tu a Homura?"
Gli consegna il nastro mentre Naruto muore dalla curiosità di sapere cosa ci sia registrato.
Non appena torna a casa, estrae il nastro dalla segreteria telefonica e inserisce quello di Homura. L'apparecchio rimanda una voce maschile.
"Appunti d'indagine 0083. Le condizioni del quarto piano sono le stesse del giorno del crimine di tredici anni fa."
La voce di Homura narra con tono rilassato:
"Fine della prima ispezione nella stanza 404 dove fu ritrovato il corpo di Mito Senju. Necessaria ricerca delle possibili tracce lasciate dall'Akatsuki, prima dello sgombero."
La frase viene interrotta dal segnale di termine del nastro. Mito Senju? Si ricorda che è il nome della vittima dell'omicidio avvenuto nell'hotel. Il cadavere fu ritrovato nella stanza 404.
Quindi Homura sta investigando sul delitto accaduto nel palazzo 13 anni prima. Ma cos'è l'Akatsuki?
Ormai i dubbi e le domande stanno diventando gli amici più intimi di Naruto.

 Ma cos'è l'Akatsuki?Ormai i dubbi e le domande stanno diventando gli amici più intimi di Naruto

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  𝐋𝐀 𝐏𝐑𝐎𝐌𝐄𝐒𝐒𝐀 𝐃𝐈 𝐌𝐄𝐙𝐙𝐀𝐍𝐎𝐓𝐓𝐄. narutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora