07 | Ricordi di una promessa

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− CAPITOLO 7 −
RICORDI DI UNA PROMESSA
Los Angeles
24 dicembre 1980
1:00 PM









La folla si muove rapida e indaffarata per gli ultimi preparativi della vigilia, mentre Naruto vaga alla ricerca di qualcosa per la cena di stasera con Yuki e Hinata. L'idea di rivederle dopo tanto tempo lo riempie di un piacevole senso di aspettativa.
Ogni angolo di strada risuona delle note di canzoncine natalizie, ogni ingresso è adornato da alberi luccicanti e i volti delle famiglie con le braccia piene di pacchi sono cosparsi di gioia.
La vigilia di 25 anni fa fu il giorno della separazione da Los Angeles per Naruto e sua madre, ma i grattacieli di Manhattan li accolsero con le stesse canzoni di auguri.
I ricordi offuscano la leggerezza delle canzoni, collegando il tintinnio delle campanelle alla madre che gli stringeva con forza la mano, mentre lo trascinava di fretta attraverso una città di sconosciuti.
Naruto solleva lo sguardo verso il cielo e inspira l'aria gelida per scacciare le tristi memorie e immaginare l'amichevole serata che lo aspetta. I suoi passi distratti lo riaccompagnano a casa.
Il campanello annuncia la visita di qualcuno. Oltre la porta c'è Yuki ad attendere. Ma non è ancora ora di cena...
"Ciao Yuki... scusa per il viaggio a vuoto che ti ho fatto fare l'altro giorno..."
Yuki scuote semplicemente la testa con un leggero sorriso. Hinata le ha suggerito di avvertirlo la prossima volta, per evitare altre situazioni del genere.
Naruto sorride arrossendo appena:
"Pensavo che ci saremmo visti stasera..."
Yuki reagisce con uno sguardo triste:
"Non si fa più niente stasera."
"Eh? Perché?"
"Jiraiya è stato ricoverato..."
"Dici sul serio?!"
Hinata lo ha accompagnato in ospedale e Naruto riflette che è da tempo che alcuni problemi di cuore lo infastidiscono e, talvolta, si sono acuiti in situazioni di grande stress.
Naruto stringe le labbra con espressione preoccupata. Hinata ha chiesto a Yuki di passare per comunicargli che la cena è annullata. Naruto è felice che Hinata si sia preoccupata tanto, ma la cosa più importante ora è che Jiraiya stia bene. Ma deve pensare a Yuki, rimasta delusa di vedere tradire tutte le sue aspettative.
Inspira profondamente cercando di smorzare l'ansia e pensa che Hinata lo avvertirà di sicuro se la situazione dovesse peggiorare.
Sfoggia il sorriso migliore che riesce a trovare e dice:
"Dai, andremo a mangiare quando Jiraiya starà meglio..."
La ragazza scuote la testa mantenendo lo sguardo basso:
"Domani devo per forza ritornare a Seattle."
Ha solo le vacanze invernali per completare l'opera da presentare a un esame.
"Volevo incontrarti prima di partire."
"Sei passata... per questo?"
Yuki annuisce in silenzio. Lo squillo del telefono infrange l'atmosfera come una pietra gettata in un lago.
Il cuore di Naruto inizia a battere, pensando che possa essere Hinata, ma Yuki gli posa la mano sul braccio:
"Se è Hinata, voglio rispondere io."
Sembra che non sia lei, perché Yuki si scurisce in volto prima di porgergli la cornetta:
"Una donna."
Si tratta di sua madre Kushina. Naruto sente scorrere un brivido lungo la spina dorsale. Come era da immaginarsi, Kushina inizia una sequela di domande sulla voce femminile che ha risposto al telefono.
La sua affermazione che è solo un'amica non soddisfa la curiosità della madre che aggiunge allegramente:
"Comunque sia, sono felice di sapere che non passi la vigilia da solo..."
"Sì, ma non penserai mica..."
"Va bene, ho capito... non ti ruberò molto tempo. Volevo solo dirti che ti ho spedito un pacco."
La madre ha inviato un regalo al figlio, nonostante si fosse deciso da tempo di non scambiarsi più regali.
Kushina insiste:
"Il Natale di quest'anno è speciale perché hai raggiunto l'età di tuo padre... ormai sei un vero uomo... Buon Natale, Naruto."
Dopo un ultimo saluto, la madre riaggancia.
Naruto appoggia la cornetta e spiega a Yuki che era sua madre, provocando una domanda:
"E tuo padre?"
"Sai... è morto quando avevo 9 anni."
Yuki abbassa il capo e bisbiglia:
"Non so proprio niente di te... mentre tu sai tutto su di me."
Tempo addietro, Naruto si ritrovò gettato nel passato di Yuki. Perse la madre in un incidente aereo e fu cresciuta dal padre che gestiva una galleria d'arte. Rimase coinvolta in alcune vicende e perse conoscenza in un coma durato dieci anni. Quando riaprì gli occhi, il padre era scomparso. La triste realtà narra che il padre fu ucciso.
"Naruto... ti ricordi il Natale dell'anno scorso?"
Naruto ricorda come se fosse ieri il volto radioso di Yuki ancora senza voce e senza memoria di fronte all'albero di Natale che aveva allestito nel magazzino.
"Naruto, non mi dimenticherò mai di quell'albero di Natale."
L'immagine è viva anche nella memoria di Naruto: sembrano passati secoli, nonostante sia trascorso solo un anno.
"Naruto..."
Yuki si è ricordata di qualcosa di importante. Hinata le ha affidato il regalo di Natale per lui. Lo scarta con l'entusiasmo di un bambino, felice di avere ricevuto una bottiglia del suo vino preferito.
Anche Yuki ha qualcosa per lui: un ritratto fatto da lei.
"Mi hai fatto molto più bello di quanto non sia..."
Naruto cerca di smorzare il proprio imbarazzo con una battuta, ma il disegno gli riporta alla mente gli avvenimenti dell'anno che sta per concludersi.
Dopo, Yuki ha superato diverse traversie per riconquistare i suoi ricordi e il completo uso della voce. Si iscrisse alla scuola d'arte di Seattle per colmare un vuoto durato dieci anni e ricostruire una vita sulle sue capacità e i suoi amori. Non si è lasciata abbattere dalle sconfitte di tutti i giorni e in un solo anno si è fatta forte senza perdere in dolcezza.
"Stiamo imparando i principi basilari della pittura."
Nonostante l'usuale tono timido, le parole risuonano di entusiasmo, mentre spiega quanto le piacciano i giochi di luce e le ombreggiature.
La passione si può leggere anche nel suo disegno che, sebbene sia solo un tratteggio a carboncino, ritrae le ombre dell'espressione con il solo spessore delle linee.
"Scusa, Yuki... io... ho cercato qualcosa per te, ma... ti prometto che l'anno prossimo..."
Naruto si sente un verme: non sopporta di avere perso la possibilità di far felice Yuki.
"Non voglio aspettare fino all'anno prossimo."
La ragazza mette il broncio per un attimo, prima di aggiungere ammiccando:
"Fai il mio ritratto."
Naruto scuote la mani in un gesto di istintivo rifiuto, non è mai stato di combinare niente con le matite, ma Yuki insiste che vuole un disegno unico.
Non le si può dire di no...
Naruto impugna il taccuino e si impegna a fondo per tracciare i lineamenti di Yuki.
La ragazza siede nervosamente, ma mantiene la postura immobile con un notevole sforzo. Per la prima volta, Naruto fa il ritratto di qualcuno, ma il lungo tempo impiegato premia i suoi sforzi.
Yuki apre la bocca in un radioso sorriso mentre guarda l'opera di Naruto.
Inutile dire che il disegno non è chissà cosa...
Scuotendo la testa, la invita all'Ichiraku Café, ma Yuki risponde:
"C'è un altro posto in cui preferirei andare."
Propone di visitare l'imponente faro che spicca sulla sommità del palazzo.
Naruto acconsente con un sorriso e apre la porta alla ragazza.
Nel corridoio viene fermato da Konohamaru che ha bisogno di qualcosa. Naruto indica l'ascensore a Yuki suggerendole di aspettarlo sul tetto.
Konohamaru rivorrebbe indietro la chiave del 205. Naruto chiede scusa per essersi dimenticato e gliela restituisce. Si volta e allunga il passo per salire sull'ascensore e raggiungere Yuki.
La ragazza lo sta aspettando in prossimità del faro.
"A vederlo da giù mi sembrava più grande."
"Vuoi dire che secondo te è piccolo?"
Naruto la osserva con l'ombra di un sorriso sulle labbra. Anche lui aveva avuto la stessa impressione, quando salì la prima volta.
Questo palazzo era l'Hotel Tsukuyomi fino a 13 anni fa.
Yuki bisbiglia sommessa:
"Questo faro è per i viaggiatori che non sanno dove andare."
In effetti... neanche Naruto sapeva più dove andare quattro anni fa, quando Sasuke tradì la polizia, poco prima che l'indagine andasse in porto.
Per centinai, anzi migliaia di volte continuò a chiedersi "perché?"
L'anelito di una risposta lo spinse a ripercorrere i suoi passi, per continuare a vivere... per continuare a sperare.
Con questo peso sul cuore giunse in città e fu quel faro, che ora si erge dinanzi a lui, a indicargli dove cercare approdo.
La scelta di vivere in questo palazzo consunto e pregno di storie fu la decisione di un momento. La luce del faro gli indicò la via, gli insegnò una nuova vita.
"Ehi, Naruto... ti è mai capitato di chiederti per cosa valga la pena vivere? Quando tutto sembra remarti contro... quando tutti ti voltano le spalle?"
L'abito di Yuki sbatte nel vento, bianco come la spuma delle onde quando si infrangono a riva.
"Non sai quante volte mi è successo. Mi sentivo come su una barca alla deriva in una gelida notte senza luna. Il sussulto ritmato delle onde era la mia unica certezza mentre tremavo per la paura di quell'oscurità quasi accecante. In quei momenti, mi sedevo sul bordo della barca e attendevo con pazienza l'alba. Anche il buio più fitto scompare ogni mattina al cospetto dell'aurora."
Naruto rimane stupito dalla liricità che le sue stesse parole hanno assunto, ma sembra che la presenza di Yuki lo possa trasformare in un uomo migliore. Gli ultimi giorni sono stati passi nel buio, ma sa che il sole non tarderà a sorgere e solleva il mento a sfidare le raffiche di vento che gli scorrono tra le rughe. Sì, l'alba non tarderà a rischiarare la sua vita.
Yuki fa scorrere lo sguardo alla ricerca degli occhi di Naruto e sussurra fievole:
"Chissà quando sorgerà il mio sole..."
Naruto avverte l'impulso di abbracciarla per proteggerla dalle intemperie della vita, ma resiste alla tentazione, mentre si lascia sfuggire dalle labbra:
"Yuki... non sei sola. Se mai sarai sommersa dal buio che si infittisce prima dell'alba, chiamami e correrò al tuo fianco."
Yuki risponde increspando le labbra in un sorriso. Naruto ha cambiato la sua vita e da allora l'ha sempre sostenuta in ogni sua scelta e sorretta durante le difficoltà che la vita le ha messo dinanzi.
I due passeggiano lentamente e Naruto si sofferma a osservare dall'alto il parco dove va spesso a rilassarsi. Con espressione divertita racconta a Yuki che mentre sedeva su una panchina del parco, è apparso un gatto dal pelo aranciato. Ormai hanno fatto amicizia e il micio spesso si avvicina miagolando alla ricerca di cibo. La graziosità di quel gatto è sottolineata da una coda molto folta.
"Quando me ne andrò da qui, non rivedrò più neanche quel gatto..."
Naruto parla dello sfratto a Yuki, che reagisce con espressione amareggiata all'idea il palazzo del faro possa scomparire.
Il vento si fa più freddo e Yuki deve tornare a casa. Salgono in ascensore e Naruto preme il pulsante del piano.
CLANK!
L'ascensore si arresta di schianto con un sordo rumore metallico.
"Naruto... ho paura..."
Naruto cerca di calmarla mentre prova a premere tutti i pulsanti, ma senza alcun risultato. La situazione si sta facendo claustrofobica... Naruto picchia sulle porte facendo risuonare le pareti, ma non giunge nessuna risposta dall'esterno.
L'aria si sta facendo pesante. Naruto sente le gambe tremare, ma si fa forza per tranquillizzare Yuki, mentre continua a sferrare colpi sulle porte e a gridare:
"C'è qualcuno?!"
Quando la gola inizia a bruciare per le urla, l'ascensore si rimette in moto. La cabina scende fino al primo piano. Le porte si aprono rivelando la figura di Sai. Dopo aver sentito la voce di Naruto, ha premuto il pulsante del primo piano dall'esterno. Pare sospetto che solo i pulsanti esterni funzionino.
"Si è bloccato tra due piani. Ho premuto i pulsanti e ho battuto sulle porte, ma non è successo niente."
Sai aggrotta le sopracciglia spiegando che era appena terminata la manutenzione dell'ascensore.
"Farò controllare di nuovo, ma per favore non farne parola con la signorina Tsunade."
Yuki è rimasta scossa dall'incidente, ma sorride e si allontana con un saluto:
"La prossima volta vediamoci anche con Hinata, però."
Sull'uscio, Yuki incontra Kiba che sta entrando. Tiene in mano un pacco e non appena vede Naruto, inizia a parlare senza lasciargli il tempo di interromperlo. Un corriere gli ha affidato quel pacco indirizzato alla signorina Tsunade.
Kiba aggiunge con un sorriso:
"Potresti consegnarglielo tu?"
Naruto risponde secco:
"Ma fallo tu!"
Kiba abbassa lo sguardo scuotendo il capo:
"Sai... non ho ancora pagato l'affitto e preferirei evitare di incontrarla... ti prego..."
Naruto sbuffa mentre prende il pacco. Prima di andarsene, chiede a Naruto se ha programmi per la sera. Quando scopre che l'appuntamento che aveva è saltato, gli chiede se gli va di andare a bere qualcosa insieme.
"No, se devo offrire."
Kiba gli dà una pacca sulla spalla:
"Non ti preoccupare: penso io a tutto per la sera della vigilia. Ci sentiamo dopo."
E si allontana, senza nemmeno aspettare una risposta. Naruto scuote la testa con un sospiro e si dirige verso l'appartamento della signorina Tsunade per consegnarle il pacco.
La donna prende il pacco e controlla il mittente, ma perde l'usuale vigore quando scopre che non c'è nessun nome. Con mani tremanti poggia il pacco sul tavolo.
"Signor Namikaze... le spiacerebbe aprire il pacco?"
Naruto scuote le spalle e scarta l'imballaggio con pochi gesti. All'interno brilla un orologio d'oro.
La signorina Tsunade si lascia sfuggire un sospiro. Naruto si insospettisce e le chiede cosa si aspettasse.
La donna si inumidisce le labbra prima di rispondere:
"Avevo sentito un ticchettio e... ho temuto che potesse essere una bomba..."
Naruto rimane di sasso.
Le parole della signorina Tsunade non hanno alcun senso: se davvero fosse stata una bomba, l'intero palazzo sarebbe finito in briciole o almeno questo appartamento. Ma poi, da dove le è saltata fuori l'idea di una bomba?
Naruto non riesce a trattenere uno sfogo d'ira:
"Ma cosa le passa per la testa? Lei ha paura, perciò fa aprire il pacco a qualcun altro? Ma si rende conto di cosa ci ha fatto rischiare?!"
Il tremore delle mani della signorina Tsunade tradisce un timore sospetto.
"Deve sapere che poco tempo fa mi è arrivata una lettera minatoria..."
Allunga il braccio per afferrare da uno scaffale un foglio strappato.
"Stai attenta, se non vuoi fare una brutta fine..."
La signorina Tsunade stringe le labbra, mentre le si inumidiscono gli occhi:
"L'altra metà del foglio parlava di mettere una bomba se non avessi venduto il palazzo. Quando l'ho letto, ho pensato fosse uno scherzo di cattivo gusto e l'ho stracciato. Ma quando ho visto un pacco senza mittente ho temuto che le minacce potessero essere vere e che non si fossero accontentati del palazzo... Signor Namikaze, non può immaginare che mondo crudele ci sia fuori dalla porta di casa. C'è gente senza scrupoli che farebbe di tutto pur di mettere le mani su ciò che vuole... senza guardare in faccia a nessuno... disposta anche a calpestare chi gli è d'intralcio..."
Naruto rimane sorpreso dalle parole drammatiche della donna. La signorina Tsunade aggiunge le scuse per il comportamento inaccettabile che ha tenuto e, quasi per non pensare ai propri problemi, gli rivolge una domanda ingenua.
"Chi era la fanciulla che è venuta a trovarla poco fa? Non avevo mai visto una ragazza bussare alla sua porta..."
Sembra che abbia visto Yuki nella hall, ma Naruto reagisce con espressione infastidita. La signorina Tsunade solleva le mani e lo rassicura che ha chiesto solo per pura curiosità.
"Non mi permetterei mai di esprimere un giudizio sulle sue frequentazioni..."
Naruto non sopporta più la presenza della donna ed esce dalla casa con un secco saluto. Quasi aspettasse la fine del discorso, il cercapersone lo sorprende con un trillo. Hinata lo sta cercando e Naruto si affretta a tornare a casa per telefonarle.
Vuole sapere al più presto come sta Jiraiya. Tuttavia il tono di Hinata è rilassato come sempre. Gli spiega che nonostante Jiraiya dica che si tratti di uno dei suoi soliti attacchi, il medico le ha rivelato che la situazione è peggiorata rispetto a prima.
"Dimmi in quale ospedale è ricoverato!"
"Naruto... Jiraiya non vuole che tu lo veda in queste condizioni. Sarebbe meglio che non ci andassi."
Hinata abbassa la voce per cercare di calmarlo.
Ha ragione...
Dopo una breve pausa, giunge una domanda dall'altro capo del telefono.
"Sei dispiaciuto che non si faccia più niente stasera?"
"Certo..."
Non riesce a dire altro.
"Naruto... Buon Natale."
Neanche quest'anno riescono a passare la vigilia di Natale insieme e Naruto sussurra con un lieve tremore nella voce:
"Buon Natale, Hinata..."
Il campanello interrompe l'emozione della telefonata. Il pacco della madre è arrivato. Apre il regalo che gli era stato anticipato. All'interno della scatola c'è una palla da baseball e le chiavi di una macchina.
Naruto prende in mano gli oggetti per osservarli meglio. La palla da baseball è vecchia e logora: è certamente quella con cui giocava con il padre. Ma non ha idea di che macchina possano essere le chiavi. C'è anche un biglietto di auguri.
" Buon Natale. Ti invio i ricordi di venticinque anni fa. Gli oggetti dentro questa scatola erano tutto ciò che tuo padre aveva nella valigetta quando è morto.
Ti voglio bene.
Mamma "
Quando il cadavere del padre fu ritrovato venticinque anni prima, accanto a lui giaceva la valigetta che usava per lavoro.
Naruto non può fare a meno di chiedersi quali emozioni spingessero il padre a portare con sé quella palla da baseball. E cosa può aver provato la madre a custodire quegli oggetti per così tanti anni.
Mentre fissa il regalo davanti a lui, ripensa ai suoi genitori con una stretta al cuore.
La sera avvolge il palazzo e le luci iniziano a rischiarare la città, quando Kiba suona alla porta:
"Eccomi qua, come promesso. Stasera offro io!"
Un sorriso entusiasta gli illumina il volto. Non c'è nulla di male ad accettare il suo invito. Dopo aver deciso di trovarsi all'Ichiraku Café, Kiba torna a casa.
Naruto si dirige al locale dove l'accoglie come sempre il sorriso caloroso di Ayame.
La ragazza attacca discorso:
"Ti ha chiamato mio padre?"
Naruto le risponde che è stato Kiba a invitarlo.
"Ma dai, Naruto. Ti fidi di quello lì?"
Ayame scuote la testa:
"Non ha mai un soldo, come puoi credere che ti offra qualcosa?"
"Ayame!"
Teuchi si avvicina di fretta sgridando la figlia:
"Kiba è uno dei nostri clienti abituali! Non ti permettere di parlare così di lui!"
La ragazza non accetta che il padre permetta soltanto a Kiba di non saldare subito i suoi conti.
"Anche oggi, per esempio, sei stato tu a invitarlo, no? E quello si mette a dire che offre..."
"Ayame, ora basta. Il locale è mio e ho tutto il diritto di decidere a chi offrire e a chi no."
Naruto passa nervosamente lo sguardo da uno all'altra:
"Veramente stasera... è stato lui ad invitarmi e a dirmi che offriva..."
"Ah ah ah!"
Naruto rimane sorpreso dalla risata di Teuchi:
"Che c'è da ridere?"
"Kiba mi aveva detto che veniva con qualcuno, ma credevo si trattasse di una ragazza!"
Teuchi gli si avvicina, scrutandolo in volto:
"Vuoi forse dirmi che anche tu sei diventato un suo fan?"
Teuchi lo ammira fin dal suo debutto. Naruto ripensa alla canzone che Kiba gli ha fatto ascoltare. Era la prima volta che sentiva un suo pezzo, ma deve ammettere che lo ha colpito.
Teuchi continua con fervore:
"Sono sempre stato un suo grande fan. Un vero fan non abbandona il suo idolo solo perché non vende. Aspetta che rinasca dalle sue ceneri!"
Naruto rimane impressionato:
"Kiba è fortunato ad avere un fan come te."
Teuchi sorride orgoglioso.
"Stasera offro io per tutti!"
Stringe per un istante le labbra per poi proseguire:
"Stasera forse è l'ultima occasione che abbiamo di bere tutti insieme."
Scuote la testa quasi a levarsi i pensieri tristi di torno e gli chiede di scegliere al juke-box la colonna sonora della serata, mentre aspettano Kiba.
Naruto scorre attentamente l'elenco e sceglie:
"Distant Memory"
La musica scorre lungo le pareti del bar.
La porta si apre e Kiba entra con un gran sorriso.
Sembra pronto a spassarsela senza limiti, ma Naruto gli dice che non dovrebbe approfittarsi della gentilezza di Teuchi.
Kiba abbassa lo sguardo imbarazzato, ma Naruto aggiunge:
"E non vergognarti! Siamo tra amici!"
Quelle parole sorprendono Kiba, che risponde con un'allegra risata. Erano anni che Naruto non trascorreva la vigilia di Natale con qualcuno e si lascia conquistate da una nuova serenità.
Non è poi così male...
"Ehi, barista! Sono venuto a farmi offrire da bere!"
In risposta alle sue parole, arriva Teuchi a dirgli di aspettare perché è preso in cucina. L'Ichiraku Café ha una vera e propria sala da biliardo, probabilmente rimasta dagli sfarzi dell'hotel.
Naruto e Kiba decidono di farsi una partita nell'attesa. Naruto non gioca da parecchio, ma è certo che l'abilità di una volta tornerà durante il gioco e decide di fare una scommessa con Kiba: se lui vince, Kiba canterà qualcosa, altrimenti gli offrirà da bere. Naruto vorrebbe sentire almeno una volta un brano di Kiba inondare quel locale.
La scommessa è solo sul tiro di apertura: vince chi mette più palle in buca al primo colpo. Non c'è tempo per una sfida più lunga e decidono di fare al meglio dei tre tiri.
La sfida ha inizio con il tiro di Kiba. Le palle si spargono sul tavolo. Ora tocca a Naruto. A ogni movimento della stecca sente che l'abilità di una volta sta tornando.
La sfida finisce 0 a 2.
Naruto ha perso.
Kiba gli chiede dove ha imparato e Naruto gli risponde che giocava spesso a biliardo quando viveva a Manhattan. Sasuke amava il biliardo ed entrambi erano convinti che le capacità di valutazione e concentrazione necessarie fossero ottime come esercizio per due poliziotti, anche se non hanno mai avuto modo di verificare quanto fosse vero.
Teuchi si affaccia nella sala da biliardo insieme ad Ayame. Sembra che i due siano incuriositi dalla sfida appena conclusa. Kiba dice che va a bere un aperitivo, mentre padre e figlia decidono di sfidare Naruto.
Se batte Teuchi, potrà bere il famoso bourbon invecchiato. Se vince contro Ayame, potrà avere un assaggio della sua ricetta speciale di Natale. La posta non è niente male, ma Teuchi pare piuttosto convinto della sua abilità.
Il primo tiro è di Teuchi.
La sfida finisce 1 a 0.
Naruto ha vinto.
Dopo aver giocato contro Teuchi, è il momento di sfidare Ayame. Sembra più difficile del previsto, perché la ragazza se la cava decisamente bene.
La sfida finisce 0 a 2.
Naruto ha perso.
Il biliardo dopo così tanto tempo lo ha stancato, ma Naruto si sente soddisfatto. Quando torna nel locale, nota un cliente insolito al bancone.
Si tratta di Kabuto Yakushi dell'appartamento 306. Non succede spesso di incontrarlo nel palazzo ed è la prima volta che lo vede all'Ichiraku Café.
Kabuto afferra il bicchiere poggiato sul bancone e finisce la bevanda in un sorso, per poi rivolgersi a Naruto:
"Buonasera Namikaze... sei qua da solo?"
Naruto scuote la testa e Kabuto continua a parlare:
"Mi piacerebbe bere qualcosa con te, che ne dici?"
"Scusa, ma non mi va."
"Suvvia, a breve dovremo andarcene tutti e due da qua... siamo sulla stessa barca e non c'è niente di meglio di un bicchiere in compagnia per scacciare la tristezza."
"Non ci siamo mai parlati fino a un paio di giorni fa e non capisco perché dovremmo cominciare proprio adesso."
Kabuto risponde ridendo:
"Sei come immaginavo."
Naruto è infastidito dal suo atteggiamento saccente:
"Che ci trovi da ridere?"
Kabuto si scusa meccanicamente e inizia la sua analisi di Naruto:
"Sei proprio come avevo immaginato: caparbio e ti fidi solo del tuo istinto. Lasci una forte impressione su chi ti incontra e non ti spiace... ma qualche volta speri che qualcuno si dimentichi di te. Odi assecondare gli altri. E proprio per questo non sai come fare quando ti trovi davanti ai sentimenti... ma non vuoi che questo si sappia in giro, vero? Non deve essere per niente facile avere a che fare con uno come te."
"Spiegami una cosa: è stato l'alcool che hai appena bevuto a darti questa parlantina oppure è il tuo lavoro di venditore?"
"Tu cosa ne pensi?"
"Che non mi interessa. Non voglio guastarmi la vigilia di Natale."
Naruto cerca di tagliare discorso con una risposta secca: non ha intenzione di perdere altro tempo con lui.
Finalmente è la vigilia di Natale e vuole trascorrerla con il sorriso sulle labbra. Kabuto si alza dallo sgabello, ma prima di uscire gli dice che si pentirà di non aver voluto parlare con lui.
Poco dopo, Sakura entra nel bar e lo saluta:
"So che è ancora presto, ma... Buon Natale lo stesso!"
In risposta alla voce di Sakura, Kiba si avvicina sorridente. L'impegno della ragazza è sfumato ed è un po' giù di corda, perciò vorrebbe invitarlo a bere qualcosa.
Kiba si scusa per non esserle riuscito a darle ancora il regalo che le ha promesso, ma Sakura scuote la mano con un leggero sorriso:
"Non c'è problema."
"Scusa Naruto, vado da qualche parte con Sakura, ma... non torno tardi..."
"Traditore."
Naruto sorride sotto i baffi, felice che l'amico possa trascorrere la vigilia con la ragazza che gli piace.
Al contrario, Teuchi ci rimane male che l'atmosfera allegra si sia dissipata e Ayame è delusa che tutti i suoi preparativi culinari siano andati in fumo. Ma Naruto scocca un sorriso, mentre li assicura che mangerà lui la porzione di Kiba e la battuta riesce a ravvivare l'ambiente.
Non appena si siede al tavolo, Ayame gli porta il pregiato bourbon che Teuchi conserva per le grandi occasioni: è un Kentucky invecchiato 20 anni. Naruto già immagina il sapore morbido e rotondo che gli scorrerà in gola durante la cena.
Un pollo arrosto guarnito da una deliziosa salsa preparata da Ayame accompagnerà il pregiato liquore.
Si prende il suo tempo per gustarsi l'ottima cena della vigilia di Natale.
Ayame sorride osservando la soddisfazione dipinta sul suo volto e dice ammiccando:
"Vedo che ti piace."
In mano ha un videogioco su cui lascia cadere lo sguardo tra una parola e l'altra.
Si tratta del premio del concorso del distributore automatico della hall: Pinkie Rabbit Land.
La voce si tinge di soddisfazione quasi infantile mentre gli spiega che dopo numerosi tentativi è riuscita a farsi questo regalo di Natale.
"Naruto, anche tu ne hai uno? Ho appena cominciato, ma riuscirò a fare il punteggio più alto di tutto il palazzo!"
Ayame gli chiede quanti punti servano per essere la migliore e Naruto solleva il bicchiere mentre risponde:
"000."
Ayame ride con entusiasmo:
"Sarebbe il tuo record, vero? Beh, ti batterò a occhi chiusi!"
Ayame si ricorda improvvisamente di un impegno con un'amica ed esce di fretta dal bar, lasciando i due uomini da soli.
Teuchi spegne tutte le luci, tranne quella del bancone trasformando l'Ichiraku Café in un ambiente quieto che contrasta violentemente con l'usuale frenesia che lo anima. Con movimenti lenti afferra una bottiglia da uno scaffale e la porge a Naruto. Nel vetro si agita un liquido ambrato e Naruto sgrana gli occhi mentre legge sull'etichetta che si tratta di un pregiato brandy stravecchio di 20 anni.
Naruto e Teuchi passano un po' di tempo persi trai bicchieri di brandy e le chiacchiere:
"Quando ancora ero con mia moglie, ci fermavamo spesso a bere qualcosa dopo aver chiuso il locale."
Naruto osserva il volto di Teuchi per un istante prima di chiedergli:
"Perché vi siete lasciati?"
"Per colpa mia."
Dopo la risposta laconica, Teuchi butta giù il brandy tutto d'un fiato.
Sbatte il bicchiere sul tavolo con un movimento secco, lo fissa per un momento, per poi alzare lo sguardo su Naruto e chiedergli se conosca il brano "Promise."
Naruto inclina il capo di lato dubbioso, ma Teuchi prosegue spiegandogli che è la colonna sonora perfetta per una sera come la vigilia di Natale. Si alza e recupera un disco che poggia sul bancone.
Naruto ha sotto gli occhi un disco importante nei ricordi di Teuchi.
Quando era al negozio a comprare quel disco, incontrò la madre si Ayame che stava facendo lo stesso acquisto.
"Fu la scintilla che fece nascere l'amore?"
Teuchi annuisce lievemente imbarazzato, ammettendo che fu un colpo di fulmine.
"Che tipo è?"
"La persona perfetta per me."
"Anche adesso che vi siete lasciati?"
"Certo."
Teuchi sorride mentre l'imbarazzo espande il rossore sulle guance. Con un colpo di tosse cambia discorso e chiede a Naruto se gli va un altro bicchiere.
"Ho bevuto abbastanza."
"Beh... si è fatto tardi ed è ora di chiudere..."
Si mette a rassettare il bar, mentre Naruto esce ringraziandolo di nuovo per la serata.
Naruto attraversa la quiete notturna per tornare a casa.
Prima di cambiarsi d'abito per mettersi a letto, ascolta il disco di Teuchi e una dolce melodia malinconica riempie la casa.
La musica smuove qualcosa nel petto di Naruto che fissa lo sguardo nel vuoto nella speranza che la melodia riscopra delle emozioni sotterrate da tempo nella memoria.

La musica smuove qualcosa nel petto di Naruto che fissa lo sguardo nel vuoto nella speranza che la melodia riscopra delle emozioni sotterrate da tempo nella memoria

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