Ansia.
In quel momento Thomas era un cumulo di ansia.
Le gambe gli tremavano, le mani anche e lo stomaco si divertiva a fare le capriole. Non sapeva cosa lo spaventava (o emozionava) di più; se il fatto che dopo diciannove anni potesse tenere una vita più o meno indipendente lontano dai genitori; se a distanza di qualche giorno avrebbe cominciato a frequentare una delle università più prestigiose; o se perché fosse in aereo. Non gli era mai piaciuto particolarmente volare e Dio, non l'aiutava certo a cambiare opinione sugli aerei quel signore che si ritrovava di fianco, russava cosi tanto!
Sbuffó e si ripeté mentalmente un 'stai calmo Thomas', prese il suo mp3 e si infilò le cuffie facendo partire la riproduzione casuale, tentando di isolarsi da tutto ciò che lo circondava. Chiuse gli occhi mentre tutti i rumori scivolavano via, facendo spazio alla musica che lo cullava tranquillamente in un sonno profondo.Una volta trovatosi di fronte alla sua nuova dimora fece un gran sospiro di sollievo. Per una volta la fortuna sembrava esser dalla sua parte, a trovare quella casa non ci aveva messo troppo tempo e non aveva perso nulla per strada, al contrario di come si era immaginato. Aveva fatto un buon affare: seppur vivendo in una famiglia benestante, non voleva spendere troppi soldi (risparmiandoli per altre cose), e dopotutto non voleva prendersi una casa nuova e starsene tutto da solo. Condividere un appartamento gli sembrava divertente. Così aveva trovato questo modesto appartamento, giusto per due persone. Il proprietario già ci viveva da un anno e aveva bisogno di un coinquilino per dividere le spese.
Era un condominio alto e snello, imbucato tra altre case in un vicolo di New York. Aveva un caratteristico color rosso mattone e le scale antincendio scendevano dall'alto e finivano alla sua destra, come tutte quelle delle altre case. Da fuori poteva apparire un pó malandata (cosa effettivamente vera) e clandestina ma a Thomas piaceva. Era qualcosa di particolarmente diverso, diverso dal solito ritmo della sua vita.
Suonò il campanello che gli era stato detto e poco dopo la voce di un ragazzo disse "arrivo, due minuti e sono giú".
Il ragazzo che venne ad aprirgli non sembrava tanto più grande di Thomas. Di statura lo sorpassava di poco ed aveva un corpo esile.
«Salve, sono...» iniziò a parlare timido il moro, quando l'altro lo anticipò finendo quella che doveva essere la sua presentazione.
«Thomas, giusto?! Beh, vieni pure!»
Thomas annuì ed entrò in quello che era l'atrio del condominio, mentre il biondo lo stava squadrando da testa a piedi. E ammettiamolo, ció stava facendo crescere l'agitazione in Thomas, tanto che poteva sentire i battiti del suo cuore, sotto a quei penetranti occhi marroni.
«Newt» disse il biondo porgendo la mano a Thomas che strinse, con un cordiale sorriso.
«Vieni su, ti faccio fare il giro della casa, anche se c'é poco da vedere» borbotto l'ultima frase il biondo, e Thomas lo seguí vedendolo andare verso l'ascensore.Il moro non seppe dire se la casa parve meglio o peggio dalle foto che aveva visto.
Forse entrambi: era un appartamento molto carino con tutto ciò che serviva, organizzato bene e anche piuttosto moderno, con molta luce naturale che entrava dalle finestre.
Gli spazi erano piú grandi di quanto aparissero nelle foto e questo era sicuramente una cosa positiva.
Il lato peggiore, cosa che le foto non mostravano, erano tutti gli effetti personali di Newt sparsi per la casa, e sinceramente non molto in ordine, come... Delle mutande sul divano (?!).
Newt non sembrava a disagio nel ricevere ospiti in quel disordine, ma Thomas aveva già capito che Newt aveva una personalità tutta sua, cosa che non gli dispiaceva in fondo.
L'appartamento in poche parole si strutturava cosí: sulla sinistra c'era il salotto, con un comodo divano ad isola e una tv piuttosto nuova, era collegato con un open space alla cucina sulla destra che ospitava anche il tavolo da pranzo.
Un corridoio portava alle due camere da letto, il bagno e una camera vuota che fungeva da ripostiglio.
La camera di Thomas era forse l'unica stanza in ordine in quella casa, con le pareti bianche e quella centrale color ocra.
Il letto era da due piazze, c'era poi una bella scriviania dove si poteva studiare, varie mensole e cassetti e un armadio capiente.Newt gli porse le chiavi spiegando che una era per aprire la porta del condominio e l'altra per la loro casa.
«Io ora devo andare, ci vediamo pive!» Newt si precipitò alla porta e uscì, lasciando Thomas ancora un pó stordito, che cercava di metabolizzare il tutto. Lasciando Thomas con una domanda che faceva capolino nella sua mente 'pive?'.Si, da quel momento, cominciava una nuova vita.
SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti! Okay, non sono molto brava nelle presentazioni quindi cercheró di essere breve.
In poche parole sono una fangirl (ma vaaah😅) e tranquilli, non sono ossessionata da Maze Runner o da quelle teste di caspio di Newt e Thomas.
Ho deciso di scrivere questa mia prima Newtmas, e questo é un progetto che mi piacerebbe portare a termine (ovviamente se avrà un minimo di successo).
Spero vi piaccia e se avete consigli o critiche costruttive ditemi che accetto tutto.
Eh niente, non so che dire..
Bene cosí. Un bacio❤
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Complete only Together|| Newtmas
FanficThomas é un ragazzo come tanti, gentile, solare e un pó timido a legare con persone nuove. Ha un'intelligenza particolare, per questo é stato ammesso alla W.C.K.D. University e per questo si dovrà trasferire a New York. Condividerà l'appartamento co...