Dopo pochi minuti sembrava che l'intero dipartimento di Scotland Yard fosse al museo. Cercarono ovunque la madre di Holmes, che secondo le testimonianze dei colleghi e dei turisti nel museo era arrivata a lavoro, ma non la trovarono da nessuna parte.
Sherlock andò a controllare l'archivio del museo dove trovò su un muro, nascosto da un insieme di statue Romane, scritto con una bomboletta spray gialla il messaggio che cercava: te ne devo un'altra. Il detective, preoccupato, cercò con lo sguardo dove poteva essere nascosto il corpo della madre; notò un armadietto poco distante dal messaggio di Moriarty, appoggiato sul muro opposto. Tremante lo aprì e si scostò prima che il cadavere gli potesse andare addosso; prese il telefono dalla tasca e chiamò Lestrade.
Dopo poco si trovò tutti intorno che provavano a dargli pacche sulla spalla o a dirgli qualcosa di falsamente carino, ma li ignorò tutti: la consolazione non era la priorità, doveva risolvere il caso.
:-Sherlock-: disse John con una faccia preoccupata
:-Sto bene-: rispose all implicita domanda il consulente della polizia prima che gli venisse fatta :- Sono riuscito a trovare il messaggio di Moriarty, come vedi, e ho analizzato il corpo di mia madre prima che lo facesse il medico legale: le hanno puntato una pistola alla nuca e le hanno sparato a bruciapelo; probabilmente l'assassino è entrato al museo confondendosi tra i turisti e ha seguito mia madre che non si è accorta della sua presenza, sicuramente chi l'ha uccisa doveva essere un sicario di Moriarty (che è inutile cercare, ormai sarà già lontano da Londra)-:
:-Sherlock, sei sicuro di stare bene-: chiese John preoccupato da come il geniaccio che si trovava di fronte trattava il caso, con quella sua solita freddezza, come se non lo toccasse minimamente, come se quello a terra fosse un cadavere qualunque di uno sconosciuto
Sherlock non disse niente.
Dopo un po il detective andò verso l'ispettore Lestrade a dirgli che doveva parlare con lui privatamente. I due si appartarono per parlare
:-Che mi devi dire?-: chiese l'ispettore
:-Ti devo parlare di un caso di cui normalmente non potrei parlare-: disse Il consulente con la faccia più seria che poteva fare :-Per dirtelo ho bisogno che tu mi prometta che non dirai mai a nessuno quello che sto per riferirti-:
Il poliziotto promise
:-Io tre anni fa lavorai a un caso per i servizi segreti britannici-: iniziò a raccontare Sherlock :-Una criminale stava ricattando con delle foto compromettenti un'esponente politico molto importante. Non ti dirò tutta la faccenda perché altrimenti facciamo notte; ti dico solo che il caso è finito con la scoperta di un aereo in cui c'erano solo cadaveri. Probabilmente il prossimo caso che Moriarty cercherà di copiare sarà questo-:
:-D'accordo-: disse il poliziotto :-Cercheremo l'aereo compromesso-:
:-Ah, Lestrade devo riferire a mio fratello del fatto. La prossima vittima potrebbe essere lui, anzi è sicuramente lui: Mycroft mi ha ingaggiato quella volta-:
:-Ok, Sherlock. Sei sicuro di...-:
:-Si, sto bene!-: gridò innervosito il consulente della polizia, attirando l'attenzione degli altri.
:-Che avete da guardare?!-: esclamò poi infuriato prima di uscire dal museo e tornare a Baker Street
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PERICOLO PER LA FAMIGLIA HOLMES
FanfictionC'è un nuovo omicidio in città, ma stavolta un omicidio che tocca non solo la mente, ma anche il cuore di Sherlock: quello di Sara Holmes, sua sorella. A questo seguirà una lunga catena di cadaveri tutti strettamente legati a Sherlock. Riuscirà il p...