Sherlock aveva avuto ragione.
Moriarty si trovava proprio lì sul tetto di quel palazzo dove qualche anno prima aveva fatto finta di buttarsi. La situazione era quasi la stessa: lui e Moriarty in un duello finale che avrebbe premiato con la vita il più forte, solo che adesso in palio c'era anche la vita di John sul cornicione del palazzo, alle spalle di un volo di sei o sette piani, spinto dalla canna della pistola di uno psicopatico
:-Ci incontriamo di nuovo-: buttò lì il detective
:-Si, forse è destino-: rispose il criminale
:-Io credo che il destino non centri, James. Io credo che qualcuno tra noi stia giocando a fare il destino-:
:-Può darsi. Ma in fondo il destino non è una serie di eventi collegati tra loro che fanno in modo che un dato individuo segua un determinato percorso?-:
:-Sarà. Ma io non credo nel destino. Io credo che l'uomo con le sue scelte si crei il suo-:
:-E, dimmi un po',tu hai scelto di venire qui? O ti hanno costretto eventi ben precisi?-:
:-Signori-: interruppe John :-Preferirei che la smetteste di fare i filosofi-:
:-Quanto sei noioso! Perché non ti ho sparato quando ne ho avuto l'occasione!-: esclamò Moriarty al commento del suo ostaggio
:-Lascia in pace John!-: quasi ordinò il detective
:-Ah già, il suo amorino-: commentò ancora il sequestratore
:- Noi non siamo fidanzati-: quasi gridò l'ex-militare come una donnina isterica :-Ed io non sono gay!-:
:-Andiamo! Ma se sembrate una coppia di coniugi appena sposati. O, meglio ancora, sembrate quegli uccellini che non possono vivere separati altrimenti muoiono. Com' è che si chiamano?-: disse il rapitore annoiato
:-Gli Inseparabili-: rispose Sherlock
:-Già, Inseparabili-: sospirò il criminale avvicinandosi al suo nemico e, di conseguenza, allontanandosi un po' dal suo ostaggio :-Non credi che questo sia il nome che vi si addice di più? Inseparabili-:
:-Che vuoi Moryarti?-: disse il detective infastidito. Era stanco di quei giochetti, non ne poteva più!
:-Hai la memoria corta geniaccio! Non ricordi cosa ci siamo detti al nostro ultimo appuntamento qui?-: domandò quel pazzo criminale avvicinandosi parecchio al detective e quasi dimenticandosi del suo ostaggio
Sherlock restò zitto
:-Si che te lo ricordi-: disse Moryarti guardando la sua nemesi dritta negli occhi e facendo un lungo fischio :-Ti devo un'altra bella caduta. E sta volta fa che sia per davvero-:
:-Lo faccio se lasci andare John-: disse Sherlock con convinzione e calma; Moryarti si spostò a destra e con un mezzo inchino gli mostrò il cornicione del palazzo dove era rimasto John che guardava i due attonito
:-No, Sherlock non farlo!-: gridò il medico mentre guardava il suo migliore amico camminare verso di lui, preoccupatissimo di perderlo di nuovo nella stessa maniera
:-Scendi da lì!-: ordinò l'investigatore con la sua solita freddezza quando gli fu abbastanza vicino
:-No, Sherlock-: quasi sussurrò John con la voce rotta :-Io da qua non mi muovo-:
:- Scendi-: ripeté il detective irritato
:-No-:
:-Non farmelo ripetere una terza volta-:
:-Io da qua non scendo Sherlock-: gridò John :-Piuttosto mi butto!-:
:-So perfettamente che sei in grado di dimostrare quello che dici, ma il tuo sacrificio sarà inutile. Moryarti è me che vuole-:
:-Non te lo lascerò fare. Non stavolta. Non di nuovo-:
:-John non costringermi a farti scendere da lì con la forza-:
:-Penso che dovrai farlo invece perché io da qui non mi schiodo! Non posso permetterti di....-:
John non finì di parlare che immediatamente, non spiegandosi come, fu fatto scendere dalla balaustra con la forza cadendo col muso sul tetto del grande palazzo e rompendosi il naso; provò dolorante a rialzarsi e spaventato vide il suo amico investigatore sul cornicione del palazzo nel esatto posto dove poco prima era situato il medico militare.
:-Sherlock non lo fare!-: lo implorò John quasi piangendo :-Ti prego non di nuovo! Non voglio vederti morire! Non come due anni fa!-:
:- Due anni fa tu non mi hai visto morire, John-: disse con la sua solita calma Sherlock e allargando le braccia per prepararsi alla grande caduta :-Due anni fa ho finto-:
John stava per controbattere quando sentì uno sparo. Si girò: trovò il corpo di Moryarti a terra con un buco in testa da cui fuoriuscivano fiumi e fiumi di sangue e dietro il corpo c'erano l'agente Donovan e l'ispettore Lestrade
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PERICOLO PER LA FAMIGLIA HOLMES
FanfictionC'è un nuovo omicidio in città, ma stavolta un omicidio che tocca non solo la mente, ma anche il cuore di Sherlock: quello di Sara Holmes, sua sorella. A questo seguirà una lunga catena di cadaveri tutti strettamente legati a Sherlock. Riuscirà il p...