IOUA1

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Sherlock ora si trovava sull'aereo. Senza John.
Aveva ricevuto le foto di suo fratello morto seduto su una tipica poltrona di un'aereo da Moriarty per SMS. Poi aveva chiamato Scotland Yard.
Si aspettava di non trovare Moriarty lì. Si aspettava di trovare il cadavere di suo fratello e infondo si aspettava di dover trovare altri corpi morti su quell'aereo,come ricordava dal suo vecchio caso, ma mai si sarebbe aspettato che tutti quei corpi, che tutti quei cadaveri appartenessero a membri della sua famiglia. C'erano tutti: cugini, zii, parenti lontani, persino quelli provenienti da Firenze, Scozia, America e altre zone del mondo. Per la prima volta in vita sua non si sentiva a suo agio su una scena del crimine: si sentiva stanco, senza brillanti osservazioni, senza idee, senza teorie, troppo debole emotivamente per sopportare quella visione. E per la prima in vita sua si sentiva solo, non come piace a lui, con le sue deduzioni e i suoi pensieri, solo con i suoi demoni e le sue paure (ecco un'altra cosa nuova: la paura).
Il grande detective si sentiva abbandonato come un bambino che non vede più la mamma al parco e per la prima volta desiderava che con lui ci fosse stato John a chiedergli se stava bene. Quella banale domanda gli fu comunque fatta da un Lestrade seriamente preoccupato; Sherlock mentì e uscì dall'aereo con la scusa di una boccata d'aria fresca, ma in realtà, ecco un'altra emozione nuova per lui, aveva voglia di piangere e di sfogarsi.
Dopo pochi minuti fuori dalla scena del crimine gli squillò il telefono: era il numero di John; al detective sembrò strana questa chiamata dopo la grande lite che poche ore prima si era avuta tra i due e, preoccupato, decise comunque di rispondere
:- Ti è piaciuto il mio lavoretto?-: disse una voce per niente simile a quella del amico, ma comunque familiare.
Sherlock rimase senza parole, muto come un pesce
:-Lo prendo come un no-: continuò l'interlocutore :-Anche se non puoi dire che non è fatto bene; sai l'idea di farti vedere di nuovo tutta la famiglia al completo in una volta sola mi è venuta all'ultimo minuto. E poi questa mia piccola intuizione geniale mi permetteva di essere fedele al racconto del tuo cronista preferito rendendo anche le cose più divertenti! Non è fantastico!-:
Sherlock continuava a non rispondere
:-Sai immaginavo che saresti rimasto senza parole, ma non pensavo letteralmente-: disse quello spietato assassino facendosi anche una risata tra un parola e l'altra
:-Che vuoi Moriarty!-: esclamò il detective spazientito
:-Allora il gatto non ti ha mangiato la lingua!-: ironizzò l'interlocutore dall'altro capo del telefono
:-Sto perdendo la pazienza! Dimmi che vuoi!-:
:-Non pensi sia ovvio! Voglio giocare ancora un po' con te!-:
:-Beh io non ho voglia di giocare-:
:-Peccato, perché anche il tuo amichetto sta partecipando ai giochi e non penso tu voglia deluderlo-:
:-Lascia in pace John!-:
:- oh, perché! È così simpatico!-:
Sherlock si passò le mani nei capelli
:-Lo rivuoi? -: chiese sarcasticamente e gongolandosi Moriarty :-Allora torna nel tuo nido. Ti ho lasciato un indizio per dove dobbiamo incontrarci-:
Moriarty chiuse la telefonata. Immediatamente dopo Sherlock tornò a Baker Street.

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