1.
Prendi il caffè e prendi il tè. Ci hanno abituati a riempirli di latte perché erano troppo amari per le delicate fanciulle dell'era georgiana. Ed è vero, onestamente. Com'è vero che il latte in sé e per sé è alquanto triste e bianco e noioso, anche se buono.
Dlin-dlon, un cliente entra, un cliente esce. Hermione alza sempre lo sguardo verso la portafinestra quando sente il campanellino suonare, ma ancora non si vede nessuno dei due.La caffetteria l'ha scelta lei questa volta. È vicino al Ministero, piccola e raccolta, i muffin sono ottimi, ci sono dei bei divanetti e le vetrate si affacciano su Reynold's Park, foglie e fiocchi di neve si mescolano nel vento dall'altra parte della finestra. Può permettersi di sorseggiare una tazza di latte caldo - zucchero, uno, senza miele, prego - mentre rivisita i documenti sul caso Miles-Winchester che il sottosegretario Gareth vuole sulla scrivania tra quarantotto ore - Distretto di Paddington, The Cleveland Arms Pub, ore 2:33 del mattino, esposizione della magia a opera di L. Miles e J. Winchester, sette Babbani presenti - prima che Ron e Harry si facciano vivi.
Perché c'è sempre del tempo da ammazzare prima che Harry e Ron si facciano vivi. Si saranno persi in qualche discussione infinita su Cannoni di Chudley contro Puddlemere United o qualcosa di ridicolo del genere. Perché continua a dare retta ad entrambi, poi? Un sorriso spontaneo le compare sul viso. Sono il suo Harry e il suo Ron.
Quando finalmente arriva il loro dlin-dlon, Hermione ha avuto modo di riguardare tutte le deposizioni, due volte, e di abbozzare, sistemare e completare la relazione per il sottosegretario. Harry entra per primo e la saluta alzando due dita: la sciarpa troppo grande che gli ha regalato gli copre il naso, tra i capelli che sparano a destra e a manca c'è qualche fiocco di neve e, nei suoi occhi, un sorriso.
Nonostante Ron nasconda lo sguardo sotto il cappuccio del suo giaccone, di un improponibile arancione acceso, trova comunque il modo di salutarla con un bacio a fior di labbra. Screpolate e dolci e strane, le sue labbra. Fa ancora un po' strano sentirle sulle proprie.
Harry le fa una boccaccia, mimando un conato di vomito, mentre prende posto di fronte a lei. E quando ci sono io cercate di limitare i baci, per favore. Glielo aveva chiesto gentilmente d'altronde. Giusto.
Si scosta piano, spingendo Ron sul divanetto accanto a lei e gli tira giù il cappuccio. Perché sono al coperto ed è maleducato, e, onestamente, è orribile a vedersi. "Perché insisti ad andare in giro con questa roba addosso, Ron?"
"È il giaccone ufficiale dei Cannoni," spiega, ed è la cosa più ovvia del mondo per lui. Già, i Cannoni. Riuscissero a buttare giù qualche nave, almeno, questi cannoni.
"È un po' tanto arancione, Ron," s'intrufola Harry. È dalla sua parte questa volta.
"Arancione, ca-ta-ri-fran-gen-te," sillaba l'ultima parola per lasciare un'impressione nella mente di Ron. Dubita che possa funzionare realmente.
"Arriverà il giorno in cui capirai anche tu il valore del Quidditch, tesoro..." Tesoro? Chi? Da quando? E perché?
Tesoro? Harry le pone la stessa domanda, mimando la parola con le labbra: la lingua sbatte sui denti, prima di aprirsi e vibrare sul palato. Ha gli occhi spalancati, Harry, e gli occhiali gli cascano sul naso. Forse sta pensando anche lui a quante bizzarre cose implichi quell'appellativo.
"... quest'anno con Bradley e Tuglas in attacco ..."
Poi Harry sogghigna, e scoppia a ridere anche lei. Non ha capito nulla del discorso di Ron.
"Cosa avete da ridere così tanto?"
"Non lo so, amico," risponde Harry, "che te ne fai di un buon attacco se non hai un cercatore decente?" Harry ignora di proposito l'ultima domanda di Ron. Osserva con attenzione la lista delle bevande calde che offre il menù. Le leggerà tutte, una per una, e poi opterà per un caffelatte con cacao. Fa sempre così. "Credo che prenderò un latte macchiato," li informa, ancora leggendo. Alza lo sguardo e incontra gli occhi di Hermione, un occhiolino e poi ritorna a Ron. "È come ti dicevo prima, avrebbero dovuto prendere Krum quando ne avevano la possibilità." Ecco cosa vuol dire quell'occhiolino. "Con un po' di cacao," aggiunge tra sé e sé, guardando di nuovo il menù.
Se esiste un modo per impedire a Ron di parlare di Quidditch è nominare Viktor Krum. "Non mi piace Krum. Farkas è mille volte meglio." La reazione di Ron al nome di Viktor non delude mai: stringe gli occhi, diventa paonazzo e, adesso - altra novità - le stringe forte la mano. Hermione non sa se essere offesa o lusingata da questa sua estesa possessività.
"Ma per favore! È un ragazzino. Viktor ha l'esperienza e il talento dalla sua."
"E le motivazioni," aggiunge Hermione, rincarando la dose, "voleva trasferirsi in Inghilterra definitivamente. Le motiv-"
"Ma non dovevamo scegliere il colore delle tue piastrelle o cosa, Harry?" Cambiamo argomento, Ron. Ottima strategia.
"Dobbiamo ritinteggiare Grimmauld Place, Ron. Ritinteggiare."
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Caffè Corretto
FanfictionUna piccola analisi delle relazioni complicate e imprevedibili che intercorrono tra latte, tè e caffè. Alla maniera di Harry e Hermione. Avvertenza: La lettura di questa fanfiction è fortemente sconsigliata agli amanti del latte nel tè. Harry/Hermio...