Parte 4: Dove ogni cosa va al suo posto

353 57 209
                                    

Due mesi dopo, al calar della sera, Yoppa stava tornando, lievemente sconsolato, nella radura di Chemonte. Il mago, sdraiato su una stuoia affatto comoda, lo salutò senza neanche scomodarsi, come se si fossero lasciati qualche minuto prima:

- Allora, com'è andata, o valoroso Yoppa? Hai distrutto eserciti, conquistato regni, rovesciato tiranni, innalzato nuovi re?

- Ehm, sarebbe meglio non parlarne...

- Che qualcosa non sia andata nel verso giusto? Che il nostro baldo eroe abbia fallito nella sua missione? Magari distratto dalla bellezza della principessa il valido guerriero ha commesso qualche errorino?

- Diciamo che la principessa l'avevo proprio liberata, purtroppo.

- Purtroppo? Yoppa, non ti fai vedere da mesi: sai che potrei conoscere tutta la storia con qualche piccolo sortilegio, ma preferisco prima sentire la tua versione, benché sappia già che dovrò temere della veridicità di metà dei tuoi racconti. Comunque sono tutti orecchi, mio prode salvatore di dolci fanciulle in disgrazia e di onesti principi caduti dal cielo.

- Innanzitutto il tiranno non era un tiranno, la dolce principessa non era del tutto dolce e l'onesto principe non era tanto sveglio.

- La cosa si fa interessante, sperando non ti sia andato di volta il cervello...

- Allora, il Barone mi ha ricevuto con estrema cordialità, a me solo, nonostante i pasticci che gli ho combinato alla torre. Innanzitutto ha voluto sapere come avevo fatto a entrare, se avessi usato una galleria o qualche passaggio segreto. Quando gli dissi che ero un mago...

- Lo immaginavo, Yoppa, la tua lingua è più lunga di quella di un formichiere, la faccia del miglior bronzo e la tua modestia senza limiti...

- Era solo per darmi un contegno, altrimenti mi avrebbe trattato come un semplice contadino! Comunque gli racconto la storia, ovviamente evitando di riferirgli che lo chiamano tiranno, ma non mancando di fargli notare che i suoi sicari hanno ucciso il tutore di Piut e lui ha tenuto prigioniera Delsole. Il Barone si è fatto una risatina, e poi mi ha detto che il guardiacaccia Simon teneva Piut con sé per beccarsi la sua parte alla morte del Barone. Sì perché Piut, principe di nascita, sarebbe in ogni caso succeduto al Barone, che non ha eredi, anche senza doversi sposare la magnifica Delsole. L'unica clausola alla successione era che Piut avrebbe dovuto vivere da villano, così aveva deciso suo padre, perché lo voleva giusto e conoscitore del popolo.

- Ma ordunque, perché teneva Delsole prigioniera?

- Ecco, io ovviamente glielo richiesi, e anche lì sorrise: mi offrì un calice di vin speziato con cannella e chiodi di garofano e mi chiese di aspettare un minutino che ci sarebbe arrivato. Nel frattempo mi ha spiegato che i cosiddetti "sicari" erano dei semplici soldati che non avevano nessuna intenzione di uccidere alcuno né tanto meno il guardiacaccia, ma stavano bivaccando sulla strada per il castello. Durante la notte l'infingardo Simon aveva tentato di farli fuori nel sonno per razzia: era riuscito a ucciderne due prima che quelli di guardia, appostati poco lontano, si accorgessero e lo sorprendessero. Uno armato di balestra era riuscito anche a infilzargli nella spalla un quadrello, ma comunque il guardiacaccia era sfuggito e tornato a casa sua: lì aveva svegliato Piut spaventandolo e poi era stato raggiunto morente.

- Per tutte le ghiande del bosco, quindi il ragazzo è scappato..

- Scappato, ma era meglio se restava; Simon non glielo aveva rivelato, ma il Barone era ben felice di avere il ragazzo da allevare, essendo egli, come ti ho detto prima, senza altri eredi.

- E tu credulone, gli hai detto va bene, tutto a posto, saluti? E hai lasciato Piut nelle mani dell'incarceratore di delicate e deliziose pulzelle?

- Delicate? Deliziose? Delsole?

- Ma come, non era l'astro fulgente dei tuoi sogni? La stella polare che dava la direzione della tua vita? Ora avanzi dubbi indegni di un eroe? Avanzi sospetti della delicatezza di Delsole?

- Ehm il fatto è che il Barone me li aveva fatti lasciare da soli, in una camera adiacente alla sala del trono. Ora, secondo lui sarebbe successo qualcosa...

- I due piccioncini tubavano? C'era già una corrispondenza d'amorosi sensi?

- No.

- Come?

- No, non tubavano. Urlavano:li abbiamo trovati che lui era stupito in un angolo, lei correva su e giù con una sedia in mano e l'andava sbatacchiando qua e là, urlando: "marrano! vile serpe dalle viscide spire! codardo ingiurioso! infido ingannatore!" e tralascio i meno delicati.

- È chiaro, Yoppa, che lui le avrà messo le mani addosso con fare un po' troppo spiccio. Dopotutto è solo un ragazzo nel pieno del proprio vigore...

- Piut, vista la porta aperta, è scappato come una volpe al sentire dei cani, mentre Delsole continuava a agitarsi, agitare la sedia, agitare la lingua, senza posa. Piut nella sala del trono con lo sguardo atterrito e un po' stanco s'era accasciato su una sedia. Il Barone, con fare veramente affettuoso, gli porse lui stesso una caraffa di acqua. Nei suoi occhi si vedeva la gioia del nonno che ritrova il nipote! Incredibile, Chemonte, come ci si può ingannare a riguardo di una persona, se non la si vede compiere gesti, ma la s'immagina come gli altri la descrivono. È proprio vero che le parole possono costruire un mondo diverso...

- Non mi dire che il famigerato Barone ti ha conquistato più facilmente con le azioni che compie per Piut, piuttosto che con il suo intero esercito?

- Ebbene sì. E poi, Piut, tirato su un sospiro di sollievo, trova il coraggio di parlare e dice..

- Dice cosa ha fatto a Delsole..

- Dice che non ha fatto nulla a Delsole, ma che lei è arrabbiata proprio per questo.

- Cioè? Yoppa, io sarò anziano, ma non vecchio, non sto seguendo affatto il tuo discorso!

- Ecco, quando si sono ritrovati da soli, lui la guardava ammaliato e lei aveva iniziato a parlare, parlare, parlare. Poi gli si è avvicinata e senza interruzioni, gli aveva chiesto di che poeti avesse letto, se apprezzava la storia, se gradiva la musica dodecafonica, se parlava latino e se lo scriveva, se conosceva l'alchimia o se leggeva il futuro dalla posizione degli astri. Lui ha tentennato sorpreso ma non ha saputo aprir bocca e lei è andata su tutte le furie, inveendo e gridando perché l'aveva rifiutata.

- Per le verdi ninfe della foresta, che carattere..

- Il Barone ha detto che era costretto a tenerla con sé, nella torre, perché di difficile carattere e di lingua lunga e pericolosa, e pochi uomini sono abituati a tanta irruenza. Purtroppo divora libri e manoscritti, fa discorsi e si risponde, pensa autonomamente! Anche se la sua bellezza è famosa e ha attirato degli aspiranti, in molti sono venuti, ma tutti se ne sono andati spaventati dalla sua vivacità. Però lui non disperava, era sicuro che qualcuno sarebbe stato degno di sposarla... qualcuno dotato di pazienza incredibile, di una resistenza non comune alle parole argute e al chiacchiericcio continuo, qualcuno dotato di bontà innata..

- E chi ha trovato che si caricasse l'umano fardello?

- Il Barone mi ha chiesto di essere il volontario. Primo perché in me vedeva tutte le qualità che andava cercando, secondo perché altrimenti mi avrebbe fatto tagliare la testa.

- Quindi il sogno aveva ragione! Com'è allora la tua nuova mogliettina?

- Il sogno aveva ragione: lei è bellissima ed è un piacere starle vicino; ma quando non passo il mio tempo con lei devo andare a cercare da mangiare o robe per la casa, puranco pulire, tagliare l'erba, potare gli alberi, fare la legna, lavare i panni, cambiare vestito anche più di una volta la settimana, mangiare solo quando è dovuto, bere poco, alzarmi all'alba, scacciare i porcospini, le talpe e i vermi della frutta, piantare fiori come se la foresta ne fosse sprovvista, tenere in ordine la radura, scendere salire quassù quaggiù sopra sotto prendi lascia porta trascina... e nel frattempo continua sempre a parlare, di cose interessanti, di cose strane, di cose successe, di cose che potrebbero succedere, di cose. Sai come sono riuscito a sfuggirle per trovare il tempo di parlare con te?

- Come? L'hai uccisa?

- Mi ha cacciato fuori di casa. Deve dare la cera.

Il sogno di YoppaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora