Capitolo 4

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-Mmh...hai lavorato bene! Sei assunta!- esclama euforica Baby 5.

-La ringrazio.- rispose Alys accennando ad un piccolo inchino.

-Si si ora seguimi, alloggerai nella stanza che ti assegnerò. Inizierai a lavorare assieme alle altre domestiche alle sei del mattino, alle undici comincerete a preparare il pranzo e alle dodici servirete a tavola...voi pranzerete appena avremo finito. La cena invece è alle sette quindi preparerete tutto un' ora prima. Concluderete di lavorare solo dopo cena...mi raccomando non battere la fiacca e lavora sodo!- disse dopo aver elencato tutte le cose fondamentali.

-Bene...siamo arrivate, questa è la tua stanza.- disse indicando una porta in legno.

Alys annuì col capo, e dopo che Baby 5 se ne andò lasciandole le chiavi della stanza, entrò chiudendosi dietro la porta a chiave. Si appoggiò con la schiena sulla porta, e sospirò pesantemente. Non era tanto stanca, ma la pressione della sua missione le pesava come un pesante macigno, ed avrebbe fatto di tutto per toglierselo ed essere libera. Ma la libertà era una cosa che Alys non possedeva. Per ora. Incubi le attanagliavano la mente, e il suo passato continuava a tormentarla. Il dolore che provava era come un buco nero che assorbiva e tratteneva tutto, ed ogni volta che non riusciva più a trattenersi, Alys scoppiava in un pianto silenzioso. Era ancora troppo debole quella volta per poter salvare la sua famiglia, i suoi amici...la sua isola.

Ma ora è diverso...pensò stringendo un pugno.

Ora le cose andranno diversamente...

***

Il silenzio regnava in tutto il palazzo, solo i passi composti di Law si udivano nei corridoi. Il suo passaggio rendeva l'aria pesante e lugubre, e lo sguardo che aveva sul volto non migliorava di certo le cose. Un sorriso sadico quanto spaventoso era dipinto sul volto del chirurgo della morte, e il cappello maculato abbassato sugli occhi faceva venire i brividi a chiunque.

Dopo che si era riunito assieme agli altri ufficiali, Law sapeva che ormai aveva in pugno Doflamingo. Mancava solo ancora un po di tempo ed avrebbe iniziato il contrattacco vero e proprio. Avrebbe eliminato ognuno di loro e non si sarebbe trattenuto.

Camminò fino alla sua stanza, entrò e si chiuse dentro a chiave. Si avvicinò alla sua scrivania dove vi ci era posto sopra un lumacofono, compose un numero ed aspettò. Dopo qualche secondo, una voce piuttosto allegra rispose.

-Pronto!? Capitano!-

-Bepo, siete arrivati a destinazione?- chiese Law con tono pacato.

-Si, capitano! Siamo arrivati a Zou proprio questa mattina! Aspettavamo una sua chiamata per riferirglielo.- rispose prontamente.

-Bene, rimanete lì. Vi raggiungerò assieme al Cappellaio e la sua ciurma, quando qui le cose si saranno sistemate.-

-Sì, capitano!-

-Bene, ora ti saluto.-

-D'accordo, faccia attenzione capitano!- disse prima di riattaccare.

Quando Law rimise giù la cornetta, si avvicinò verso la finestra ed osservò il cielo che ormai si stava tingendo di rosso. Era solito a guardare il tramonto e riflettere, spesso rimaneva a pensare per ore. Ma stavolta, si sdraiò sul letto appoggiando la schiena sulla testiera, e chiuse gli occhi, rimanendo in stato di dormiveglia.

Dopo qualche ora passata a riposare, Law uscì dalla sua stanza dirigendosi verso la grande sala da pranzo del castello, era arrivata l'ora di cena.
Quando arrivò, vi trovò già seduti a tavola Trebol, Diamante, Sugar, Violet, Lao G e Baby 5.

Appena varcata la soglia, gli arrivò subito un'occhiataccia da parte di Baby 5, che lo guardava torva con le braccia incrociate.
Ignorandola, si mise a sedere al suo posto in disparte.

Dopo qualche minuto arrivarono anche gli altri e dopo aver preso posto, arrivarono le portate.
Law era solito a mangiare silenziosamente, rimanendo con lo sguardo nel piatto senza scambiare discorsi con nessuno della ciurma, che diversamente da lui divoravano le loro pietanze scambiandosi discorsi di ogni genere. Ma una strana sensazione lo fece distogliere dai suoi pensieri portandolo ad alzare lo sguardo direttamente su un'unica persona, tra l'altro, mai vista a Palazzo.

Una ragazza dai lunghi capelli castani tenuti legati in una coda alta, fece il suo ingresso nella sala servendo le portate. I suoi occhi, due pozze azzurre profonde, davano la sensazione di leggerti nell'animo. Il viso riportava lineamenti morbidi, tenuti un poco rigidi da uno sguardo quasi inespressivo. Possedeva un fisico snello e tonico, con le forme generose e di statura media.

Quando Law incontrò i suoi occhi, il tutto accadde lentamente, un brivido parcorse la spina dorsale di Alys e gli occhi di Law brillarono di una strana luce. Si guardarono leggermente sorpresi per un'istante, ma Alys dovette distogliere lo sguardo per tornare in cucina.
Normalmente Law, non degnava di uno sguardo le domestiche che lavoravano a Palazzo, ma la strana sensazione che provò poco fa, riuscì ad attirare la sua attenzione, il che poche volte accadeva.

Nonostante ciò, dopo aver consumato la sua cena in assoluto silenzio, Law si alzò dal tavolo con la nodachi sulla spalla e la mano infilata nella tasca dei pantaloni. Stava per oltrepassare la soglia, ma venne fermato da una voce alle due spalle.

-Hey Law, già te ne vai?- chiese Trebol, mentre s'ingozzava di cibo.

Il chirurgo, senza degnarlo di uno sguardo, se ne andò lasciando il resto della famiglia Donquixote a finire la cena.

Uno strano presentimento alleggiava nella mente di Law, e questo non lo rendeva affatto tranquillo. Mentre camminava verso la sua stanza, ripensò a quella ragazza, provava una certa aura intorno a lei, quasi la stessa che aveva Cappello di Paglia quando lo incontrò per la prima volta.

Sarà solo un caso...pensò prima di entrare nella sua stanza.

***

Intanto, Alys stava aspettando in cucina che la famiglia Donquijote finisse la cena, così da poter sparecchiare. Nel mentre era ferma a pensare, appoggiata sulla mensola con lo sguardo perso nel vuoto.

Quel tipo...è sicuramente Trafalgar Law, il Chirurgo della Morte...escluso Doflamingo, tra la ciurma lui è sicuramente tra i più forti ed astuti! Dovrò fare attenzione con lui...pensò preoccupata.

Un brivido le percorse la schiena a ripensare a quel pirata, il suo sguardo oltre che profondo, metteva una certa soggezione. I suoi occhi, trasmettevano un qualcosa di indecifrabile, erano un misto di grigio e azzurro, di certo gli occhi più belli e profondi che Alys avesse mai visto.

Scosse la testa leggermente cercando di scacciare l'immagine di quel pirata, cambiando il soggetto dei suoi pensieri. Doflamingo. Sconfiggerlo era il suo unico obiettivo, non c'erano secondi fini.

Ma la strana sensazione che Alys provava riguardo quel pirata dagli occhi grigi, non la lasciava un secondo...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 13, 2017 ⏰

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