Il momento da dimenticare

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Era passata qualche settimana da quando non mi sentivo più con Sandro. L'avevo dimenticato o quasi. Ogni tanto ancora ne parlavo a Gabriele. Un giorno ero a casa senza fare nulla, decisi di fare una doccia, mentre ero in bagno, mi misi un po sull'app gay e cominciai a chattare con un tizio di cui non ricordo neanche il nome. Lui non aveva la foto profilo, aveva tipo sui 30'anni, decidemmo di incontrarci dopo una mezz'ora al centro commerciale. Andai convinto che avessimo fatto una passeggiata nel centro. Quando arrivai sotto la porta del centro, passo lui che stava in una macchina molto vecchia e lui aveva più di 30'anni. Andai in panico, non sapevo cosa fare, lui mi invitò a salire in macchina e io lo feci perché avevo vergogna di andare andare via. Gli dissi che volevo fare un giro nel centro commerciale, ma lui disse di no, voleva prima parlare un po in macchina e così fu che si mise a girare per il parcheggio. Cominciò a chiedermi come mai stessi sull'app e io risposi dicendo "che cercavo qualcuno da frequentare, ma era difficile perché cercavano tutti sesso". Lui rispose "beh, ma l'app è state creata sopratutto per questo". In quel momento mi accorsi che quello era lo scopo di quest'uomo. Inventai una scusa che dovevo comprare le sigarette (dovevo veramente, ma dovevo uscire da quella macchina), lui voleva offrirmi le sue, ma io non volli, dopo aver insistito per farlo fermare, lui lo fece. In quel momento pensai "ok, ora esco, entro a comprare le sigarette e appena esco vado di corsa alla mia macchina e corro via". Ma quando mi girai, per uscire dalla macchina, vidi parcheggiata di fianco la mia. Pensai, come cazzo ha fatto, coincidenza o mi ha visto quando ho parcheggiato?. Comunque scesi lo stesso, andai nel centro e pensavo sul da farsi, mi venne un idea, contattai Gabriele su whatsapp, ma lui non rispose, dovevo chiamare qualcuno, la prima persona che mi venne in mente fu Sandro che non sentivo da due settimane. Nemmeno il tempo che squillasse sentii il messaggio, vidi ed era Gabriele. Subito staccai la chiamata, e chiamai Gabriele. Preso dal panico anche lui dopo che senti quello che stava succedendo, mi disse di rimanere al telefono andare vicino a lui e dire che ero al telefono con mamma e che dovevo andare. Lui mi salutò e quella finalmente fu l'ultima volta che lo vidi. Parlai ancora un po con Gabriele, staccai e partii, ma decisi che era meglio non andare a casa nel caso quel tizio era ancora vicino e mi seguisse. Così decisi di andare in un'altro contro commerciale, salii sull'asse mediano, mi mi sulla corsia di sorpasso e e corsi in modo da allontanarmi nel caso fosse dietro di me.

Spazio autore: non ho cominciato a raccontare di Sandro perché il capitolo sarebbe stato troppo lungo e non volevo annoiarvi. Ma nel prossimo capitolo leggerete come Sandro a continuato distruggermi e coni ci siamo detti addio. Grazie a tutti che mi leggete.

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