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Michael's POV

Due giorni ed è Natale. Sono felicissimo di questa cosa. E' un periodo bellissimo e questi giorni stanno passando alla grande. Sarah la vedo sempre sorridere e questa cosa mi rallegra tantissimo. 

L'ho lasciata che dormiva beata e io ne approfitto per andarle a ritirare il suo regalo. Prendo il taxi e mi faccio accompagnare fino alla gioielleria dove sono andata l'altra volta. Gli dico di aspettare e corro dentro a ritirarlo.

Prendo il piccolo pacchetto e lo infilo nella felpa e torno al taxi per tornare in hotel. Prendo il telefono e mi trovo un suo messaggio in cui mi chiede che fine abbia fatto. Io le rispondo che non deve preoccuparsi e che sto tornando in hotel.

Pago il taxi che mi lascia all'hotel e salgo in camera.

 Sento l'acqua della doccia che proviene dal bagno e nascondo il pacchetto in una tasca della valigia e poi mi butto sul letto con il telefono in mano.

"Sei vivo?" Sarah esce dal bagno con un asciugamano attorno al corpo. 

"Si, ma ancora per poco se non ti vesti" le dico, continuandola a fissare.

"Interessante..." prende i vestiti dalla valigia e poi si dirige nuovamente in bagno.

"Dove vai? Non puoi andartene" le urlo dietro e la sento ridere mentre chiude la porta dietro di sé.

"Mi hai già avuta troppo" urla di rimando dalla stanza.

"Che c'entra? Io non mi sono ancora stancato e penso che non succederà mai, quindi posso averti quando voglio e come voglio..." affermo deciso, incrociando le braccia al petto e mettendo su un finto broncio.

"Ti amo e lo sai, ma non mi avrai adesso. Devo uscire un attimo." risponde lei, mentre prende il telefono e la borsa.

"Dove vai?" chiedo

"Torno subito. Tu decidi per il pranzo" mi lascia un bacio veloce ed esce dalla stanza dell'hotel.

Io non avendo niente da fare, decido di andare giù nella sala giochi presente.

Passo il mio tempo là dentro senza rendermene conto. Mi accorgo che si è fatto tardi, solo quando di tutte le persone presenti non ne rimane nessuna, tranne per qualche bambino che non vuole farlo e si impunta contro la mamma per restare. Finisco la partita e poi esco, diretto alla sala pranzo. Chiamo Sarah per vedere dov'è, ma lei mi anticipa entrando dalla porta e avvicinandosi al tavolo.

"Scusa, ma c'era traffico. Ho fame vado a prendere da mangiare, tu che vuoi?" chiede tutta sorridente.

"Vengo anche io, che voglio vedere cosa c'è" rispondo e ci alziamo per andare a prendere da mangiare.

Passiamo il pranzo tranquilli parlando di cose a caso e poi andiamo in camera.

"Oggi non mi va di fare niente. Rimaniamo qua e poi stasera andiamo in qualche pub?" le propongo

"Si, approvo. Tanto oggi si vede solo gente che corre ovunque alla ricerca degli ultimi regali di Natale. Non c'è molto da fare." afferma la ragazza davanti a me, che si sta lentamente avvicinando al letto.

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"Pronta?" chiedo, mentre la vedo guardarsi un'altra volta allo specchio.

"Si. Faccio tanto schifo? -e io la guardo interrogativamente- Ah, che te lo chiedo a fare tanto è inutile. Andiamo" Prende la borsa ed apre la porta per uscire e io la seguo alzando gli occhi al cielo per la sua insicurezza su tutto.

Ho visto che c'è un pub ad Union Street e mi hanno anche detto che non è male, si chiama The Blacktorn

Non serve nemmeno prendere il taxi per arrivarci, perché non dista molto dalla nostra posizione.

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