30/07/2016

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E ieri, quando ho saputo che la persona che amo oggi sarebbe stata con me, stavo impazzendo.
Ma la delusione si fece spazio sul mio volto quando compresi che non era stata ancora contattata.
Ma poi è venuta lo stesso, chiedevo tanto di lei e me l'hanno portata, non avrei potuto desiderare di più.
Ed era davvero da tanto che non parlavamo, perché il nostro rapporto è davvero particolare: ci facciamo un sacco di dispetti ignorandoci a vicenda, e suppongo faccia male non solo a me.
Non ci cerchiamo e non ci nominiamo davanti ai nostri amici, ma quando siamo insieme tutto cambia.
Ricordo la sua testa sulla mia coscia, le sue braccia che mi circondavano le gambe e quel bacio premuto su di esse, ricordo la testa appoggiata sulla mia spalla desta quando rideva, usando questa azione come scusa per poter avere quel contatto, ricordo i suoi occhi nei miei e i miei nei suoi.
Questo strano rapporto ha avuto un inizio preciso, davvero.
Dopo un grosso litigio e la nostra riappacificazione ci cercavamo di meno, ma non avevamo questo tipo di comportamento quando stavamo insieme.
Eravamo da un'amica e guardavamo L'Esorcista, e come ogni volta che guardavamo un horror ci tenevamo per mano.
Lo facevamo scherzando nelle scene più 'spaventose' e poi non ci lasciavamo più.
Avevo il computer sulle gambe e loro due alla mia destra e alla mia sinistra, quella scena era particolarmente inquietante, quindi strinsi le loro mani.
Passata quella scena, mi sistemai sul posto slacciando le nostre mani e passai successivamente le mie sotto le loro braccia.
Mi sentivo a disagio a stringere la mano di un'altra persona, ma avevo quasi paura di unire la mia mano con quella di chi amo in una scena 'normale' del film.
A quel punto fu lei a muoversi e ad intrecciare le nostre mani, non ero agitata o a disagio, come mi sarei sentita se al posto suo ci fosse stato qualcun altro.
Stavo bene.
E abbiamo continuato tra teste appoggiate sulle spalle e pollici che accarezzavano i dorsi delle mani, in silenzio, fino alla fine del film.
Non che il silenzio sia terminato, poi.
Quel silenzio si è prolungato un po' troppo per i miei gusti.
Non ricordo se in quel periodo avevo già capito di essere innamorata da sempre di chi non mi sarei mai aspettata, ma ricordo che quella notte la passai con un grande sorriso sulle labbra e la coscienza a posto, per una volta, perché sapevo non mi avrebbe fatto del male.
In quel periodo di silenzio alternato da momenti speciali, mi capitava di pensare che odiassi davvero la situazione e come si comportava con me, ma poi ci trovavamo faccia a faccia e non potevo non pensare di essere completamente persa nei suoi occhi.
Non sono passati molti giorni da quando abbiamo passato una giornata intera ad ignorarci, fino a quando non abbiamo camminato lungo il mare, distanti tra di noi, ma vicine lo stesso.
In quel momento mi sentivo legata a chi mi aveva fatta ragionare e poi impazzire, in modo positivo entrambe le volte.
Poco prima che accadesse questo passammo un'altra giornata insieme, all'inizio eravamo distanti e ci dimostravano chiaramente imbarazzo, ma non è bastato molto per scioglierci e comportarci in modo diverso da due persone unite semplicemente da un legame di amicizia.
Oggi abbiamo avuto esattamente questo comportamento, distaccato inizialmente e più che speciale in un momento secondario.
Sorriderò sempre pensando a noi due sotto le stelle, a sorriderci e a parlarci di cose stupide, mentre io ero stesa tra le braccia di chi è sempre pronto ad accogliermi.
E non potrò non sorridere pensando alle sue mani che giocavano con i miei capelli, mentre le nostre gambe erano intrecciate, non potrò non sorridere ripetendomi in mente le parole delle persone che ci circondavano.
"Siete così carine."
Dicevano sorridendo, e io sorridevo sotto quella ridicola copertina, per non farmi vedere.
"State insieme?"
Sapevo che la risposta era negativa ma non abbiamo risposto a questa domanda, e penso che ciò ha più significato di un "Sì".
E ovviamente mai e poi mai potrei smettere di pensare al "Ti amo." detto per scherzo o forse no, e a quelle piccole attenzioni, quei piccoli sguardi mentre parlavamo quando avevamo bisogno di vedere il viso di una persona così importante.
Ma ciò a cui non crederò mai è che riesco a dilungarmi più parlando di pochi istanti vissuti con chi amo che di eternità con chiunque altro.

Diario di una Larrie || Fino alla fine Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora