CAPITOLO 3

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A Joe la festa del paese non era mai piaciuta. Sin da quando gattonava frettoloso ed euforico sul lettone dei suoi genitori. Essendo stato sempre un ragazzi con pochi (o assenti) amici tutti provavano a convincerlo a parteciparvi.
"Dai che é bello"
"Si conoscono un sacco di persone nuove"
"Si balla"
"Dai, sarà divertente"

Ma a Joe non importava nulla delle ragazzine di 14 anni che sculettavano allegramente tentando di far colpo sui ragazzi più grandi. A Joe non importava di chi viveva la festa. A Joe non importava di chi era al centro dell'attenzione, a Joe non importava nulla. Non era in grado di sentire nulla. Era tutto un gran casino per lui, come dice Shakespeare "tanto rumore per nulla" e a Joe stava a significare quello.
Tanto rumore, per nulla. Per ottenere una scopata o qualche drink gratis, magari sigarette scroccate anche, ma nulla di più. Nulla che fosse qualcosa di nulla.
E a Joe non interessavano le cose usa e getta, lui voleva che durassero.
Il fatidico giorno Joe lo passava chiuso in casa oppure al The Willow Park. E aveva intenzione di passarlo allo stesso modo anche quell'anno, lasciandosi soffocare dal silenzio.
Il silenzio era ció di cui il 17 enne Joe Kalvinton si nutriva, si nutriva di paure, di silenzi, di ansie, di preoccupazioni e di dubbi. Erano parte della sua anima e non voleva condividerlo con nessuno.
Xo invece com'era? Perché era ciò che era? Joe questo forse lo capì molto tardi, scoprì dopo l'orrendo e tetro segreto che si celava dietro la strana Xo.
Xo. La ragazza che nessuno ha mai voluto con se'. Bipolarismo, autolesionismo e depressione sono stati i suoi unici amici. Forse Xo aveva solo paura...
Forse si sentiva persa in mezzo agli enormi grattacieli che separavano Kenk City sa Phoenix. Lei viveva lì. In uno di quei grattacieli tutti uguali, che si somigliano tutti.
Grattacieli sporchi, vecchi, macchiati di peccato e persi. Persi nella droga e nella prostituzione. Bastava andare lì per capire come andassero realmente le cose a Kenk City, cittadina tranquilla, bella e falsa.
Tutto a Kenk City era falso, dalle marche di scarpe alle persone. Queste sapevano essere mostri terribili a volte. Sapevano come indossare le giuste maschere, sapevano come dargli anima, vita, espressione, falsità. Xo si sente fuori luogo. Lei non è così. Lei è la ragazza che da bambina amava abbracciare la sua mamma quando tornava a casa, lei era la bambina che voleva a tutti i costi essere amata. Ma nessuno le ha mai dato amore.
Nemmeno Joe. Joe non le ha mai detto di tenerci a lei, mai.
Xo ha imparato a crescere da sola, fra mazzate e silenzi. Perché il silenzio ci condanna? Ci fa essere solitari, con la mente vuota.
Ma la mente nel momento dsl silenzio esplose, e Xo e Joe esplodevano sempre. Ad ogni silenzio qualcosa si accendeva nella loro testa e li faceva star male...il ricordo di qualcosa, di qualcosa che hanno perso e che non riavranno più indietro.
I ricoedi fanno male, e Xo tentava di ammassarli, eliminarli...nasconderli, con le sue lunghe chiacchere, a volte stupide, altre volte dette con uno spiraglio di felicità nei suoi occhi.
Per Xo quelle non erano solo parole, era il modo adatto per uccidere quello che la stava uccidendo, poi si fermava a pensare "E se non sarà mai come prima?".
E questo la spaventava terribilmente.

Versi le 19:30 in campanello di casa Kalvinton suonò, e appena la nonna di Joe aprì la porta si trovò davanti una ragazza molto carina, e con quel suo fare frettoloso e timido Xo chiese se Joe era in casa, conoscendo già la risposta della bonna del ragazzo, ma non la reazione che questi avrebbe avuto una volta trovatosi lei davanti.
La nonna di Joe, Fernanda Hirk-Kalvinton, indicò alla giovane la stamza del ragazzo e senza perdere tempo Xo la ringrazia e vi si reca senza prestare troppa attenzione ai dettagli della casa.
Poco dopo si trovò di fronte alla porta della camera di Joe. Doveva bussare? Doveva fare una cosa tanto inappropriata? Proprio quel giorno? Il giorno che tanto odiavano?
Era lì a pensarci, poteva sempre tornare indietro, intimare alla nonna si Joe di non dire nulla e sparire silenziosamente, come Xo ha sempre fatto.
Ma prima di poterci riflettere troppo la porta si aprì, rivelando un ragazzo a torso nudo con in dosso un paio di pantaloni a vita bassa neri, parecchio consumati.
"Ehm...ciao Jo, io...sono venuta per stare un po' con te...ehm...sai...a casa mi sentivo sola e quindi ho pensato che magari potevamo..." ma prima di terminare la frase Joe rientra nella sua stanza, lasciando la porta aperta, secondo lui un modo per dire "entra".
Entrando nella stanza di Joe, Xo notò che non era molto diversa dall'ultima volta in cui ci aveva messo piede: i parati a fiori vecchi e logori erano ancora sulle pareti, quasi supplicavano di essere staccati da lì.
Il letto singolo era ben fatto e tutt'intorno vi era un grande ordine.
Xo era a conoscenza del fatto che Joe amasse la pulizia e l'ordine, suo esatto contrario.
"Wow...sempre ordinato tu eh? Qualche volta dovresti passare da me, te ne sarei grata." Dice con insicurezza. Xo sapeva com'era casa sua. L'ultima cosa che voleva era mostrarla a Joe, ma lui ovviamente, non ne sapeva niente.
Joe aveva indossato una maglietta nera aderente, che fasciava benissimo il suo fisico nella media, non troppo palestrato, non troppo grasso, e si era seduto sulla sedia della sua scrivania e con uno sguardo indifferente (almeno così sembrava) osserva Xo mentre questa cerca qualcosa di serio da dire, ma lei é Xo, Xo non è seria.
Joe notò che era troppo ben vestita per essere capitata lì di passaggio.
Un pantalone aderente le faceva risaltare il sedere, cosa che Joe notava, ma non commentava. Aveva indosso una maglia corta nere di pizzo a maniche lunghe, come poteva avere maniche lunghe a Luglio? Ma per Xo era normale. Amava non essere come gli altri.
Aveva delle semplici scarpe nere da ginnastica, e i capelli ricci le cadevano sulle spalle in modo naturale, ma l'eccessivo uso di matita nera sugli occhi era esageratamente pacchiano, anche se le conferiva un'aria attraente.
Così attraente che Joe provò ad immaginarsela davanti a lui "soltanto per lui", provò a pensare a come sarebbe stato averla sua, non come amica, ma come qualcosa di diverso.
Qualcosa di "nulla".
Un nulla che però faceva molto rumore, specialmente nella testa di Joe che vedendo la sua amica conciata in quel modo non poté fare a meno di chiedersi quale fosse il vero motivo della sua visita.
"Beh...é che mi sentivo un po' sola a casa..." disse. Anche con Joe avrebbe potuto sentirsi sola, d'altronte lui non le parlava quasi mai.
"Posso?" Dice indicando il letto, il silenzio di Joe venne preso come un si e mentre lei si sedeva lentamente lui la scrutava con i suoi profondi occhi azzurri.
Xo poco dopo si rese conto che qualcosa nell'amico era cambiato, e per tentare di capire cosa fosse provò ad indovinare.
"Mh...ti vedo diverso. " dice. Joe accenna un piccolo soriso guardando il pavimento, poi alza la testa.
I lisci capelli neri un po' troppo lunghi gli cadevano sulle spalle e la frangia obliqua copriva il suo occhio sinistro, mentre l'altro con il suo azzurro intenso si faceva vedere e scrutava e calcolava attentamente ogni movimento di Xo, ogni sua parola, tutto era come registrato, come se anche il corpo dovesse "sentire" ciò che sentivano le sue orecchie, gli piaceva dare più vita possibile alle cose, perché secondo lui andavano vissute al massimo, anche se lui le viveva sempre al minimo.
"Hai fatto qualcosa ai capelli?" Dice facendo un piccolo sorriso. Joe la guarda in modo curiodo, e lì Xo capì che forse i capelli non c'entravano.
"Mh...ti sei fatto la barba?" Dice cercando conferma nello sguardo dell'amico, ma questi ride e scrolla la testa continuando a guardarla.
"Okay okay ci sono! I pappagalli blu governeranno il mondo e tu incece di trovare un piano per salvarti mangi biscotti al cacao! Giusto!?" Joe ride rumorosamrnte e questo fece ridere anche Xo.
Le due risate presto si placarono e un silenzio glaciale incombe nella stanza.
Li rendeva distanti, freddi, soli.
Anche quando erano insieme.
Xo, come ssmpre, fa lei la prima mossa, si alza e va verso Joe.
"Devo mostrarti una cosa".

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