CAPITOLO 4

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Il trambusto della festa non arrivava al The Willow Park, e a Joe sarebbe piaciuto dirigersi lì piuttosto che farsi guidare in qualche strano posto isolato da Xo, ma aveva alternative?

Arrivarono alla piazza principale del paese, qui imboccarono diverse strade alquanto strette e isolate che li portarono ai confini di Kenk City, e qui Joe potè scorgere in lontananza i grattacieli di Phoenix.

Xo lo portò in un edificio vecchio e abbandonato, attualmente principale ritrovo per i drogati della zona. Era un edificio a 15 piani, e pian piano Joe si lasciò trascinare fino all'ultimo. I confini di Kenk City e i grattacieli di Phoenix erano strettamente collegati lì, e tutto ti da l'impressione di essere perfetto, di essere al centro del mondo.

"Sai perché ti ho portato qui?" Dice Xo, quasi collegando subito alla frase un "Ovvio che non lo sai, mi piacerebbe però che tu provassi ad immaginare il motivo del perchè io ti abbia portato qui." Dice.

La notte era ormai inoltrata, e in cielo non c'era nessuna stella. Le lucu di Phoenix lasciavani senza fiato, Kenk City era alle loro spalle, e Joe pensò che forse era questo il motivo per cui a Xo piaceva quel posto.

La facevano allontanare da Kenk City, e le faceva guardare la grandezza di Phoenix. A Kenk City tutto era così piccolo, tu ti sentivi gigante.
Le tue emozioni, il tuo corpo, tu eri messo in primo piano.

Per strada si notavano le persone, non di certo gli edifici.

A Phoenix era diverso, fra quei grattacieli ti perdevi, grattacieli pieni di paura, speranza, sogni, illusioni. Grattacieli tutti uguali, esempio dell'invano tentativo umano nel raggiungere la bellezza estrema, quella che lascia sospesi in aria.
La bellezza di guardare in bassi e vedere tutto piccolo, sentirti tu stesso piccolo, rispetto alla grandezza di Phoenix.

Joe pensò che forse era quello il motivo, non glielo disse, ovviamente, ma dentro di se' pensava che forse quella ragazza avesse bisogno di attenzioni, di affetto, Joe non poteva essere il donatore di questo affetto, ma sperava comunque che Xo trovasse qualcuno che la apprezzi. Era inevitabile. Xo Lijiu aveva bisogno di attenzioni e affetto. E lei lo trovava sempre nelle persone sbagliate.

"Questo posto è così triste" dice Xo sospirando.

Joe entrò in confusione, a lui sembrava bello, e anche molto.

"Vedi, tutto sembra bello. Ed è questa la cosa triste. Il fatto che tutto sembra bello mentre in realtà non lo è. Le cose belle sono belle e basta, non sembrano. Sembrare è sbagliato, crea idee sbagliate nella mente delle persone. Tutto dovrebbe essere mostrato al suo stato pure senza essere grezzo. Ma vedi come fanno? Coprono tutto col sembrare. Una cosa creata dall'uomo cercando di imitare qualcosa di Dio ci sembra più attraente perché quest'ultima, essendo creata dall'uomo, risponde alle domande giuste e crea la domande giuste per far si che un uomo si appassioni a ciò.
Fanno questo per spingere l'uomo a credere un qualcosa che infondo egli stesso sa di essere qualcosa di fasullo, un'illusione sulla vita, un'illusione sull'essere felici. Ecco cosa mi trasmette questo posto" dice Xo, quasi senza fiato nonostante abbia detto ciò con assoluta calma e fermezza. Questo mandò Joe in confusione.

"Io vivo in uno di quei grattacieli, quei grattacieli che sembrano tutti uguali, che uno vale l'altro. Se sanno da dove vieni ridono di te, e ti classificano come "uno vale l'altro", per certe persone tutto è uguale. Per loro saresti uguale agli altri nonostante tutto, per loro non sei speciale, non sei unica.
Joe...io non so perchè sento il bisogno di sentirmi unica, speciale, almeno per qualcuno, necessito di così tanto affetto in questo momento e non so cosa potrebbe distrarmi dai miei pensieri che mi spingono ad odiare me stessa e che mi fanno credere che io sia una piccola luce in mezzo a quei grattacieli, qualcosa di minuscolo. Mi piace sentirmi speciale, sentirmi come gli altri non mi fa star bene.

Vedere che nonostante tutto il male che viene fatto loro le persone riescono ancora a sorridere, mi fa pensare che tutti siamo piccoli, troppo piccoli per un mondo così grande e spaventoso.

Una piccola formica in mezzo a tutti questi grattacieli, qualcosa che non andrà al centro del mondo se non del suo, del suo mondo.

Io ho deciso di crearmu un mondo, é sbagliato?" Xo attende invano una risposta da parte di Joe, dopo di che prosegue.

"Non penso sia sbagliato. Questo posto mi porta felicità, anche se ci vedo tristezza".

Detto questo si ammutolisce. Le musiche della festa del paese un po' più lente ricordano a Joe e Xo che dovrebbero tornare a casa.

"Per essere veramente speciali bisognerebbe essere come queste stelle." Xo guarda il cielo, nero più che mai, una risposta senza senso da parte di Joe bastava, avrebbe sfruttato il tempo che aveva a disposizione fin quando Joe non avesse detto di nuovo qualcosa per capire il senso di quella frase.

"E ciò che mi rende diverso stasera é che stasera è un'altra di quelle sere dove si sparano un sacco di stronzate, perchè le cose ti sembrano magiche e speciali, a me questo giorno dell'anno fa solamente schifo. Adesso ti porto io da qualche parte, faremo un po' più starti stanotte."

Così facendo Joe iniziò a correre giù per le scale, Xo lo seguì, capendo cosa aveva in mente.

C'era da impazzire con quei due.

Le strade strette e poco illuminate rendevano il tragitto verso il The Willow Park sempre più silenzioso.

Man mano i rumori della festa si fecero sempre più lontani, ma nonostante ciò le loro anime facevano molto rumore. I loro pensieri li soffocavano e loro soffocavano i loro pensieri con il silenzio. Invano.

Una volta arrivati lì scavalcarino il cancello, era notte inoltrata, sarebbero dovuti tornare a casa.

"Perchè ti piace tanto questo posto? Cosa ti lega qui?" Dice Xo, giusto per dire qualcosa. Il silenzio di Joe a volte la metteva terribilmente in imbarazzo.

Si sedettero poco distanti dal posto dove tutti dicevano cge una volta c'era il salice da cui il parco prende il nome.

"Senti quasi una presenza qui... come se qualcuno ci stesse osservando" Xo si guarda intorno, non c'era nessuno nel parco tranne loro due. Eppure sentiva qualcosa...improvvisamente la sua attenzione venne catturata da uno scricchiolio.

Guarda dinnanzi a se' vede crescere un fiore rosso d'immensa bellezza davanti ai suoi occhi.

"Joe! Joe! Lo hai visti anche tu?!" Dice tutta trafelata e un po' intimorita. Joe annuisce, dopo di che si alza e si dirige verso il fiore a passo deciso, mentre Xo dietro di lui tremava. Quando si avvicina lo guarda attentamente, aveva dei grandi petali rossi che sulla punta sfumavano in un nero denso. Il fiore compie dei piccoli movimenti, Joe e Xo lo guardano atterriti, si muoveva come se avesse un'anima.

Xo gli dava il fiato sul collo e Joe incuriosito prende il fiore tra le mani.

Al suo tocco questo si ingrandisce e i due, terrorizzati, cercando di scappare.

Un'ondata di petali rossi travolge Xo e Joe e girando velocemente intorno a loro li fa scomparire.

Entrambi hanno la sensazione di precipitare nel vuoto e sentono mancare la terra sotto i loro piedi. Poi un fischio acuto fa sparire i petali come se fossero precipitati da un grattacielo i due cadono a terra, non sono più al The Willow Park, qualcosa é cambiato.

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