Un incontro che mi cambiò la vita.

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In quinta elementare nell'orario di merenda notavo sempre un bambino della mia età che usciva dal bagno correndo e piangendo.
All'inizio non diedi tanta attenzione a quello che avevo visto finchè fuori la scuola vidi la sua mamma che si lamentava con le insegnanti e nello stesso tempo alzava, dalla caviglia al ginocchio, il pantalone di quel bambino. Quello che vidi mi fece gelare il sangue. Quella gamba era piena di lividi e mi sentii così piena di rabbia e di senso di colpa perchè potevo far evitare tutto ciò intervenendo nell'orario di merenda, che corsi dai ragazzini della sua classe che ridevano ancora per quello che avevano fatto al povero bambino, io, con modi per niente gentili, gli dissi che se si sarebbero azzardati ancora a picchiarlo se la sarebbero dovuta vedere con me (si, ero una bambina abbastanza convinta).
Il giorno dopo decisi di andare a spiare nel bagno dei maschi perchè vidi che con aria sospetta, tre ragazzini portarono Carmine (il bambino) in bagno. Mi precipitai per vedere cos'era successo e sorpresi uno di loro pronto a picchiarlo, ancora più arrabbiata del giorno precedente entrai in bagno e presi Carmine portandolo dalla sua insegante, ma come pensavo, l'insegnate era una persona orribile ed era consapevole di quello che i bambini facevano.
Col tempo diventammo ottimi amici, poi la mia insegnante mi disse che era fiera di me perchè ero l'unica bambina che sapeva accettare il diverso. Con la parola "diverso" non capivo cosa intendesse dire. Poi col tempo venni a sapere che era un bambino autistico. Non rimasi sorpresa da quello che mi dissero perchè era evidente che aveva qualcosa di diverso da noi, era incredibilmente intelligente. Mi aiutava nei compiti di matematica, sapeva gli argomenti di storia prima di venire assegnati per casa.
Era davvero intelligente, non capivo cosa avesse di diverso da me, aveva solo qualche difficoltà a socializzare. Leggeva, leggeva molto. Adorava i fumetti e dopo i compiti amava vedere Gumball. Mia mamma decise di portarmi dalla mamma di Carmine a fare ripetizioni e studiare con Carmine per me era una gioia, adoravo studiare con lui. Dopo i compiti io e Carmine giocavamo con i suoi tanti animali. Aveva due cani, 6 pappagalli, un gatto e due tartarughe. La mamma e il padre pensavano che avere molti animali e una famiglia affettuosa sia l'ambiente ideale dove crescere il loro bambino.
Era un bambino educatissimo, infatti con lui, imparai a moderarmi anch'io. So che state pensando che questo argomento non centra niente con il titolo della storia ma Carmine ha avuto un significato importante nella mia vita perchè nonostante il mio aspetto fisico mi accettava così com'ero, non aveva mai fatto un commento sui miei difetti.

Storia Di Una Ragazza Grassa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora