2

6.2K 276 7
                                    

Mi risveglio stesa sul divano ricoperta da un piumone in pieno settembre.
Mi stiracchio dopo aver sbadigliato rumorosamente.
-Sembri un orso- Dice una voce strafottente e derisoria.
-Che ore sono?- Chiedo infastidita cambiando argomento.
-Le sette- Dice guardando l'orologio appeso alla parete.
-Le lezioni cominciano alle nove- Continua e annuisco.
-Vado a fare colazione- Ribatto alzandomi scorgendo una sorta di faccia intimorita sul viso di Cameron. Raggiungo la cucina e vedo il tavolo ed il pavimento ricoperti di schifezze e di Coca-Cola.
-Cameron!- Urlo ma di lui non c'e' traccia dopo aver sentito uno sbuffo e una porta sbattere. E' uscito. Prendo secchio e mocio e in mezz'ora pulisco il casino combinato.
Vedendo l'orario corro in bagno e dopo aver fatto una doccia veloce, arriccio i miei lunghi capelli biondi (tinti) e metto un po' di mascara per valorizzare i miei occhi azzurri e applico un po' di fard.
Indosso dei jeans strappati sulle ginocchia e una maglietta bianca Hard Rock.
Siccome non ho gli orari delle lezioni, vado nella stanza di Cameron per vedere se ce li ha lui.
Appena apro la porta, comincio a frugare sulla scrivania e nei cassetti ma non trovo nulla.
-Cosa ci fai in camera mia?- Chiede una voce seria e tenebrosa. Peccato che sappia benissimo a chi appartiene quella voce.
Troppo bene.



Mi volto lentamente e lo vedo appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate al petto e un'espressione imperscrutabile.
-Stavo cercando gli orari delle lezioni- Dico il più calma possibile, ma capisco di non essere riuscita nella mia impresa quando la sua espressione si addolcisce un po'.
-Io vado, fai finta di non conoscermi- Dice prima di girare i tacchi e di andarsene. Ma chi si crede di essere?!
Sono emozionata di andare al college, ma di sicuro non di condividere una camera con Cameron nel dormitorio maschile. Quando mia madre l'ha saputo, e' andata su tutte le furie ma alla fine, pur di andare nel più prestigioso college di New York ci siamo dovute adattare. Io sono di Jackson, Mississipi e in quella città non ci vorrei più tornare: troppi brutti ricordi.
Trovo il foglietto e prendo i miei libri catapultandomi fuori dalla camera. Camminando per il corridoio, incontro tanti ragazzi che mi guardano e si eccitano... E non poco... Chissà da quanto non vedono una ragazza al di fuori dalle lezioni.
Io mi sono iscritta a letteratura inglese, yoga e ad altri corsi qua e la'.
Entro nell'aula di letteratura e appena vedo Cameron mi viene un colpo. Seguendo la sua richiesta, faccio finta di non guardarlo nemmeno e vado a sedermi accanto ad una ragazza.
-Ciao- Dice sorridendo.
-Ciao, io sono Samantha, ma chiamami Sam- Dico sempre sorridendo.
-Madison- Dice stringendomi una mano.
-Non ti ho mai vista nei corridoi- Ribatte con faccia stranita.
-Per errore... Mi hanno dato una camera nel dormitorio maschile-
Dico imbarazzata sentendo lo sguardo di Cameron bruciare su di me. Mi giro una frazione di secondo verso di lui e lo vedo preoccupato.
Ma che male c'e' sapere che condivide la camera con me?
-Ma e' una cosa temporanea- Continuo e lei annuisce comprensiva. Per fortuna di Cameron, non mi chiede con chi sto, perche' arriva il professore (che si rivela molto simpatico) e due ore di lezione volano in fretta. La giornata passa in fretta e con mia grande fortuna, mi trovo con Mad tutto il tempo.
-A domani- Le dico appena finiscono le lezioni e torniamo nelle nostre camere. Mentre cammino nel corridoio prendo un attimo il telefono e vado a sbattere contro qualcuno.
Alzo lo sguardo e vedo un ragazzo biondo e con un piercing sul labbro. Ha gli occhi verdi ed e' semplicemente da stupro.
-Luke- Dice sorridendomi.
-Sam- Dico arrossendo quando mi rendo conto che indossa solo un paio di jeans.
-Ma qui va di moda non mettersi la maglietta?- Chiedo retoricamente e scoppia a ridere.
-Certo, dovrai attenuarti anche tu a questa legge- Dice e scoppio a ridere. Gli do un pugno scherzoso sul braccio e finge di essersi fatto male.
-Io sono nella 301, se mi vuoi cercare sono lì- Dice prima di darmi un bacio sulla guancia. Torno canticchiando in camera e appena entro passo accanto alla camera del mio coinquilino non vedendo nessuno.
Poggio l'orecchio sulla porta e sento diversi urletti e incitamenti. Dobbiamo stabilire delle regole in questa casa.
Corro in cucina e preparo un po' di pasta per entrambi.
-Sam?- Dice sorpreso Cameron a torso nudo (ommioddio) mentre si abbottona i jeans venendo verso di me seguito da una ragazza castana.
-Sai, e' anche casa mia- Dico ironica addentando un maccherone.
-Ah- Dice grattandosi la nuca.
-Io non ho fame- Dico alzandomi da tavola e correndo fuori dalla camera nonostante i deboli richiami di Cam. Cammino per il corridoio e busso alla 301 sperando di avere una risposta.

Coinquilini Per SbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora