One.

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Ero affacciato alla finestra della cucina fino a quando non vidi Michael tornare nel nostro palazzo.
Rientrai immediatamente in casa per non essere visto, e sentii i passi pesanti del ragazzo sulle scale. Subito, corsi nella finestra che si affaccia davanti alla porta del ragazzo e lo spiai dietro la tendina, come un idiota.

Poi però sentii anche dei tacchi che cercavano di salire le scale velocemente.
In quel momento mi spostai dalla finestra e mi appoggiai al muro.

Era l'ennesima volta che Michael saliva a casa con una ragazza, possiamo dire che mi ero abituato, ma ciò che mi provocava il vederlo con un'altra persona era indomabile.

Mi buttai sul divano, in cerca di calma e tranquillità.

Accesi la televisione e misi un film a caso, tanto per avere una distrazione.
Dopo poco, sentii il telefono squillare; lo presi lentamente e accendendo la schermata, lessi il messaggio.

Era di Michael.

Strano che mi avesse scritto un messaggio, dopo aversi portato a casa un'altra puttana.
Dico un'altra perché ho perso il conto di tutte le ragazzine a tette di fuori che ho visto entrare a casa sua in due mesi.
E mi sento stupido a dire ste cazzate, perché quando lo vedo mi esplode il cuore, e ho un momento di felicità che con pochi ho provato, come quando versi del latte con tanto zucchero in una tazza, lo metti a scaldare però ti esce troppo caldo e non riesci neanche ad avvicinare le dita che ti potresti bruciare, e alla fine, ti viene la geniale idea di travasarlo in un altra tazza cosi che tu possa finalmente berlo.
È un po strano come esempio, però ci sta.

Io abito qui da un anno, mentre lui si è trasferito otto mesi fa, nella casa davanti alla mia ed è dall'inizio, da quando ha bussato alla mia porta che non smetto di pensare ai suoi modi, ai suoi gesti ed anche alle sue parole, ed è forse questo il suo più grande difetto, i suoi modi che mi affascinano, che incantano tutti e tutte probabilmente.

Neighbours || MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora