~5~

28 2 0
                                    

              Tre anni prima

.~Amore fai le valige~ disse Carol a bassa voce accarezzando la guancia della ragazza.

Si mise un paio di pantaloni beige una maglietta rosa cipria , il suo colore preferito, e chiuse la valigia.
Si incammino' verso la macchina e si mise accanto al finestrino.
In silenzio con le cuffie nelle orecchie .
Vide suo padre chiudere la porta di casa.
Seguito da sua madre e il fratello.
Aveva paura.
Aveva una paura tale che diventò bianca.
Di un bianco cadavere.
Aveva paura di quel maledetto mostro di suo padre.
Fare il viaggio accanto a lui.
Le veniva la pelle d'oca.
Quindi decise di addormentarsi.
Un sonno profondo.
Ma pieno di incubi
Quei cazzo di incubi che la perseguitavano.
Era da molto che non le venivano.
Ormai credeva di essersene liberata.
Invece...

~Siamo arrivati~ disse Luis svegliando la sorella.

Daiana si svegliò e guardò la casa.
Faceva schifo era piena di erbacce nel giardino
Il tetto mezzo rovinato
E le finestre rotte.

Sua madre era rimasta inpietrita.
Invece suo fratello continuava a dire
'Lo sapevo cazzo'

Suo padre scende e va dall'altra parte della strada.

Non era quella la casa.
Bensì la casa di fronte
beige con un bel giardino , la porta era grande di un legno scuro.
A tre piani , la stanza di Daiana era al terzo piano ,  era una manzarda .
La stanza era bianca con un letto di una piazza e mezzo.
C'era il bagno in camera , un cabina armadio , il balcone , la televisione...
Ma Daiana non era felice , forse pensava ancora alla risposta fredda di Arianna...

Promise a se stessa che non si sarebbe fidata mai più di nessuno . Spense il suo cuore.
Diventò fredda , arrogante , egoista , stronza,  cattiva.
Era diventata tutto ciò che odiava.
Infatti si odiava.

Mise la valigia per terra e iniziò a togliere i vestiti da essa.
La cabina armadio non era molto grande ma lei non aveva molti vestiti , quindi ci andarono perfettamente tutti.
Prese le cuffie e le mise nel cassetto del comodino.
Mise il cellulare sotto carica e decise di chiamare Arianna...
Ma ci ripenso'
E non lo fece , si spaventava troppo
Voleva perdonarla
Ma il suo orgoglio le diceva che non doveva
Non poteva
Non aveva sbagliato lei.

In quei giorni decise di non continuare i corsi di danza che amava tanto .
Decise di dedicarsi alla lettura
Per  lei era come un mondo parallelo
Aveva iniziato a leggere libri gialli , iniziavano a piacerle .

~Papà è venuto chiuditi a chiave~ disse il fratello con il fiatone.
Si affrettò a chiudersi a chiave , ma non la trovò
e sfortunatamente sentì i passi di suo padre salire le scale del primo piano.
Era in ansia , non sapeva che fare , non aveva il tempo di pensare , il tempo di agire.
Sua madre piangeva e i passi del padre si sentivano più vicini,più pesanti.
E lei tremava come non mai.
Non  voleva credere che suo padre , cazzo suo padre ,  le fece perdere la verginità.
Non poteva e non voleva crederci.
Luis 'assisti' alla prima moltestia.
Suo padre lo chiuse nella cucina , quella della casa precedente aveva la porta a vetro.
Lui chiuse le porte del salotto.
E fece quello che non doveva fare.
Luis rimase sconvolto, non poteva credere ai suoi occhi
Era una scena a dir poco
straziante , brutta , di merda.
Luis si sentiva in colpa , volendo poteva rompere il vetro , invece rimase impassibile,  fermo , immobile , a guardare l'orribile scena.
Non mosse un dito.
Si mise solamente a piangere.
Disperato , un pianto di solitudine.

Il padre della ragazza spuntò dalla porta e Daiana si ritrovò ad affrontare un'altra delle ingiustizie della sua vita.

Si ripeteva che era sbagliata che era un errore che non doveva meritare di vivere.

Silence Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora