CAPITOLO 16

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Nel frattempo ero arrivata al cancello di casa. Sapevo che il mio viso non era dei migliori, dato che ho pianto per circa due ore e ovviamente il trucco sarà colato.
Cerco di asciugarmi il viso con il braccio ed apro il cancello.
Speravo che non ci fosse nessuno.
Aprii la porta e c'era silenzio totale, fin quando sentii dei passi provenire dalla cucina ed era Domenique la domestica che appena mi vide si precipita subito da me, abbracciandomi forte, cercandomi di tranquillizzare, ma nel frattempo le lacrime ricominciarono a rigare il mio viso, così corsi direttamente in camera mia.

Sin da piccola ho sempre pensato che nella mia camera nessuno poteva farmi del male, è sempre stata un rifugio da tutto e tutti. La mia camera era abbastanza grande. Avevo un letto matrimoniale al centro della stanza, un bagno, e la cabina armadio dato che non sopporto gli armadi, sulla sinistra c'era una scrivania ed una libreria, inoltre avevo una terrazza che affacciava sul retro di casa in modo da vedere la piscina.

Chiusi a chiave la porta e sprofondai sul letto, ero stremata. Erano successe così tante cose che non avevo neanche la forza di sopportarle per di più in soli di giorni il mondo mi è crollato addosso.

Essendo che tra un po' era ora di cena decidi di farmi un bel bagno caldo, nel modo che alleviava tutte le tensioni che avevo. Ma nel frattempo c'era una vocina che mi tormentava:
"Dovresti parlare con lui, infondo anche lui soffre per questa cosa. Soffrite entrambi per una persona, quindi non serve che ti arrabbi tanto con lui."
Questa vocina in parte aveva ragione, ma il problema è che io mi sento tradita. Lui doveva dirmelo prima, doveva parlamene la sera in cui siamo andati alla festa, non doveva mentirmi.
Starò anche esagerando, ma per il momento mi serve del tempo.

Dopo un'ora uscii dalla vasca, e iniziai a vestirmi. Indossai dei pantaloncini ed un top dato che ormai era aprile ed in casa si stava bene.

Scendendo giù trovai Will sul divano intento a vedere un film, così presi posto accanto lui.
"Hai pianto?"
Non sapevo se raccontargli la verità, essendo che provava simpatia per Alec, ma non potevo neanche mentirgli, perché non ne sarei stata capace e mi avrebbe scoperto subito, così scelsi la strada più semplice.
"Ho avuta una giornata difficile..." risposi
"Sai che con me puoi parlare di tutto.. " mi incoraggiò.
"Lo so fratellone, ma per il momento non voglio toccare l'argomento..tutto qui".
Will era un fratello che tutte vorrebbero, è protettivo, dolce nonostante a volte sia scontroso e testardo lui per me c'è sempre.

Nel frattempo che io ero persa nei miei pensieri la porta di casa di aprii ed entrarono i nostri genitori, nonostante lavorassero separatamente rientravano sempre insieme.
Corsi subito ad abbracciare mio padre, era di lui che avevo bisogno. Dopo un po ci accomodammo a tavola e Domenique ci servi la cena.
"Piccola come stanno i tuoi amici?" mi chiese mio padre
"Katia si è svegliata oggi pomeriggio mentre Cristian ha subìto un intervento ed è andato tutto bene" risposi facendo un sorriso
"Si, oggi ho sentito la madre di Cristian e mi ha detto che stavano bene, per fortuna è andato tutto bene, loro poi, sono una famiglia gentile che non meritano sofferenze" aggiunse mia madre.
Annuii solamente a ciò che disse, e nel frattempo che loro continuavano a parlare  io decisi di salire in camera mia dato che non avevo voglia di mangiare.
Cercai di addormentarmi, dato che non volevo pensare a niente, e così pian piano caddi nel sonno.

---Alec---
Raccontargli tutto ha fatto male anche me, ma finalmente mi sentivo libero mi ero tolto un peso. Prima non riuscivo a guardarla negli occhi per molto tempo perché ero consapevole che prima o poi l'avrei ferita.

Lei per scaricare la rabbia mi riempì di pugni, ed io non cercai neanche di fermarla, se colpirmi la faceva star bene, allora ben venga.

L'importante  è  finire beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora