Half-hate

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"Quando è stato il tuo ultimo allenamento?

"Stamattina. Solo quarantacinque minuti, verso le sette. Manca solo una partita per le semifinali, Troye. E se vinciamo, come giocatore titolare, potrei ottenere qualche sorta di riconoscimento. Ho avuto qualche osservatore, mi hanno fatto delle offerte, ma se vinco quest'anno potrei avere una possibilità grandiosa. Ma sto giocando da schifo, mi sono stancato. Sono stato in panchina l'ultima volta. Devo essere concentrato per queste partite, Tro."

Connor abbandona la visione di Dory che tenta di ricordare P. Sherman, voltandosi verso il volto di Troye.

Troye guarda in basso al corpo aggrovigliato al suo e pensa che non è quello il modo in cui dei nemici si comportano. 

"Quand'è il prossimo allentamento?" Gli si avvicina.

"Domani mattina."

"E quand'è stata l'ultima volta che hai chiuso occhio?" Piega la testa di lato.

"Qualche giorno fa."

"Sei stressato adesso?" Chiede, mordendosi il labbro e guardando Connor dalla testa ai piedi.

"Non per il calcio." Con una piccola ondata di coraggio, Connor porta le sue labbra su quelle di Troye, modellandole assieme ad un ritmo costante. Sono fasciati da delle coperte sul divano di Connor e Troye si sente al sicuro con quella morbidezza attorno e con la lingua di Connor contro la sua.

Mentre Dory si ricorda la verità, i corpi dei due ragazzi ritornano in loro stessi.

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Sono le dieci di mattina. Si sono addormentati mentre si baciavano, proprio come i ragazzi sdolcinati che sono. Si sono svegliati per poco verso le sei, quando Connor è saltato all'aria, dicendo che doveva andare all'allenamento e contemporaneamente lamentandosi del dolore che le gambe intorpidite gli davano. Non c'è bisogno di dire che Troye gli ha consigliato di rilassarsi e di riaddormentarsi di nuovo.

Adesso, quattro ore dopo, Connor è risvegliato dal leggero odore del pane tostato. Sbatte le palpebre e si mette a sedere.

"Buongiorno" urla.

"Buongiorno, Connie!"

Dopo essersi stiracchiato per buoni venti minuti, entra nella piccola cucina.

"Bene, ci sei. Fai le uova." Troye gli passa una padella.

"Perché non puoi farle tu le uova?" Lo punzecchia Connor.

Troye evita il suo sguardo, incrociando le braccia.

Sospira. "Come fai a non saper cucinare due uova? Chiunque ne è capace!"

"Vuoi che me ne vada?"

"Okay, okay, le faccio io. Ti piace l'avocado?"

"Adoro gli avocado."

Connor sorride a se stesso, mettendosi all'opera. "Okay allora."

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Si dividono dopo aver fatto colazione. Connor dice che farà una corsa, dei palleggi e dei dribblings durante il giorno per allentarsi un po'.

Troye annuisce d'accordo, dicendogli che anche lui aveva pianificato di scrivere un po' di musica e di vedere Ben. Mentre esce dalla porta, Connor fa sbucare la sua testa dal bagno.

"Torni stasera, Troye boy?"

Troye si ferma. "Uhm, sì." Sorride, continuando a camminare. "Sì, torno!"

"Ti odio solo a metà adesso" aggiunge Connor, prima di correre nella doccia.

"Ti odio a metà anch'io" dichiara Troye, prima di chiudersi la porta alle spalle.

Understanding - Tronnor (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora