La stanza è nella penombra, la sola luce presente proviene da una grande finestra dietro al letto, le tende scure sono quasi completamente tirate ma non abbastanza da impedirmi di vedere distintamente le figure sopra il letto. Vestiti e scarpe sparsi a terra, tre figure attorcigliate tra loro totalmente nude, due donne dalla carnagione olivastra e tratti asiatici, seno prosperoso e forme armoniose e sensuali, si baciano con foga toccandosi senza alcuna titubanza come se già conoscessero ogni centimetro del corpo dell'altra. Una di esse mi nota e mi scruta attenta con uno sguardo pieno di lussuria, è inginocchiata sul bordo del letto, i capelli neri scendono fino a sfiorare il capezzolo, mi sorride, si morde il labbro mentre Ethan l'abbracciata da dietro. Le sue mani fameliche afferrano i seni, li strizza come se fossero dei morbidi antistress,gioca col capezzolo mentre le bacia lascivo il collo lasciato scoperto dopo averle scostato i capelli. Alza la testa e mi vede,sorride provocandomi e sperando di vedermi correre via come una bambina imbarazzata che ha appena visto i propri genitori fare cose sconce davanti ai suoi occhi, ma io non sono una bambina e loro sono ben lontani dall'essere i miei genitori. Resto sulla soglia a guardare, ancora e ancora. L'altra donna vuole attenzioni e cerca Ethan prima con le mani e poi con le labbra, vuole portarlo via alla sua amica e lui non si fa certo pregare, come è corruttibile l'uomo,bastano pochi gesti per perdere qualcuno. Inizia a baciarla, labbra,collo, scende fino al seno più prosperoso e più pieno, morsica,bacia, lecca avido come se da ciò dipendesse la sua stessa vita,vedo la lingua scorrere fino all'ombelico ci gioca e poi torna su. Dolce tortura. Osservo lui e mio malgrado devo ammettere di voler esser al posto di quelle due donne, ha le spalle larghe e sexy, i muscoli ben definiti sono una calamita per i miei occhi per questo motivo credo sia meglio allontanarmi. La mancanza di sesso si fa sentire ed io rischio di impazzire restando ad osservarli.
Riluttante mi allontano e girovago nella stanza aprendo porte e curiosandovi alloro interno. La stanza che preferisco è senza dubbio lo studio con una grande libreria a ferro di cavallo lunga tutta la parete, è gigantesca ma è un peccato tenere rintanati i libri, avrebbe dovuto metterla nel salotto al posto del televisore da 60 pollici che ho avuto modo di notare appena entrata. Fin da piccola i libri mi hanno sempre catturato, leggevo e la mia mente vagava, un giorno ero a Londra e la volta dopo ero in Cina, potevo essere una principessa o un mendicante, mi piacevano quelli con un finale allegro, volevo il vissero felici e contenti almeno per i miei amici, gli amici dei libri ovviamente perché nella vita reale ero sempre troppo impegnata a scappare o a sopravvivere e di amici non ne avevo.
Osservo i libri, tutti disordinati, colori e generi sistemati a casaccio,psicologia accanto a libri classici, filosofia accanto a gialli e horror. Se avessi una libreria tutta per me la terrei come se fosse oro colato, come se fosse la cosa più preziosa al mondo.
«Ehi.»
Mi volto e vedo Ethan appoggiato alla porta ad osservarmi esattamente come stavo facendo io poco fa, il ricordo di lui e quelle donne mi fa seccare la gola.
«Hai visto un fantasma?»
«No,che vuoi?» torno ad essere padrona di me stessa ripensando al motivo per cui sono qui.
«Pensavo te ne fossi andata dopo lo spettacolo appena visto.» mi sorride beffardo.
«Pensavi male, volevo lasciarti un po' di privacy dato che quella era la tua ultima scopata.»
«Fai conto di starmi appresso tutto il giorno?»
«Puoi giurarci caro mio, sono pagata per questo.»
«Lo vedremo.»
«E per la cronaca non mi scandalizzo per uno spettacolo del genere.»gli volto le spalle e torno ad osservare i libri.
«Dunque hai gradito?» la sua voce è vicina, sento il suo profumo distintamente, sento una mano sul mio ventre e con l'altra mi scosta i capelli dal collo dove vi appoggia le labbra. Sono fuoco vivo e mi sento scottare nel punto da lui toccato. Chiudo gli occhi ma per una frazione di secondo non sono in libreria con Ethan, sono all'orfanotrofio e dietro di me c'è il figlio della direttrice, non profuma di muschio e freschezza ma di cattiveria.
Apro gli occhi di scatto mentre il cuore batte all'impazzata come se volesse uscirmi da un momento all'altro, il respiro accelera ed io sono nel pieno di una crisi di panico. Mi volto e lo guardo fisso negli occhi.
«Alexis,che hai?»
«Stammi lontano, non fare mai più una cosa simile.» lo guardo con tutto l'odio che ho all'interno e me ne vado da quella stanza. Sono ben cosciente che non ha alcuna colpa ma non mi piace essere toccata da chi non conosco. È capitato solo una volta e non è necessario capiti nuovamente.
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Nei tuoi occhi
Genç Kız EdebiyatıAvete presente quelle giovani donne tutte casa e chiesa, timide, magari un pò taciturne? Ecco, dimenticatevele perchè Alexis Cooper è ben altro. Non è timida, non è taciturna e ancor meno è la tipa tutta casa e chiesa anche perchè una casa lei non l...