COME MAI NESSUNO -10

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10. SCRICCIOLO

Trascorsero due settimane e le ripetizioni andavano piuttosto bene. Ci eravamo dati la regola di non parlare altro che di Chimica. Più che altro per il quieto vivere e per non incorrere in conseguenze disastrose che pregiudicassero da una parte i crediti di cui aveva bisogno Josh e dall'altro il recupero della materia di Hodges per me.

Josh sembrava essersi rassegnato a non poter approfondire la conoscenza sia con Scricciolo che con Sugar. Sembrava preso da qualcosa, la band forse, o forse qualcos'altro. A me stava bene così.

In vita mia non avevo mai amato le implicazioni che comportavano i rapporti personali e quello con Trevor ne era la prova. Dopo vari tentativi di riappacificazione il ragazzo aveva rinunciato a recuperare il rapporto che aveva con me o almeno lo stesso tipo di rapporto. Quando ci incontravamo io gli sorridevo e lo salutavo, ma non gli avevo mai più permesso di toccarmi, abbracciarmi ne tantomeno baciarmi come faceva prima, non eravamo ancora riusciti ad avere una conversazione per più di quarantacinque secondi, ne tantomeno avevo mai dato occasione di rimanere sola con lui. I nostri rapporti erano decisamente freddi ma non del tutto irrecuperabili.

Quella che invece stava approfondendo qualcosa era Kendra. Accortasi dell'interessamento di Jared nei suoi confronti si erano visti un paio di volte finito il turno al The Mirror e la cosa l'aveva mandata su di giri. Il batterista dei Dark Souls ci sapeva davvero fare con quella moretta dagli occhi di whisky. L'unico problema era che non poteva dirgli di conoscermi o di essere la mia compagna di stanza al dormitorio femminile Mayflower del loro stesso campus.

Soddisfatta di come stessero andando le cose per tutti, mi sentivo alleggerita dei pesi che mi portavo dietro da una vita. Quella stessa vita che mi aveva messa a dura prova negli anni. Quella vita che mi sforzavo ogni giorno di voler dimenticare. Non mi capacitavo di quanto bene si stessero mettendo le cose per me e il mio futuro mi sembrava ogni giorno sempre più vicino. Certo la comparsa di quel disgraziato di mio padre qualche tempo prima mi aveva fatta piombare nuovamente nel mio incubo peggiore ma non si era più fatto vivo da quando fu scacciato da Josh, anche se detestavo ammetterlo gli ero immensamente debitrice per quel gesto.

Ultimamente però Josh si era dimostrato scostante. Non mi stuzzicava più durante le nostre ripetizioni in biblioteca e non lo beccavo più in mensa già da un po'. In compenso avevo stretto amicizia con i ragazzi della band, in particolare con Seth, di cui apprezzavo follemente la sua abilità nel farmi scompisciare dalle risate.

Quel pomeriggio avrei dovuto incontrare l'arrogante cantante in biblioteca per le solite ripetizioni di Chimica ma subito dopo pranzo mentre mi apprestavo ad andare nell'aula di Letteratura Inglese ricevetti un sms da Josh.

J: OGGI NN POSSO VENIRE IN BIBLIOTECA KE NE DICI DI FARE IN SERATA?

Sbuffai. Non ci voleva proprio. Il test di Chimica si sarebbe svolto lunedì e io alla sera lavoravo... che scusa avrei potuto dirgli per rifiutare?

A: NON RICORDI? LA SERA LAVORO.

J: VENGO A CASA DEI BAMBINI KE CURI: 2 PICCIONI CN 1 FAVA! ;-D

A: NON MI È PERMESSO INVITARE ESTRANEI

J: E ALLORA DIMMI TU QND! IL TEST È LUN E ABBIAMO ANKORA OGGI E DOMANI... SCORDATI LE RIPETIZIONI SAB/DOM!!!

A: NN SO FAMMICI PENSARE.

Che potevo fare? Entrai in aula e solo in quel momento mi ricordai che anche Josh aveva quella stessa lezione così lo cercai con lo sguardo trovandolo poco dopo appoggiato a un muro intento a ridere e scherzare con una rossa civettuola.

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