due ➳ liah michelle

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3 anni fa...

"Camz, non puoi uscire a quest'ora," le disse Lauren con un tono serio.

"Oh andiamo Laur, abbiamo passato l'intera giornata chiuse in quell'arena a provare per il concerto di stasera e domani andremo già via," si lamentò Camila. "Sai quanto mi piace visitare posti nuovi, è la prima volta che siamo nella Grande Mela e non mi farò sfuggire l'opportunità di visitarla."

"Sono le 22.47," disse Lauren guardando l'orario sul suo cellulare. "Per mezzanotte ti voglio qui."

"Va bene mamma," disse Camila entusiasta del fatto che potesse andare in giro per New York, o meglio, Central Park dal momento che il loro hotel affacciava proprio sull'immenso parco verde. Si avvicinò a Lauren lasciandole un bacio umido sulla guancia per poi dirigersi verso la porta della stanza che condividevano.

"Lo sai che torno sempre," disse Camila prima di uscire dalla stanza.

Ma quella sera Camila non tornò.

Presente...

"Laur, devi svegliarti," si lamentò Maia scuotendo la ragazza sul letto. Avrebbero fatto tardi alle rispettive lezioni se non si fossero date una mossa.

Lauren si girò lentamente scoprendo il suo viso da sotto le lenzuola e guardò Maia con un espressione confusa.

"Porca puttana, Jauregui! Cosa ti è successo alla faccia?" Chiese Maia ridendo leggermente. "Quante volte devo dirti che devi sciacquare via il trucco dal viso prima di metterti a dormire?"

"Ricordi quando ieri mi hai detto che avresti parlato con il coordinatore per farti cambiare stanza?" Chiese Lauren con la sua solita voce rauca mattutina.

"Si."

"Sai, penso che l'idea non sia poi così male," rispose sbuffando.

"Qualcuno è di cattivo umore questa mattina," disse Maia saltando sulla ragazza dagli occhi verdi.

"Oh, Maia. Vaffanculo," disse provando a spostare la ragazza dal suo corpo.

"Qualcuno ha anche un alito cattivo questa mattina. Ew, puzza di vodka!"

"Molto probabilmente perché ieri sera mi sono scolata due bottiglie di vodka, Capitan Ovvio," rispose Lauren ancora con la sua voce mattutina.

"Okay. Beh, dovresti alzarti dato che la tua prima lezione è tra 10 minuti."

"Cazzo! Perché non mi hai svegliata prima?!"

-

Eventualmente Lauren si presentò alla sua prima lezione venti minuti dopo scusandosi per il ritardo e per il disturbo che causò entrando nell'aula.

Con la coda nell'occhio intravide Alycia che le offrì gentilmente il posto libero al suo fianco.

"Buongiorno Jauregui," salutò appena la ragazza si mise a sedere.

"Hey," ricambiò semplicemente Lauren.

"Non dovresti festeggiare fino a tardi se poi ti presenti tardi alle lezioni."

"Sembri mia madre," sbuffò sarcasticamente Lauren.

"Lo prendo come un complimento," rispose Alycia sorridendo.

Dopo quella piccola conversazioni entrambe le ragazze rimasero attente per tutta la durata della lezione, ascoltando il professor Morrison mentre spiegava come il corpo umano funzionasse.

"Che lezione hai ora?" Chiese Alycia mentre raccoglieva le sue cose dal banco.

"Oh, non so esattamente il nome ma quello dove si parla di relazioni. Sai quello che durerà solamente due settimane," disse Lauren un po' impacciata.

"Stai parlando di Relazioni Per Vita?" Chiese Alycia.

"Esatto!" Quasi urlò la ragazza. "Tu invece?"

"Arte e dovrei anche sbrigarmi dato che il professor Green non vuole che facciamo ritardo nella sua classe," confessò la ragazza passando oltre Lauren.

"Hey," la chiamò Lauren. "Ti va di andare a pranzo insieme appena usciamo di qui?"

"Mi farebbe piacere," sorrise dolcemente Alycia prima di uscire dalla stanza.

Lauren intanto finì di mettere nello zaino le sue cose prima di uscire anche lei dalla classe e entrare nell'immenso corridoio per dirigersi nella sua prossima classe, la quale la incuriosiva abbastanza.

La prima lezione era proprio quel giorno ma tutto sarebbe finito tra due settimane, proprio perché l'argomento di cui trattava non era una propria e reale materia ma solamente una parentesi per far vedere ai giovani come le relazioni funzionassero.

Infatti Lauren imparò molto da quella lezione.

Un insegnante intorno ai 35 anni presentava la lezione e spiegò all'intera classe una cosa che Lauren non aveva mai pensato:

Molte volte le persone smettono di amare un'altra persona per la stessa ragione per cui si sono innamorati di essa.

I vizi di una determinata persona, che una volta adoravano, sarebbero diventati solamente qualcosa da non farci più caso.

La loro spontaneità diventerà solamente qualcosa di irresponsabile e di immaturo e non più qualcosa che ti sorprendeva.

E da quel momento Lauren capì che nulla la rendeva più triste del fatto che un giorno sarebbe potuta diventare brutta per qualcuno che una volta vedeva stelle nei suoi occhi.

E in quel momento Lauren sentì veramente la mancanza di Camila.

Aveva conosciuto Camila ad X-Factor mentre provava a realizzare ciò che le piacesse fare: esibirsi.

Ma allo stesso tempo, aveva perso Camila mentre cercava di uscire fuori da quel dannato hotel per realizzare una delle sue altre mille passioni: esplorare.

Un'ombra di tristezza colpì il suo corpo e afflisse la sua mente per tutta la giornata e Lauren non riusciva a mantenersi quando questo succedeva. Sentiva sempre la voglia e il bisogno di dover scrivere Camila anche se lei non fosse lì, quando questo succedeva.

Quel giorno Lauren decise che la cosa migliore da fare fosse tornare nella sua stanza, prendere la bottiglia di vodka e chiamare Camila. E lasciare un messaggio in segreteria.

Appena finì di scolarsi mezza bottiglia della sua amatissima vodka, chiamò aspettando la voce della segreteria telefonica.

Ma qualcuno rispose.

Infatti, la voce di una bimba suonò attraverso il telefono di Lauren e la ragazza lo guardò svariate volte per accertarsi che quello fosse il numero di Camila e lo era.

"Pronto? Sono Liah, la mia mamma è occupata."

Immediatamente, Lauren sentì la sua bocca asciugarsi e prese un altro sorso dalla bottiglia di vodka che stava sul comodino a fianco al letto su cui la ragazza sdraiava.

"C-Camila?" Balbettò Lauren.

"Liah Michelle, quante volte devo dirti che non devi prendere il mio cellulare senza il mio permesso?" Un'altra voce si aggiunse alla conversazione. La voce di Camila.

Lauren sentì alcuni rumori sull'altra linea capendo che forse Camila avesse preso il cellulare tra le mani della figlia.

"Ma mamma," si lamentò Liah.

"Niente Ma, Liah."

"C-Camz?" Parlò Lauren.

Silenzio.

"Mi dispiace," fu l'ultima cosa che Lauren sentì prima che la chiamata arrivò ad una fine.

"No, no, no!" Urlò Lauren.

Riprese il cellulare tra le mani e provò a richiamare.

Una volta, cinque volte, dodici volte... Ma nessuno osò più risponderla tanto che Lauren incominciò a dubitare del fatto che forse avesse immaginato tutto.

A/N: uuugh.. ditemi cosa ne pensate lasciando un commento ! :)

i'm lost without you ➳ camren Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora