Ben Drowned- HE IS DROWNED

-2 parte-

Mi svegliai dolorante e confuso. Dovetti sbattere un paio di volte le palpebre per riuscire a definire meglio il posto in cui mi trovavo. Gli occhi mi bruciavano da impazzire. Ero sdraiato sulla sabbia ed ero completamente fradicio. Mi guardai attorno e il mio sguardo si posó sull'acqua. I ricordi mi ritornarono di botto e mi allontanai velocemente. Ero di fronte alla Grande Baita, bagnato, confuso e da solo. Non sentivo più la presenza che c'era sempre stata con Ben, era come svanita.

"Ma che diavolo sta succedendo...?"

Mi alzai a fatica e rimasi a fissare il mio riflesso nelle acque torbide della baia, solo che notai qualcosa di strano: le iridi dei miei occhi erano completamente rosse e la sclera, che in teoria dovrebbe essere di colore bianco, era nera. Strizzai gli occhi e ricontrollai. Il riflesso rimaneva immutato. Sentii qualcosa colarmi lungo la guancia, ma non era una lacrima. La toccai. Sangue. Rialzai lo sguardo sul mio riflesso che era cambiato ancora una volta: lunghe linee rosse mi solcavano le guance. Arretrai lentamente scuotendo la testa.

"Perché tutto questo a me? Perché???"

Poi iniziai a correre più veloce di quanto le mie gambe avessero mai fatto, volevo a tutti i costi allontanarmi da quel posto, ritrovare Ben e continuare a combattere Skull Kid. Ma avevo prima bisogno di un pisto caldo dove riposare e cambiarmi i vestiti.

-Ehi amico!

Una voce dietro le mie spalle mi fece sobbalzare. Mi voltai. Era Tingle, il piccolo folletto che vendeva le mappe. In quel momento ne avevo proprio bisogno di una, e soprattutto mi serviva in po' di compagnia, mi sentivo terribilmente solo. Appena il folletto mi vide in viso si incupí. Cercai di non farci caso.

-Emh... mi potresti vendere una mappa?

Il folletto risfoderó il suo sorriso.

-Certamente! Quaranta rupie!

Aprii il mio portarupie, ma mi accorsi che era vuoto.

-Mi... mi dispiace non le ho. Me ne potresti comunque dare una per favore?

Tingle scosse la testa convinto. Riprovai a persuaderlo.

-Ti prego, tu mi conosci... sono Link! Ho assolutamente bisogno di una mappa sennò non riuscirò a salvare Termina e moriremo tutti. Tu compreso.

Il folletto mi guardò per un attimo e scoppiò in una risata fragorosa. Lo guardai allibito.

-Tu Link? Tu sei solo una copia riuscita male di Link!- continuò a ridacchiare- comunque questa è la mia regola: niente rupie, niente mappa!

Provai a protestare. -M-Ma...

-E poi non daró di certo una mappa gratis a un copione come te!

Detto questo Tingle iniziò a ballarmi intorno continuando a ripetere:

-Copione! Copione! Copione!

Cominciarono a salirmi i nervi. Strinsi le mani a pugno tremando dalla rabbia, ma la cantilena del folletto continuava a ripetersi all'infinito nella mia testa. Non riuscii a trattenermi. Afferrai il folletto per il collo e lo scaraventai a terra stringendo sempre di più la presa. Il poveretto scalció e cerco di divincolarsi in cerca di aria. Quando ormai sembrava che si fosse arreso, tiró fuori dalla sua tasca la penna con cui disegnava le mappe e me la lanciò in un occhio. Urlai e istintivamente mollai la presa per tenermi l'occhio ferito. Tingle sfruttó quel momento per scappare.

"No... non posso lasciarlo andare via così!

Mosso da una nuova scarica di rabbia mi misi all'inseguimento. Lo raggiunsi velocemente e per bloccare la sua fuga gli lanciai contro la mia spada che gli trapassó la schiena inchiodandolo a terra. Mi misi sopra di lui ed estratta l'arma violentemente dal suo corpo, cominciai a colpirlo più e più volte alla testa finché non divenne un ammasso di carne liquefatta. Gettai la spada con il fiatone e cercai di calmarmi. Appena ritornai lucido spalancai gli occhi e mi afferai la testa con le mani insanguinate.

"Che cos' ho fatto???"

Guardai il corpo senza vita di Tingle.

"Non posso essere stato io... non posso..."

Una parte di me era allibita e disperata, l'altra parte gioiva e mi diceva che aveva avuto quello che si meritava. Non riuscendo più a capire niente corsi via. Di una cosa ero certo: non potevo più avvicinarmi a nessuno finché le cose non si sarebbero risistemate. Mi sentivo un mostro.