.Capitolo 6.

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Noemi, dopo aver condiviso occhiate di dubbio, dissenso, faticidio e paura con Serli il fatino dei merletti, si avviò verso la capanna di betulla, e appena vi fu giunta sollevò un asse del pavimento; e ne estrasse un arco.

Aveva trovato quell'arma per puro caso durante uno dei suoi numerosi giri per la foresta.

Si cambiò gli abiti: indossò una canotta verde bosco e dei pantaloni di eguale colore. si legò i capelli in una coda con un pezzo di foglia di palma e indosso delle scarpe più comode, che le permettevano di muovere velocemente.

Uscirono e solo a quel punto Noemi osò chiedere dove fosse rinchiusa la Principessa.

Il fatino, in tutta risposta mosse le ali - sempre nel modo virile e rude di una bambina di 3 anni che gioca ad essere una ballerina.

"Dovremo attraversare la radura delle rane fumatrici, superare i monti gayosi, e infine giungere nella foresta silenziosa. A quel punto sarai da sola.

Ma non devi temere.  Ci riuscirai, è il tuo destino"

Noemi si stava trattenendo dal strangolare quell' esserino irritante, ma proprio in quel momento, sentì ancora quella puzza di pesce andato a male.

Alzò lo sguardo.. ed entrambi venirono inghiottiti da una massa di peli schifosamente unti.


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