Capitolo 2.

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La mia vita stava per subire un radicale cambiamento. Era successo tutto così in fretta, non avevo idea di cosa mi avrebbe aspettata una volta arrivata a Miami. Avevo solo paura. Avevo anche paura di dire a Nicole del trasferimento. Non sapevo come l'avrebbe presa. Sicuramente ci sarebbe rimasta male, e non volevo farla soffrire.

Quella sera sentii suonare il campanello di casa verso le otto, era sicuramente Nicole. Scesi di fretta per aprirle la porta e non appena vide il mio viso capì subito che c'era qualcosa che non andava. La feci salire in camera mia e vide le valigie pronte , accanto al letto.

"Kate, che sta succedendo?" mi chiese con voce tremante.

"Io.. domani parto per Miami. " le dissi. Non avevo parole , non sapevo cosa dirle. Improvvisamente il discorso che mi ero preparata per spiegarle tutto era svanito dalla mia mente.

"Vai in vacanza , vero?" mi chiese ansiosa di ricevere una risposta positiva.

"No.. noi.. ci trasferiamo. Partiamo domani mattina. Mio padre ha trovato un'offerta di lavoro migliore lì" cercai di spiegarle, ma dalla sua espressione capii che aveva smesso di ascoltare e che probabilmente stava già pensando come sarebbe stato avere la propria migliore amica dall'altra parte del paese.

Non disse nulla. Fece una cosa che non scorderò mai. Mi abbraccio forte. Quell'abbraccio lo conservai nella mia memoria per sempre. Fu la cosa migliore che potesse fare in quel momento. Non servivano parole, discorsi, pianti.. serviva solo un abbraccio. Con quell'abbraccio mi disse tutto. Sono situazioni come queste che ti dimostrano quali sono le vere amicizie.

Quella notte Nicole rimase a dormire a casa mia ; fu una notte piena di ricordi, di risate, di pianti. Ci eravamo promesse che non ci saremmo mai scordate l'una dell'altra, e quella promessa la mantenemmo.

La mattina seguente ci salutammo. Mi disse che preferiva non venire a salutarmi in aeroporto perché sarebbe stato più difficile. "Ti saluto adesso. Come se ti salutassi in un giorno qualsiasi, convinta di rivederti la mattina seguente e di continuare ad affrontare le nostre avventure insieme. Ti voglio bene" disse per poi abbracciarmi. Poi entrò in casa sua, probabilmente per piangere tutto il pomeriggio ; La conoscevo bene, preferiva provare dolore da sola, senza che qualcuno la vedesse.

Andai in camera mia per dare un ultimo saluto a tutti i ricordi che racchiudeva quella stanza. Dalla finestra vidi che mia sorella stava già mettendo in macchina i bagagli.

Le si avvicinò poi un ragazzo, di cui non mi ricordavo mai il nome. Era il suo ex; l'aveva tradita pochi giorni prima e mi ricordo che mia sorella ci era rimesta veramente malissimo. Le si era avvicinato probabilmente per chiederle scusa, ma mia sorella aveva la testa sulle spalle e non perdonava facilmente le persone che la ferivano. Vidi solamente che dopo aver parlato mia sorella corse in casa. Quando passò davanti a camera mia le chiesi se stesse bene e le dissi che aveva fatto bene a lasciare quello stupido.

"Quante valigie hai caricato in macchina?" le chiesi cambiando discorso, volevo tirarle un po' su il morale.

"una, tu?" mi chiese.

" Tre, ma mi mancano ancora queste" dissi indicando la montagna di bagagli che erano ammucchiati nel mezzo della camera.

"Pochine " rispose ridendo. In effetti ero piena di valigie e non avevo idea di come sarei riuscita a trascinarle tutte.

Pochi minuti dopo ci trovammo in macchina, pronti per andare in aeroporto. Mi sentivo piena mentre guardavo dal finestrino della macchina la città che stavo abbandonando. Mi sentivo piena di ricordi e di esperienze. Forse non stavo dicendo un vero 'addio' a Los Angeles, forse era solo un 'arrivederci'.

Odiavo l'aeroporto : i controlli, l'ansia, l'aereo. Odiavo tutto.

Dopo un'ora di controlli salimmo finalmente su quel maledetto aereo. 'Finalmente' era una grossa parola dal momento che una volta salita iniziai ad avere paura ed ansia allo tesso tempo. Non appena l'aereo iniziò a decollare decisi di non guardare fuori dal finestrino : Soffrivo di vertigini e non era il caso che mi mettessi ad urlare a squarcia gola per l'aereo.

MI aspettavano 5 ore e 23 minuti d'inferno prima mettere piede sulla terraferma. Dopo circa due ore iniziai ad avere un calo di zuccheri e decisi di alzarmi per andare in bagno. La mia espressione non fu molto felice quando vidi che c'era la fila, ma rischiavo di svenire per cui "Permesso, è urgente" dissi. Una signora, dopo avermi squadrata da capo a piedi, mi fece passare e dopo essermi sciacquata il viso, o meglio immersa la testa nel lavandino, iniziai a sentirmi meglio.

Appena aprii la porta del bagno per uscire andai addosso ad una persona. Non immaginatevi una di quelle scene romantiche dei film nei quali si va addosso ad un ragazzo con gli occhi azzurri ed i capelli biondi. No, io andai addosso ad un signore probabilmente sulla cinquantina, muscoloso, con la barba, pieno di tatuaggi. "Scusi" mi limitai a dire.

Per non fare altre 'belle' figure decisi di non alzarmi più fino all'arrivo a Miami.

Passai il tempo a leggere e non appena sentii l'aereo scendere di quota e una voce dire 'Gentili passeggeri, vi informiamo che..' mi alzai di scatto, iniziai a correre e spintonare tutti per scendere il prima possibile da quell'aereo. Una volta che i miei piedi toccarono terra ero la persona più felice al mondo.

Ci dirigemmo tutti nell'area 'ritiro bagagli' e, dal momento che la mia vita era tutta ''mai na' gioia'' , mi accorsi che al posto di sei bagagli ce n'erano cinque : avevano perso la valigia che conteneva i vestiti. "Tranquilla, finché non ti verrà restituita comprerai altri vestiti " mi rassicurò mia mamma. Insomma, la mia avventura a Miami iniziava già bene.

"Papà, ma la macchina?" chiese mia sorella.

"L'abbiamo lasciata a Sandra così la può vendere. Noi ne compreremo una nuova oggi, intanto andiamo a casa in taxi." disse papà.

Fu proprio un piccolo taxi ad aspettarci fuori dall'aeroporto e ,anche se ero piena di valigie , riuscii a farcele stare lo stesso.

"Benvenuti a Miami" disse il tassista prima di partire. 

The Way I Love You // (Hayes Grier) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora