Capitolo 9

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In quel periodo il mondo sottomarino era così noioso per la principessa Purple nonostante suo padre fosse il re del mare. Suo padre aveva così tante ricchezze che se Purple prendeva qualcosa lui nemmeno se ne accorgeva. Ma lei non voleva i suoi goielli,voleva vivere sulla terra ferma,non con la coda al posto delle gambe. Nuotando nel mare,al buoio,una sera notò una grande nave dalla quale proveniva un gran baccano. Avvicinandosi, sentiva che il capitano stava spiegando alla sua ciurma che non riuscivano a trovare ció che stavano cercando: il Mare del Settentrione. Sentiva che erano disperati e che non sarebbero riusciti a tornare a casa prima di due mesi. Le provviste,come poteva sentir dire da un ragazzo della nave, non sarebbero bastate. "Vi ho voluti bene, ragazzi." La sirena decise di aggrapparsi ad una corda che pendeva dalla e sedersi davanti la finestra. Gli uomini a bordo non la potevano vedere,ma lei poteva vedere loro attraverso piccole fessure. Si guardó intorno e vide uomini di ogni genere: grossi e robusti, mingherlini e assai poco dotati per fare i marinai,ma ce n'era uno, che lei notò più di chiunque altro. Era probabilmente il Capitano della Nave.
Killian decise di avanzare verso quella che sembrava essere la Sirena. "Regina fai po' di luce!" le ordinò. Lei,desiderosa di vedere il viso della sirena, creò una sfera di fuoco. Killian aveva ragione: come poteva dimenticarsi di quella voce? Era lei, la sirena di cui si era innamorato. Gli sorse spontaneo gridare: "Purple!". Lei strizzó gli occhi per osservare meglio Killian: lo guardò da capo a piedi. Vide il suo uncino,ma certo! Non poteva ricollegare quella figura a nessun'altro. Lei ricambió gridando 'Killian Jones'! I due si sorrisero. Gli altri si scambiavano sguardi,increduli dal fatto che i due si potessero conoscere. "È passato un mare di tempo da quando ci siamo visti..." Spiegò la sirena.
"In questo arco di tempo sei diventata una Regina" Lei annuì compiaciuta. "Allora, scendete da quella barca, vi invito al banchetto sottomarino. La regina che non aveva ancora detto il suo nome, chiese come i due si fossero conosciuti. "È una lunga storia. Ma é stato bello. Allora,mi presenti i tuoi amici?" inizió a dire i nomi di tutti: Tremotino, Henry,Emma (ma non disse che era la sua ragazza),Regina... Ma si fermò alla regina e la invitò a presentarsi a tutti. "Sono la Regina Diane. Allora,come dovremmo partecipare ad un banchetto sottomarino se non siamo sirene?"
Aveva un grande uncino al posto della mano, ma la cosa che la colpì di più erano i suoi occhi,così intensi,penetranti,che non riuscivi a capire ció che stava pensando. Aveva una cicatrice nella guancia destra,la cosa la attirava,curiosa di sapere come se la fosse fatta. Voleva aiutarli a sopravvivere,ma come?
Le venne subito un'idea: li avrebbe potuti guidare verso ció che cercavano e salvarli. Ma come poteva distrarli e convincerli a seguirla? Allora iniziò a cantare, nessuna canzone,nessuna musica di sottofondo, cantò per attirare l'attenzione dei marinai. Il Capitano,capendo che c'era qualcuno che li potesse aiutare,iniziò a guidare la nave verso quel punto. La sirena nuotava verso il Mare del Settentrione, continuando a cantare,senza fermarsi. Appena arrivata su un isola di quel mare,sentì tutti i marinai festeggiare e abbracciarsi. Tutti tranne il capitano,che era rimasto così affascinato da quella voce che voleva conoscere chi stava cantando; ma dato che sull'isola non c'era nessuno, lasciò perdere e ordinó ai suoi marinai di andare a dormire. L'indomani avrebbero visitato l'isola.
"Giusto,che sciocca!" Scioccò le dita chiamando uno strano nome,subito dall'acqua apparì una piccola sirenetta. "Portami l'Oxygen Roctis. Velocemente." Ordinó,con tono freddo,senza neanche guardarla negli occhi. La piccolina corse sott'acqua e riapparve in un attimo, con in mano una boccetta che conteneva un liquido verde. La consegnó alla regina, che a sua volta la lanciò ad Uncino. "Bevetene un sorso l'uno. In questo modo sarete capaci di parlare e respirare sott'acqua." Tutti ne bevvero un sorso,anche se non molto convinti, e si tuffarono in acqua. La sirena iniziò a nuotare verso una porta, che bussando,venne aperta da due uomini anche loro con la coda. Un mondo pieno di sireni e sirene era proprio di fronte a loro: non avevano mai visto niente del genere. Prima di allora si erano imbattuti solo in sirene cattive, dell'Isola Che Non C'è. Tutte le sirene li stavano guardando e si bisbigliavano qualcosa all'orecchio. Forse non avevano mai visto delle persone umane lì sotto.
"Pretendo che voi vi inchiniate di fronte a me e ai miei amici." Ordinó con tono solenne, mentre si sedeva sulla sedia di enormi dimensioni e diceva ai suoi servi di portare delle sedie anche per loro. Tutti fecero come aveva detto, si inchinarono in silenzio, fino al momento in cui lei non avesse dato il permesso per rimettersi in posizione diritta e continuare a fare quello che stavano facendo.
La sirena avanzó verso la nave, per vedere se il capitano era felice mentre sognava. Però non stava dormendo; era affacciato sul mare, pensieroso. La sirena si accorse di essere proprio sotto i suoi occhi, e velocemente si nascose sotto l'acqua. Lui la notó, e capì che c'era qualcuno. "Chi c'è là?" Gridó abbastanza da farsi sentire. La sirena pensava di essere andata via, correndo con la sua coda,ma quando riemerse dall'acqua era proprio sotto di lui. Aveva sbagliato strada,ma non era mai successo. Aveva il desiderio di conoscere quel capitano con l'uncino al posto della mano, misterioso e bellissimo. Lo guardó attentamente negli occhi, cercando di leggere la sua anima, ma non riusciva. Erano speciali i suoi occhi. "Cosa...Una sirena? Se-sei stata tu ad aiutarmi? A portarmi dove volevo andare?" Lei annuì, sperando di non aver sbagliato. 'Gli umani facevano gesti gentili per farsi apprezzare,giusto?' pensó, dubbiosa. "Sono Killian Jones, ma puoi chiamarsi Capitan Uncino." si presentó, "e tu sei?" le chiese, incuriosito. "Sono la principessa Purple, figlia del re Nettuno. Cosa fa lei con la sua nave qui? Nel Mare del Settentrione?"
"Spirito d'avventura. Non sapevo neanche come arrivare ma la sua voce mi ha guidato verso la salvezza. Come posso ringraziarla?"
"Mi piacerebbe sapere delle avventure degli uomini nella terra ferma. Mi racconti, capitano Jones, tutte le sue avventure e anche le sventure. Mi dica, quali sono le cose più belle che lei abbia mai visto in mare?" Lui sorrise.
"Bhé, innanzitutto, lei." Lei ricambió il sorriso e arrossì.
Decisero di sedersi sulla spiaggia e di parlare, parlarono tutta la notte, fino all'alba, quando la sirena si accorse di aver infranto alcune regole imposte da suo padre. Scappó, nel mare, ma garantì al capitano che appena avrebbe cantanto lui l'avrebbe trovata. Killian Jones era rimasto affascinato, attratto, non faceva altro che pensare ai lunghi capelli rosa della ragazza, la sua piccola corona di conchiglie, alla sua coda, alla sua voce splendida. Tanto entusiasta che si era anche dimenticato del perché era lì: Stava cercando il Signore Oscuro.

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