Le ultime ore di questa interminabile giornata scolastica passano insolitamente più veloci di quanto mi aspettassi ed entusiasta mi dirigo a passo incalzate verso l'uscita.
Seduta sull'umida panchina in legno ,stretta nel mio grande giaccone impermeabile, aspetto ansiosa Erin, constatando che il clima freddo di questa mattina non si sia riscaldato neanche di una virgola.Dopo pochi minuti scorgo la sua rossa chioma venirmi in contro sprizzante di gioia più del solito.
-A cosa devo tutto questo entusiasmo?- le chiedo sospettosa, incrociando le braccia al petto.
-Inizia con D e finisce con Arrell.- mi risponde elettrizzata mentre aggrotto le sopracciglia confusa.
Non avevo mai sentito nominare quel nome prima d'ora.
La nostra è una città dalle dimensioni così esigue e trascurabili da non comparire neanche sulla carta geografica.
Tutti conoscevano tutti a Port Angeles.
-Darrell Gunnerson, uno dei nuovi tre arrivati.
Ho condiviso con lui il libro di scienze e profuma di albicocca e muschio bianco-
mi comunica palesemente estasiata.
La osservo divertita ma al contempo contrariata, mentre svariate immagini di un lontano passato prendono possesso dei miei ricordi.
Un' Erin un po' più piccola, con calde lacrime scorrerle copiose per il viso.
Stringeva i pugni dalla rabbia
Mentre racchiusa tra le mie braccia urlava e singhiozzava sulla mia spalla.-Non guardarmi così, mi piacciono le albicocche.- ribatte, in risposta alla mia espressione incerta.
Alzo gli occhi al cielo
-Quando arriva tuo padre?- mi chiede mentre nervosamente si arrotola intorno al dito una ciocca di capelli rosso fuoco.
-Tra poco.- mi limito a rispondere con lo sguardo perso nel vuoto.Mentre miriadi di pensieri prendono il sopravvento sento Erin battere ripetutamente la mano contro il mio braccio cercando di attirare la mia attenzione.
-Deva guarda!-Confusa alzo lo sguardo e sorpresa noto i nuovi tre studenti osservarci dall'entrata della scuola.
Le mie gote vanno in fiamme mentre il ragazzo che suppongo sia Darrell fa un veloce cenno alla ragazza alta e slanciata, indicandoci da lontano.
La cosa mi sorprende più di quanto dovrebbe.
Non sono abituata a ricevere attenzioni,tantomeno me le sarei aspettate da persone dalla bellezza così affascinante e palesemente appariscente.
La ragazza che dietro alle lunghe e folte ciglia nere ci osserva con sguardo raggiante, si dirige verso me ed Erin con la dimestichezza di una gazzella che per un breve secondo mi lascia sbigottita.
Era quasi destabilizzante notare quanto i suoi movimenti fossero così armoniosi e pacati; abituata a scivolare su ogni lastra di ghiaccio che mi si ripresentasse davanti agli occhi così velocemente da non riuscire a tenerne il conto,in questa città così fredda e ghiacciata,mi sembrava quasi impossibile vedere una persona con un tale equilibrio nel camminare.Si arresta a qualche passo dalla panchina, mentre Erin la ispeziona incuriosita arrotolandosi al dito un'altra ciocca di capelli.
-Ciao, mi chiamo Marnie.-ci saluta gentilmente mentre estrae dalla sua piccola borsa marrone un foglio che ha tutta l'aria di appartenermi.
Mi sorride -Credo che questo appartenga a te.-
Per un secondo la esamino in volto disorientata.
Rivolgo la mia più totale attenzione al foglio che tiene delicatamente stretto tra le sue mani, mentre la scritta disordinata all'inizio di esso mi ricorda semplicemente quanto io sia stata ingenua da riuscire a dimenticare il mio spartito di Clair de lune nell'aula di musica.
L'imbarazzo e la rabbia bastano a farmi scattare dalla panchina così rapidamente da neanche rendermene conto, infischiandomene del fatto che senz'altro sarebbe potuta apparire una reazione esagerata agli occhi di chiunque.Madlyn era una pianista, la più brava che avessi mai potuto udire.
Il suo talento era così sensazionale da lasciar a bocca aperta chiunque.
Guardala premere ogni nota con agilità e dimestichezza, nel modesto salotto della nostra piccola casa, riempiva di felicità ogni fibra del mio corpo.
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Clair de lune
RomanceLa sua vita è piena di segreti di cui non è a conoscenza. È cresciuta con mille domande senza risposta,frullarle per la testa. Dov'è sua madre? Per quale ragione l'hanno rapita? Ha compreso il vero significato della vita quando ancora doveva scoprir...