4.BEST FRIENDS

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Tiro un calcio alla porta con un piede ed entro nella mia stanza. Poso il libro sul comodino, insieme agli occhiali, e l'IPhone sul letto.

Sciolgo i capelli che ricadono sulle spalle e metto il codino sul polso sinistro.
Esco dalla camera, apro la porta di quella di fianco alla mia silenziosamente.
Chrystal è seduta sul suo letto pieno di cuscini, mi dà le spalle e guarda fuori dalla finestra.

Improvvisamente tira su col naso. Sta piangendo.

"Se sei Travis, non voglio parlarti. Se sei qualcun'altro, vattene"sospira, con la voce rotta dalle lacrime. Non posso sopportarlo.

Ignoro quello che mi ha appena detto, mi siedo vicino a lei e la circondo con le braccia.

Esplode in un pianto nervoso e disperato, appoggiandosi a me.

"Ma cosa ti sta succedendo?"sussurro, scostandole i capelli dalla faccia. Porta le mani sugli occhi e scuote la testa ripetutamente, se le passa lungo le guance, ma non fa che peggiorare le cose. Il mascara le vola giù e ha, ormai, tutto il viso nero.

Mi alzo, prendo un fazzoletto dal pacchetto sopra la cassettiera e le asciugo le lacrime. Sembra essersi ripresa.

Sposta lo sguardo su di me e mi abbraccia.

"Scusami. Per essere cambiata, per essere insopportabile, per essere così"dice, tenendo le braccia strette a me. Le metto una mano tra i capelli e le alzo il viso.

"Non devi scusarti con nessuno; è successo, ma l'importante è che tu l'abbia capito e sia tornata te stessa"

Annuisce e sposta lo sguardo per terra, dove c'è un pezzo di carta strappato a metà, che non avevo notato prima.

"Sono un'idiota! Ora Travis mi odia"scuote la testa, fissando ancora il foglietto.

"Ti ama troppo per odiarti"le sorriso. Lei sospira.

"Non lo so, forse dovrei lasciargli fare quelle cose"sussurra, increspando le labbra. Inizio a ridere e lei mi tira una gomitata.

"Sì, dovresti davvero. Sai, mi stressa l'anima dalla mattina alla sera, dicendo che sei una ragazza davvero scopabile, ma non lo lasci fare"

Alzo le spalle e lei mi fissa con gli occhi spalancati, scoppiando subito dopo a ridere.

"Il fatto è che non so. Quando sono con lui mi sento sempre in imbarazzo, anche se so che non dovrei"si gratta il collo, ma non mi guarda. "Lui mi eccita davvero tanto, ma c'è qualcosa che mi blocca sempre"

Le sue guance si tingono di un rosa più acceso e mi lascio scappare una risatina.

"Da quando sei così fragile e sensibile?"domando, scrutandola in malo modo.

"Non ne ho idea, sto cambiando così tanto"

Si china e raccoglie i due pezzi di carta.

"Ho stappato la sua foto preferita"mormora fissando quella che si è rivelata una bellissima immagine della coppia. Si alza, apre un cassetto a caso e la ripone al suo interno.

"Non ti preoccupare, andiamo giù a ristamparla"dico, prendendola sotto braccio e trascinandola verso la porta.

"E tu da quando sei così solare? Stai cambiando pure tu"

Alza un sopracciglio e la sua faccia mi provoca una risata.

"Oh, andiamo. Sto bene. Sono scontrosa solo quando sono incazzata per qualcosa o con qualcuno"le rispondo.

Continua a guardarmi in quel modo e ribadisce: "Quindi vuol dire che fino a ieri c'era qualcosa che ti faceva incazzare"

"E va bene, lo ammetto. Ero un po' troppo dura, ma ora il ghiaccio si sta sciogliendo"

Inizio a sbattere le ciglia come una cretina.

"Oh Gesù"assume un'espressione schifata e si porta una mano alla fronte. "Domani mi urlerai contro"ride.

"Sì, è molto probabile"mi unisco a lei e usciamo dalla stanza.

《Killer》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora