Inazuma: Il Calcio e Misteri

Una visita inaspettata

E passata quasi una settimana all'iscrizione di Nally nel club.
In questo tempo la corvina ha conosciuto meglio i ragazzi della Raimon. Si è dedicata interamente all calcio. Non faceva altro che allenarsi e allenarsi senza sosta. Si dava da fare anche nel suo giardino, imparando a controllare meglio il pallone e anche a dribblare, visto che proprio questo era il suo punto debole.

Arion diventò un'ottimo amico per Anallania e Skie la migliore amica.  era perfetto alla Raimon. Tutti divennero subito i suoi amici. Insomma, "tutti".

E a casa...Beh, a casa non c'era più l'atmosfera di prima. Il rapporto tra Amelin e Nally era gelido. Non parlavano quasi mai tra loro, e i loro sorrisi sembra che si sono spenti per sempre in quella casa. E la ragione di tutto questo era...Non so dirvi qual'è la vera ragione di quel loro comportamento. Posso solo dirvi che un giorno qualcosa cambiò. Forse poco a poco scopriremo qualcosa al proposito.

                             * * *

-Arion, dai sbrigati! Se no facciamo tardi per gli allenamenti!
-Sto arrivando! Ma prima devo finire la commissione che mi ha dato la zia - rispose Sherwind.
-Allora ti aiuto io, così facciamo prima - entrò a casa - Cosa devo fare?
-Grazie.Dobbiamo mettere questi scatoloni in cantina - indicò le scatole che stavano vicino al muro.
-Va bene, vado a prenderli - stava per andare verso le scatole quando si bloccò.
-Ce qualcosa che non va J.P.?
-Si. Dove la cantina?
-Ah! Quello - sorrise imbarazzato. - Si trova lungo il corridoio a destra.
-Capito - tento di prendere la prima scatola... - Ma quando pesa questa cosa?
-Scusa, ho dimenticato di avvertirti. Infatti le scatole pesono un po. Aspetta, ti aiuto - Si avvicinò per aiutarlo.
Lavoravano per mezz'ora.
Quando ebbero finito sentono il campanello suonare.
-Chi può essere? - domandò il piccoletto.
-Non lo so,vado a vedere - si dirige verso la porta dell'entrata. La aprì.
-Skie,come mai qui?
-In che senso "come mai"?! Sono venuta a prenderti.
-A prendermi, e perché?
-Ma come?! No ti ricordi che ci sono allenamenti. E poi ci serve il capitano e il capitano sei tu.
-È vero, stavamo giusto per andarci.
-Cosa? Ce qualcuno con te?
-Si,ce J.P. qui.
-Ciao! - sbuco quello da dietro la porta.
-Ciao J.P.! Ragazzi dobbiamo sbrigarci,gli allenamenti sono già iniziate!
-In marcia allora!

Nei allenamenti...

-Finalmente vi siete fatti vedere.
-Perdonate mister per il ritardo.
Evans gli guardò per un'attimo - E va bene,per questa volta chiudo gli occhi, ma la prossima volta cercate di arrivare prima. Adesso andate,aspettano solo voi due.
-Si mister! - Arion entra nel campo seguito da J.P. .
-Oh,ciao ragazzi. Ci chiedevamo giusto dov'è eravate - disse Ricardo con un sorriso.
-Come mai in ritardo? - chiese Ade'.
-Ciao. Abbiamo avuto un contrattempo.
-Allora, vogliamo iniziare la partita? - prese parola Victor avvicinandosi ai suoi compagni.
-Si!

Incominciò l'allenamento...

Intanto, Amelin è appena uscita dal negozio con dei pacchi di spesa in mano. Mentre si girigeva verso casa di la passò una machina bianca. Si fermò non lontano da lei, da essa uscì un uomo in costume elegante, era alto, capelli marrone chiaro, occhi verdi, aveva la carnagione abbronzata. Appena lui uscì Amelin si fermò sorpresa. Lo ha riconosciuto...Era proprio lui, Lucas Rayt.
Egli la guardò con un ghigno.
Ma, com'era possibile che lui fossi qui? Non dovrebbe affatto esserci da questi parti. Non era certo una coincidenza questa. Se Lucas è qui significava che è successo qualcosa di grave dalle loro parti... Altrimenti non sarebbero partito.
-Cosa ci fai qui? - domandò lei fulminandolo con lo sguardo.
-Che accoglienza! Non sei contenta di vedermi? - dise lui con una nota di sarcasmo
-Non ai risposto alla mia domanda. Cosa voi? Perché sei qui?
-Ancora domande. E va bene vado subito al punto, sono venuto con una proposta.
-Una proposta?
-Esatto.
Lei lo guardo per un istante, poi dise:
-Di che si tratta?
-Prima di prendere parola Lucas sorrise.
-Vedi Amelin...

Dopo gli allenamenti...

-Sono stanco-morto! - la pancia brontolo - e ho anche una gran fame. Lucian, voi venire con me a mangiare qualcosa?
-Certo Rioma, vengo con piacere - sorrise l'altro.
-Che aspettiamo. Andiamo allora.
-Di già? Ma devo prendere le mie cose prima - fece appena in tempo a prendere la sua roba che Rioma lo tiro per il braccio versò l'uscita.
-Posiamo ordinare dei ravioli, o dei sushi o pure dei spaghetti. Mmm, ho già lacuelima in bocca...

-Voi ragazzi andrete a pescare come al solito? - domandò Gabi a Eugene e Ade'
-Esatto - rispose Ade' con un sorriso.

-Arion vieni con me al parco?
-Mi spiace Skie, ma non posso,devo portare Spot dal veterinario.
-Capisco,buona fortuna allora. E voi due? Volete venire con me? - chiese ad J.P. e Aitor.
-Io vero volentieri
-Anch'io,tanto non ho meglio da fare - dise Aitor.
Così Skie, J.P. e Aitor andarono nella direzione del parco. Eugene e Ade' nella direzione della piscina dei pesci. Gabriel andò a casa da Di Rigo con Ricardo. Anche gli altri si separarono nella propria direzione.

                              * * *

Arrivando a casa Nally trovo Amelin in cucina intenta a preparare la cena. Amelin che era ai fornelli, non noto nemmeno che la cena stava al punto di bruciare.
Pensava ancora a lui. Perché è venuto proprio da lei? Non capiva più niente. Da quello che ha detto Lucas, presto arriverà colui che spargendo il proprio potere distruggerà il mondo di calcio e non solo...
《D'altronde - penso lei - conoscendolo, lui non avrà alcuna difficoltà a realizzare i propri piani. Si certo, lui ha il potere su tutto, perché lui è...》
-Amelin! Ami, sveglia! - la richiamo la sorella - Ma ti sei addormentata?
-Ehm, no scusami. Stavo solo riflettendo su alcune cose - si notava che era ancora altrove con la testa
-Riflettendo, di cosa esattamente?
-Niente di importante. Ora su,mangiamo,se no la cena si rafreda - disse mettendo l'arrosto di maiale bruciachito in tavola.
-Va bene, se lo dici tu - disse poco convinta della sincerità della sorella maggiore.

Il resto della serata le sorelle trascorsero in silenzio. Ognuno pensava alla giornata trascorsa.