"Pensavo che saremmo potuti essere amici."
Lui cosa? Amici? Noi due?
Lui pretendeva fossimo solo amici?
Come diamine potevo fare ad essergli solo amico, che ogni volta che guardavo dritto nei suoi occhi mi ci perdevo, ogni volta che mi sorrideva o che lo vedevo sorridere mi tremavano le gambe, ogni volta che parlava io m'incantavo ad ascoltarlo, ogni volta che si muoveva, che camminava, io ammiravo il suo corpo in silenzio, quelle gambe così femminili e slanciate mi mandavano fuori di testa. Come potevamo essere solo amici, se in questi giorni non avevo desiderato altro se non baciarlo?
Dal primo giorno che lui mise piede in classe non avevo fatto altro se non impedirgli di farmi perdere la testa -anche se ormai lui me l'aveva già fatta perdere- ed ora lui vuole essere mio amico. No Hemmings. No.
Sbuffai e mi buttai il cuscino in faccia, non sapevo più che fare.
"Sei in preda ad una crisi d'amore o non ti ricordi più che il cuscino va sotto e non sopra la testa?" Ashton.
"Perché diavolo mia madre ti fa entrare senza il mio permesso?!" Urlo scocciato.
Ashton è il mio migliore amico per eccellenza. Ci conosciamo dall'elementari ed è più grande di me di un paio d'anni. È stato uno dei pochi che ha sempre sopportato -e che continua a farlo tutt'ora- i miei sbalzi d'umore, che sono peggio di quelli di una ragazza nel suo periodo del mese. Mi è sempre stato vicino ed era sempre lì pronto a tendermi una mano quando io crollavo. Anche se le sue battute erano davvero squallide, anche se sorrideva un po' troppo ed anche se la sua voce faceva venire i nervi, era un ragazzo davvero speciale ed io ero davvero fortunato.
"Perché sono il tuo migliore amico?! E poi ammettilo, tua madre ha un debole per me. Eh be, come darle torto del resto." Disse annuendo con un'esspressione in volto che di modesto non aveva nulla. "Oh ti prego stai zitto." Dico lamentandomi. "Mh quindi deduco la prima: crisi d'amore -pronunciò lui con fare ovvio- ti va di raccontarmi?"
"Nulla di eclatante, c'è un nuovo arrivato nella mia classe."
"Quindi?" Domanda lui.
"Quindi nulla, appunto." Cerco di tagliare corto, non mi va di parare di Luke, sarebbe troppo complicato spiegargli cosa mi passa per la testa in questo momento.
"Cazzo Michael, quel ragazzo ti ha proprio preso eh!"
"Di te Ashton, mi piace il fatto che sei sempre convinto di ciò che dici." Le parole escono da sole dalla mia bocca con un piccolo accenno d'ironia.
Era passata una settimana da quando era iniziata la scuola e quest'anno, non sarebbero state le mie insufficienze, i prof a cui non andavo a genio, le visite in presidenza o il fatto di star seduto cinque ore consecutive a voler farmi desiderare che arrivasse la fine, ma Luke.
"Voglio della pizza -dico rivolgendomi ad Ash- e del cioccolato. Grazie, ci vediamo dopo" mi giro dandogli le spalle.
"Scordatelo! Alza quel culo e vieni con me."Settembre si porta con se sempre una strana malinconia. Arriva il momento in cui, seduto tra i banchi di scuola, ti viene un vuoto al petto, che vorresti solo ignorare. La tua mente parte e torna lì, nelle notti estive passate a ridere con i tuoi amici, nelle cene fuori con i parenti, nelle sere in discoteca gli ultimi giorni di vacanza, per non pensare al ritorno a scuola. Ritorna proprio lì dove hai lasciato il tuo cuore, dove hai lasciato la tua risata che faceva eco in spiaggia una sera.
Per Luke, il momento del magone al petto era arrivato. Gli mancava Londra, gli mancava da morire. A Sydney il sole c'era sempre, pensava sarebbe stato fantastico, ma ora che era qui, gli mancava svegliarsi sempre con la solita pioggia "di fiducia" come diceva il suo migliore amico Alex, anche lui gli mancava, nonostante fossero costantemente a discutere, quando era salito sull'aereo, per venire in Australia, mentre vedeva l'Inghilterra allontanarsi, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era Alex e al fatto che anche lui, piano piano, si stava allontanando e che insieme a lui si allontanava una vita, che non riusciva a dimenticare.
Quando, un mese prima, era entrato nella sua nuova casa, si era sentito perso, svuotato. Non aveva quell'odore di famigliare, le pareti erano spoglie e bianche e da nessuna parte cappeggiava una foto con i suoi amici o qualche poster dei suoi cantanti preferiti. Il divano era perfettamente nuovo e odorava di plastica, non come il suo divano, quello di Londra, che era tutta rovinato e pieno di briciole di patatine cadute dietro lo schienale perché la sera prima aveva fatto venire i suoi amici per vedere un film e si era dimenticato di pulire. Il suo letto, non voleva proprio considerarlo il suo, il suo vero letto, quello dove perse la verginità, una notte d'estate di un anno prima, con il suo ex ragazzo, Edwards, quello dove si addormentava sempre Alex quando veniva da lui a studiare, quello dove si ritrovava a piangere ogni volta che pensava a lui, Michael, quel letto era rimasto a Londra insieme ad una parte di lui, perché Luke, era a Sydney solo per metà, il resto era rimasto in una di quelle sere sotto le stelle con i suoi compagni.
Casa sua ora non aveva un giardino, dove poter fare dei raduni con i propri migliori amici, ma d'altronde era meglio così, un ricordo in meno che sarebbe venuto a galla.
Da quando era partito, non si era mai degnato di chiamare i suoi amici o Alex per lo meno, perché non riusciva, pensare a loro lo faceva sentire malinconico e sperduto, quando sua mamma, pronunciava per sbaglio il nome di uno di loro, Luke si sentiva distruggere e quella parte di lui che aveva lasciato lì, nelle mani dei suoi amici, per un momento tornava a tormentarlo.
Era uscito da tutti i gruppi di whatsapp, perché sentiva di non farne più parte, Alex ormai lo chiamava ogni ora, da un mese e lui continuava a riattaccare, non riusciva a rispondergli così arrivò a cambiare numero, sperando che il suo passato non provasse più a contattarlo.
Però sentiva che glielo doveva, almeno ad Alex, glielo doveva un messaggio, era il suo migliore amico e questo non era cambiato.
Prese il cellulare e memorizzò il numero di Alex e poi gli scrisse."Alex sono io, Luke. Perdonami se sono morto per un po'. Mi manca tutto di Londra. Tu come stai?"
Quella mattina, era solo alla fermata, Luke non si era presentato e sperava che a scuola ci fosse lo stesso. Era stanco, la sera prima Ashton l'aveva portato in pizzeria e dopo avevano camminato a vuoto per la città sino all'una di notte, non si erano detti nulla, ma a Michael piaceva così, gli piaceva questo lato di Ashton, con lui non aveva bisogno di parole, riusciva a capirlo con uno sguardo.
Sospirò affrettandosi a salire sull'autobus, l'ultima cosa che voleva oggi era andare a scuola ma doveva parlare con Luke.La campanella era suonata e di Luke nessuna traccia, abbassai la testa rassegnato, anche se cercavo di ignorarlo in realtà lo volevo, tanto.
La porta si aprì di scatto rivelando un Hemmings dal respiro affannato e gli occhi lucidi, quella visione mi fece andare in tilt.
"Mi scusi per il ritardo prof." Disse restando sulla soglia della porta.
"Fa nulla per una volta, ora vai a sederti." ovviamente il destino non era mai dalla mia parte e quella mattina Caleb era assente, nonostante ci fosse un altro banco vuoto, Hemmings si affrettò a raggiungere il posto di fianco a me.
"Ciao, scusa se ti rivolgo la parola spione, ma volevo sapere se avevi trovato un'altra persona da cui io possa dipendere per il resto dell'anno." Disse quella frase con un sorriso sfacciato sul volto e virgolettando le ultime parole imitando la mia voce.
"Ah-ah-ah. No ti prego smetti che non respiro più."
"Sono contento di farti ridere."
La mia frase era ovviamente in tono ironico ma la sua risposta era più che seria.
"Senti Luke, mi dispiace per come ti ho trattato in questi giorni, è un po' il mio carattere. Possiamo ricominciare da zero? Perché mi servirebbero delle ripetizioni di matematica." Sorrisi imbarazzato.
"Non ti preoccupare, dimentico in fretta io.
Comunque si, per le ripetizioni." Dice sorridendomi maliziosamente.
Oh Hemmings ci divertiremo.Ok io mi sono troppo immedesimata nella parte malinconica di Luke, ormai la scuola è alle porte e io sto ripensando all'estate fantastica che ho passato 😭
Anyway passate a leggere le due fan fiction di questa tipetta giiuky a me piacciono molto 🌸Detto ciò spero che questo capitolo vi sia piaciuto, baci baci 👽
Twitter : @goodmvke
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Remember me || Muke
FanfictionSettembre si porta con se sempre una strana malinconia. Arriva il momento in cui, seduto tra i banchi di scuola, ti viene un vuoto al petto, che vorresti solo ignorare. La tua mente parte e torna lì, nelle notti estive passate a ridere con i tuoi am...