Ripensò a Gianni: dov'era in quel momento? Di sicuro con il suo nuovo boyfriend, il tipo palestrato e tatuato di venticinque anni, coi capelli pettinati a cresta, che aveva rimorchiato in una discoteca. Alessandro era molto meno "alla moda", niente tatuaggi, niente piercing, niente palestra, niente pettinature stravaganti. Coi suoi ventinove anni sapeva di essere un bellissimo giovane uomo, normale, in forma. Se avesse voluto, non sarebbe stato difficile trovare un uomo con cui fare nuovamente coppia. Ma lui non era così frivolo da passare facilmente da una storia a un'altra. «Non si scherza col cuore», era solito ripetere ai suoi amici. Ci avrebbe pensato dopo questa vacanza, una volta tornato a Torino. Adesso non voleva pensare all'amore, voleva solo divertirsi e rilassarsi.
Il giorno successivo, dopo un sonno ristoratore, si fece trovare a bordo piscina per il corso di nuoto. C'erano altri nove nuotatori, tutti tra i venti e i quarant'anni, tranne un signore - che poi scoprì essere un tedesco - visibilmente più stagionato, intorno alla cinquantina. L'albergo, per rispettare gli usi del luogo, aveva istituito gare solo per uomini o solo per donne, ed anche l'animatore era uomo, nel caso di gare maschili o donna, nel caso di gare femminili. L'animatore della gara di nuoto si chiamava Ahmed, uno splendido ragazzo tunisino, snello, di carnagione scura, dai lineamenti arabi e dai cortissimi capelli ricci. Un bagnino dal corpo perfetto. Indossava solo degli slip da nuoto rossi. Alessandro pensò a come sarebbe stato far l'amore con lui, ma subito distolse il pensiero: non era il caso di eccitarsi, dal momento che anche lui indossava uno slip da nuoto. Il ragazzo arabo si esprimeva in inglese e in francese, ma sapeva anche dire qualche parola in italiano e in tedesco. Alessandro presto seppe che tra i nuotatori c'erano altri due italiani: un tipo cicciottello e peloso della provincia di Padova, che poi seppe si chiamava Guido, e un altro ragazzo, molto bello, snello, sui trent'anni anche lui, moro. Sembrava molto riservato, dato che non parlava con nessuno. Finita la gara, vinta da un francese ventenne molto atletico, Alessandro si fermò a parlare con questo suo coetaneo timido. Scoprì che era un ventisettenne di Asti, si chiamava Andrea e si guadagnava da vivere lavorando come cameriere nel miglior ristorante di Asti. Era andato in vacanza con una comitiva di amici, cinque persone, compreso lui: due amiche con i rispettivi ragazzi e poi lui, da solo, visto che la sua ragazza, Miriam, quell'anno ad agosto doveva lavorare. Era stata assunta per quattro mesi nel supermercato di un centro commerciale come cassiera. Avrebbe avuto potuto andare in vacanzasolo a fine settembre.Andrea era proprio bello. Aveva un sorriso aperto che allargava il cuore. Alessandro non poté fare a meno di rimanere profondamente colpito dai suoi occhi scuri, così belli, così puliti.
"Promettono il paradiso", pensò. "Beata questa
Miriam!", sospirò.
Il ragazzo di Asti aveva capelli cortissimi, fisico atletico e leggermente peloso. Più Alessandro lo guardava e più s'accendeva di desiderio. Sentiva che il suo pene era diventato turgido. All'improvviso colse lo sguardo di Andrea, che puntava in direzione del suo inguine. Gli stava guardando il pacco! Fu un attimo: il giovane astigiano si ricompose rapidamente, distogliendo lo sguardo, ma quell'attimo bastò ad Alessandro per capire che poteva sperare. Il cuore gli balzò in gola Sorrise alla volta di Andrea, che ricambiò il sorriso.
«Posso invitarti a pranzo?», chiese Alessandro. «Sicuro», rispose Andrea. «Prima però devo avvisare i miei amici, se no poi mi aspettano inutilmente».
«Va bene, ci vediamo fra venti minuti nella mia stanza, la 228. La stanza è nella palazzina "pavot", papavero», spiegò Alessandro. Le palazzine dell'albergo avevano nomi di fiori. Andrea e i suoi amici alloggiavano in una stanza della palazzina "marguerite", margherita, un po' distante da dove alloggiava Alessandro.
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Quella vacanza a Tunisi
General FictionAlessandro, steward di una compagnia aerea, si concede una vacanza a Tunisi, per staccarsi dalle sue travagliate vicende sentimentali. Non vuole più pensare all'amore, per un po'. Il destino ha in serbo per lui una sorpresa: s'imbatterà ben prest...