Parte 8 - Lo spirito di Igneel

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Lucy, con l'avvicinarsi del tempo, intensificava sempre più il suo allenamento; doveva diventare forte se voleva salvare Natsu e Zeref e Aquarius e...se stessa! Doveva farlo ora che aveva qualcosa per cui combattere, i suoi sentimenti per il suo compagno di avventure.

Natsu non voleva distrarla più di tanto quindi ne approfittava per mettere in uso tutta quella forza accumulata negli ultimi anni e dare una mano a Erza e Gray con delle missioni. Una di queste lo portò in un'antico villaggio assediato da un demone che tuttavia era riuscito a sconfiggere velocemente; la ricompensa era una boccetta molto speciale, o almeno così le aveva detto la vecchietta da cui l'aveva ricevuta.

"Spargi il contenuto di questa fiala sulla terra di sepoltura di un tuo caro morto e questo apparirà davanti a te, ma solo per qualche minuto. In fondo non tutti hanno la seconda opportunità per dire addio a qualcuno quindi il contenuto è molto prezioso, ma tu ci hai aiutati e te lo meriti ragazzo".

Natsu accettò anche se era molto titubante nel crederci; tuttavia qualcosa nel suo cuore lo spinse a provare. Raggiunse cosi il posto dove aveva sepolto Igneel e, sotto incitazione di Happy, ci versò sopra il contenuto della boccetta. Dopo qualche istante il drago gli apparve davvero. Chiaramente non aveva forma fisica, era solo un'evanescenza ma Natsu fu felice di parlare un'ultima volta con lui. Gli raccontò del suo allenamento, di come fosse cresciuto negli ultimi 3 anni, di come si era innamorato per la prima volta della sua migliore amica Lucy, e infine della sua determinazione a distruggere Zeref. A sentire quel nome Igneel lo bloccò e disse

"Natsu, devo dirti una cosa importante. Tu sai benissimo che non sei mio figlio, anche se io ti ho amato e ti amerò sempre come tale, ma devi sapere la verità"

"Di che parli?"

"Tu sei..."

"Cosa?"

"Tu sei...Zeref è...tuo fratello"

Natsu e Happy rimasero senza parole e fu la voce di Igneel a farli rinsavire

"Ascolta non abbiamo tempo. Devi...scappare da Magnolia..."

"Scappare? Perchè? Che stai dic"

"Ascolta! Lui ha..."

ma non fece in tempo a finire che la sagoma sparì. Natsu non sapeva cosa pensare, aveva solo una gran confusione in testa. Tentò inutilmente di versare gocce rimaste nella boccetta sul terreno di sepoltura ma senza successo. Happy chiese inutilmente all'amico senza ricevere risposta

"Cosa vuoi fare ora Natsu?"


"Io sono...Zeref è mio...fratello?! Doveva parlarne con qualcuno. No! Non con qualcuno ma con la sua Lucy!"

E facendo segno ad Happy, il gatto prese il volo diretti a casa di Lucy. Questa si preoccupò quando lo vide entrare irrompere in camera con l'aria sconvolta e tutto sudato. Accorse vicino a lui e gli chiese cosa fosse successo e lui tra un balbettio e l'altro cercò di raccontarle tutto

"Io...io...io..."

allora la ragazza chiese al gatto e lui le sussurrò solo un nome

"Zeref"

Natsu si calmò quando le braccia di Lucy lo avvolsero e le raccontò tutto ma lei non ne rimase sorpresa, anzi completò le informazioni di Igneel

"Zeref ha racchiuso dentro di te il demone END"

"Che stai dicendo Lucy? END? Ma è impossibile"

disse incredulo Happy a cui seguì Natsu

"Ma che diavolo stai dicendo? E come mai non sei sorpresa? Come fai a sapere questa storia?"

cosi aveva deciso di raccontare loro la verità, almeno in parte

"Quando ero sull'isola Tenroujima ho incontrato Zeref e mi ha raccontato tutto"

"E perchè mai avrebbe dovuto farlo?"

"Lucy non hai mai pensato che avrebbe potuto mentirti. E' Zeref dopotutto"

disse il gatto, ma Lucy negò

"No! So per certo una cosa che lui ti vuole bene nonostante tutto e vuole proteggerti. Dovresti davvero parlare con lui e dargli una seconda occasione"

"Una seconda occasione?! Dopo tutto quello che ha fatto?!"

"Natsu forse Lucy ha ragione. Dovresti per lo meno andargli a parlare e chiarire la situazione"

disse Happy appoggiando l'idea di Lucy.

Il giorno dopo si ritrovò sull'isola Tenroujima senza sapere bene cosa avrebbe fatto o detto.

"Poteva davvero incontrarlo? E anche se fosse, cosa gli avrebbe detto?"

Non ebbe tempo di pensarci che se lo ritrovò davanti.


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