4. Fine

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Secondo Nezumi, il Popolo della Foresta ha fatto di quel luogo la loro casa. Fin da tempi antichi hanno vissuto in armonia col vento, la terra, i laghi, i fiumi e il cielo.
 Stando alle parole di Rou, la foresta è un luogo in cui nascono e crescono. Hanno continuato a nutrirla, rispettarla e proteggerla . Hanno vissuto pacificamente dentro i confini della natura, senza la brama di prosperità o sviluppo. Persino coloro che vivevano in Rose Town non avevano idea della loro esistenza.

 Non era il potere di Elyurias a garantire la sopravvivenza della rigogliosa foresta su questa terra. Era grazie alla loro protezione. Attraverso il lungo e perpetuo scorrere del tempo hanno continuato a proteggerla.
 Nezumi è un discendente di questo popolo.

 Inukashi cambiò la sua posizione, inquieto.
 Rikiga lasciò cadere lungo il pavimento la bottiglia vuota di succo, che continuò a rotolare fino ad urtare contro il braccio del dottore, dove si fermò.

 Nezumi è un discendente del Popolo della Foresta. Ed è anche un discendente dei "Cantori".
 "Cantori?"
 "Sì, i Cantori – coloro che possedevano il potere di placare Elyurias e conversare con lei. Ci sono sempre stati un certo numero di Cantori tra il Popolo della Foresta."
 Né la natura né Elyurias erano incarnazione di pura compassione e generosità. Al contrario, avrebbero potuto facilmente mostrarsi terrificanti. E questo il popolo della foresta lo sapeva.
 La natura come Elyurias poteva snudare le zanne e attaccarli all'improvviso in qualunque momento. Il loro potere era assoluto, nessun umano avrebbe potuto compararli. E questo li rendeva ancora più tremendi.
 Sì, il Popolo della Foresta conosceva la paura. Sapeva come temere così come riverire. I Cantori potevano placare l'ira di Elyurias con le loro voci, e dialogare con lei. Possedevano l'abilità di mediare tra uomini e natura. Anche Nezumi ha ricevuto tale abilità, così come sua madre.
 Avventuratosi nelle profondità della foresta, Rou incontrò Elyurias e il Popolo della Foresta, e informò No. 6 della loro esistenza. Rou non aveva idea che questo evento avrebbe piantato il seme per il Massacro di Mao.

 "Il Massacro di Mao?" rughe comparvero intorno alle sopracciglia di Rikiga.
 "Sì. Sembra che 'Mao' si riferisca all'area dei laghi, dove il Popolo della Foresta risiedeva. Avevano in quel luogo il loro villaggio. È l'area in cui si trova ora l'aeroporto, sembra che il lago sia stato prosciugato per lasciarvi posto. Non ne avevo idea."
 "Nemmeno io," disse Rikiga. "Quando cominciarono a costruirlo ero già stato sbattuto fuori. Un massacro, huh... il che significa che No. 6 deve aver invaso l'area di Mao e tentato di cancellare i suoi residenti?"
 "Già."
 "Per quale ragione? Avevano bisogno di terre per l'aeroporto?"
 "No. Ciò che desideravano davvero era Elyurias."
 "Per cosa?"
 Per cosa. Rikiga continuava a ripetere la stessa domanda.
 Per cosa, per cosa. Davvero, per quale ragione era accaduta una cosa simile? Cosa rendeva gli esseri umani così brutali, così crudeli?
 Shion guardò il corpo del dottore riverso al pavimento. Aveva perso tutto il suo calore umano ed era ora un freddo cadavere. L'infermiera gli giaceva accanto, e oltre lei un uomo senza nome.
 Cosa li rende capaci di prendere la vita di altri così facilmente?
 Nel breve istante in cui chiudeva gli occhi, poteva vedere la Caccia all'uomo aprirsi nuovamente davanti a lui. Poteva udire i gemiti delle persone che venivano caricate nel camion. Nelle sue orecchie risuonavano le grida delle persone morenti, ammassate l'una sull'altra nel basamento del Penitenziario.
 Per cosa?
 Perplessità – non rabbia – aveva catturato Shion, e non lo lasciava andare, insieme a una sensazione di paura.
 Che cosa lo rendeva diverso dalle figure centrali di No. 6? Non lo aveva detto lo stesso Rou, anche? Erano tutti giovani, pieni di speranze di costruire la città ideale.
 C'erano voluti pochi decenni perché queste speranze e ideali mutassero. Pochi decenni. Shion mandò giù il suo stesso respiro.
 Che tipo di persona sarò io tra qualche decennio? Sarò ancora in grado di serbare le stesse speranze e gli stessi ideali che ho adesso, a sedici anni? Sarò collegato in qualche modo con questo tipo di brutalità?
 Il terrore era tale da farlo rabbrividire.

No.6 (Volume 9, Fine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora