3. La quint'essenza della polvere

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Quale sublime capolavoro è l'uomo, quanto nobile nella ragione, quanto infinito in capacità, nella forma e movimenti come si esprime e quanto è ammirevole, nelle azioni quanto a un angelo è simile, nell'apprendimento quanto simile a un dio – la bellezza del mondo, il paragone con gli animali! Eppure, per me, cosa è questa quintessenza della polvere? L'uomo non è per me diletto...

  Il dottore era molto più vecchio di come Shion ricordava. L'uomo, alto e abbondante, era solito frequentare il negozio di Karan una o due volte la settimana per acquistare un sandwich o una torta salata. Una elegante barba e dei baffi adornavano il suo volto, e parlava con un bel tono profondo e limpido. .
  Una volta aveva anche consigliato a Shion di specializzarsi in medicina e lavorare presso la sua clinica.
  "Non avresti alcun problema nel recuperare le necessarie tecniche e conoscenze specialistiche. Ti consiglio di prendere una richiesta d'esame se sei interessato."
  Era una offerta allettante, ma Shion non aveva accettato. Era impossibile per qualcuno come lui, che era stato spogliato di tutti i suoi privilegi ed esiliato da Cronos, essere in grado di superare l'esame. Ma era felice che il dottore avesse pensato a lui – uno sconosciuto ed il semplice figlio di una fornaia – e gli avesse offerto una strada in medicina. Era anche grato.
  Nei mesi durante i quali Shion non lo aveva incontrato, il dottore era cambiato così tanto che difficilmente sembrava la stessa persona. C'erano fili bianchi nella sua barba e nei capelli, e sembrava si fosse ristretto di una taglia. Ma, per quanto riguarda l'aspetto, Shion ammetteva di aver probabilmente subito un cambiamento molto più drastico. I suoi capelli erano completamente bianchi e il suo volto era macchiato di sangue, sporco e fuliggine.
  La piccola clinica ai margini di Lost Town era diretta dal dottore, una infermiera ed un assistente robotico. L'infermiera aveva gridato non appena il gruppo sporco e insanguinato aveva fatto il suo improvviso ingresso. Shion aveva gridato ricoprendo le sue urla.
  "Dottore, la prego – la prego, ha bisogno di aiuto!"
  "Tu... sei per caso –"
  "Il figlio della fornaia. Dottore, la prego. Lo aiuti."
  Gli occhi del dottore si spostarono su Nezumi. Il suo sguardo percorse il rivolo di sangue che gocciolava al pavimento da lui.
  "Preparate immediatamente un intervento d'emergenza."
  L'infermiera si mise subito all'opera prima ancora che il dottore avesse finito di parlare, scomparendo velocemente nella stanza adiacente a quella delle visite. Un robot fece il suo ingresso spingendo una barella.
  "Posizionate il paziente qui, per favore."
  Shion distese Nezumi sulla barella.
  "Nezumi," provò a chiamarlo. Le sue palpebre restavano serrate. "Nezumi..."
  "Allontanare le braccia, per favore. Allontanare le braccia dal paziente. Trasporto paziente in sala operatoria."
  Nonostante le esortazioni del robot, le braccia di Shion, rigide e immobili, stringevano Nezumi come avevano fatto fino a quel momento. Solo le sue dita tremavano violentemente.
  "Shion!" Inukashi gli afferrò le braccia e le strappò via forzatamente.
  "Trasporto paziente. Trasporto paziente. Modalità ingresso in sala operatoria. Inizio somministrazione ossigeno. Inizio misurazione dati. Misurazione pressione sanguina, pulsazioni, frequenza cardiaca, gruppo sanguigno."
  Il dottore tagliò velocemente i vestiti di Nezumi. Diversi tubi uscirono dal torso del robot, collegandosi a lui.
  "Trasporto paziente. Trasporto paziente." La barella con il robot fece il suo ingresso in sala operatoria.
  "Dottore." Shion afferrò il camice bianco del dottore. "Dottore, la prego... lo salvi. La supplico..."
  "Shion."
  Non si aspettava di essere chiamato per nome. Shion sollevò il volto.
  "Sono un dottore," disse l'uomo con tono fermo. "Se qualcuno ha bisogno di aiuto, farò tutto quello che è in mio potere per aiutarlo. Ma questa è Lost Town. Non ho il giusto equipaggiamento per praticare una operazione chirurgica così delicata."
  Shion lo sapeva. Ma come aveva detto Rikiga, non aveva altra scelta se non quella di affidarsi a lui.
  "Vedo che è già stato sottoposto ad un primo soccorso. Sei stato tu?"
  "Sì."
  "Di che tipo di ferita si tratta?"
  "Un colpo di pistola. È stato trapassato da un proiettile."
  "Trapassato hai detto," mormorò il dottore mentre entrava velocemente in sala operatoria. Shion prostrò profondamente il capo verso le spalle dell'uomo che scompariva.
  Si sentì debole e scivolò sul pavimento.
  "Shion..." Inukashi gli si sedette accanto, passandogli un braccio intorno alle spalle. "Shion... per caso.... Per caso tu... , per caso vorresti.... che ti stessi vicino?"
  "Inukashi..."
  "Ascolta," Disse Inukashi bruscamente, "Non ho mai confortato nessuno fino ad ora. Ho sempre pensato che non vale una briciola di pane, e lo penso ancora. Ma... ma se vuoi che ti conforti adesso... se posso confortarti in qualche modo standoti vicino, allora.... Allora, io sono qui."
  Inukashi strofinò gentilmente le braccia di Shion. La tensione si alleggerì gradatamente e il sangue cominciò a scorrere di nuovo nelle vene. Shion chiuse gli occhi e lasciò il capo cadere contro il petto di Inukashi.
  Avvertiva un soffice, quasi impercettibile rigonfiamento. Se fosse stato il solito, sarebbe saltato via confuso e impaniato , ma in quel momento si sentì solo tranquillizzato. Proprio qui c'era un corpo che lo supportava, braccia che lo stringevano, una voce che gli mormorava, un calore di un'altra persona a confortarlo. Era una felicità senza alcun prezzo. Non era forse così?
  "Inukashi... grazie."
  Oh, ma... con gli occhi ancora chiusi, Shion si morse le labbra. Ma non è questo il calore che desidero realmente. Non questo corpo, questi sussurri, non queste braccia.
  Qualcosa di caldo scivolò sulle sue palpebre. Inukashi le stava leccando. Inukashi stava leccando via gentilmente il sangue che si era asciugato e incrostato sulle sue palpebre. I topini gli erano accoccolati in grembo, e i cani si erano distesi in un angolo della stanza.
  "Andrà tutto bene," Disse Inukashi. "è impossibile che muoia. Non è così molle da arrendersi per questo. Ho visto il mio bel numero di persone nel West Block, ma non ho mai incontrato nessuno così scaltro, infido e pericoloso di Nezumi. Te l'ho già detto, no? Quel tipo è il diavolo in persona. Non conosci ancora il suo vero volto. Ed ho ragione, è ancora il diavolo che è sempre stato, e i diavoli non li fai fuori così facilmente. Domani si sveglierà come se niente fosse, e tornerà subito a tramare trappole alle nostre spalle. È quel tipo di persona. Starà bene, non preoccuparti."
  Shion aprì gli occhi, sollevando il capo.
  "Inukashi, ti sono grato. Grazie infinite."
  "Idiota, stavo solo insultando Nezumi. Cosa ti senti grato a fare? Sei un idiota senza speranza, lo sai? Senza speranza."
  Inukashi si voltò ostinatamente. Ma non si allontanò da Shion.
  Ungh, nghoaaaar, nghoaaar.
  Il russare di qualcuno risuonava nella stanza, facendo vibrare l'aria stessa.
  "Whoa! Ma senti quanto chiasso."
  Nghoaaaaar, nghoaaaar, nghoaaaaar, ungh, ungh.
  Rikiga giaceva su una panchina, profondamente addormentato.
  "Solo un attimo fa stava dicendo che non sarebbe stato in grado di dormire senza liquore in circolo, e ora guardalo. Dorme come un sasso. Sono circondato da gente senza speranza." Inukashi sospirò teatralmente, poi fece un piccolo fischio. I cani si alzarono in piedi e si avvicinarono, accucciandosi accanto a Inukashi e Shion.
  "Questi qui possono creare il giaciglio ideale in qualunque buco trovano . È tempo che anche per noi di chiudere gli occhi per un po'."
  "Già..."
  "Abbiamo bisogno di dormire, Shion." Inukashi lo afferrò per la maglietta. "Altrimenti domani non saremo in grado di combattere. Non penserai che la nostra battaglia sia finita, vero?"
  Non lo credeva. Nulla era stato ancora risolto. La battaglia sarebbe proseguita anche l'indomani. Ma se perdessi Nezumi, se dovessi affrontare un domani senza di lui, non potrei rimanere un soldato.
  Sei debole. Incredibilmente fragile, poteva sentire Nezumi deriderlo. Ridi di me, Nezumi. Guardami con disprezzo. Prenditi gioco di me. Fammi una risata fredda e di sdegno. Voglio solo sentire la tua risata. Lasciamela ascoltare ancora, ti prego.
  "Dormi," disse Inukashi, sembrava quasi un ordine.

No.6 (Volume 9, Fine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora