TALK ME DOWN.

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Erano passati due mesi da quando Harry era partito.Aveva deciso di lasciarsi alle spalle quel posto e tutte quelle persone, compreso Louis.Potevano sembrare pochi, due mesi, ma molte cose erano cambiate.Harry si era chiuso in se stesso, passava le sue giornate in un piccolo appartamento nel centro di Londra e, spesso, si ritrovava per le strade di Londra a scattare foto a qualsiasi cosa avesse davanti; anche se il suo scopo era quello di dimenticare il ragazzo dagli occhi blu, lui vedeva quegli stessi occhi e quelle stesse labbra in ogni singola cosa.Louis, invece, continuava a ripetersi che Harry era stato solo uno sbaglio e che stava ritornando sulla buona strada, così come gli aveva detto suo padre mesi prima, ma ogni volta che si trovava da solo a guardare il mare, non poteva fare a meno di pensare alla prima ed unica persona di cui si fosse mai innamorato.La vita di Louis era una continua menzogna: tutta la sua famiglia e i suoi amici erano fermamente convinti che amasse la sua ragazza (o, almeno, la ragazza che gli aveva affiancato il padre mesi prima) Eleanor.Louis non la odiava, anzi.Ma c'erano momenti in cui voleva solo lasciare tutto e andarsene, così come aveva fatto Harry.
L'ultima volta che gli sguardi dei due ragazzi si erano incrociati fu un giorno prima della partenza di Harry; Louis era nel suo giardino mentre aiutava il padre con il lavoro e fu in quel momento che il blu dei suoi occhi incontrò il verde degli occhi di Harry.Louis abbassò lo sguardo dopo pochi secondi, incastrando il labbro inferiore tra i denti.Sapeva che non lo avrebbe visto per molto tempo.

Era una grigia e fredda mattinata quando Harry venne svegliato dalla suoneria del sul cellulare.Il riccio sbuffò prima di rispondere a quella che doveva essere sua madre; si rivelò essere, appunto, lei che gli disse che entro il giorno seguente sarebbe dovuto tornare per il funerale del padre di Louis.Harry riattaccò pochi secondi dopo, passandosi una mano tra i capelli.Non si sentiva pronto per rivedere Louis e tutti i ricordi incastrati in ogni angolo di quel quartiere.Non potè fare a meno, però, di pensare a lui in quel momento; gli sarebbe piaciuto semplicemente averlo lì con lui, così come avevano sempre detto.Ad Harry non entusiasmava l'idea di ritornare a casa, non sapeva nemmeno se poteva davvero definire quel quartiere la sua casa.Ma decise di farlo.Per Louis.



Louis si trovava nella sua camera, in piedi davanti allo specchio mentre sistemava la cravatta nera.Aveva già pianto tre volte quel giorno: sapeva di non poter resistere per tutto il resto del giorno.Nella sua mente scorrevano tutti i momenti felici trascorsi con suo padre.Certo, avevano avuto anche loro i cosiddetti alti e bassi ma a Louis non importava.Ricordava ancora come ogni pomeriggio lo trascorrevano insieme nel retro del giardino e condividevano momenti che sarebbero rimasti impressi nella mente di Louis per sempre.
Un leggero bussare alla porta risvegliò Louis, che tirò su con il naso per evitare di piangere ancora e per ricordargli che era giunto il momento di andare.E Louis voleva davvero che Harry fosse lì con lui ma sapeva che non si sarebbe mai presentato.Ma aveva bisogno di lui, aveva bisogno che andasse da lui, che lo stringesse a se e che lo calmasse.

Harry sapeva di essere in ritardo.Aveva fatto il possibile per arrivare quel giorno stesso ma sapeva di essersi perso metá del funerale.
Per lui, tornare lì dove tutto conservava un ricordo, dove aveva vissuto metà tutta la sua vita (fino a quel momento), dove aveva riso e doveva aveva pianto non era stato facile.Girava per il cimitero buttando di tanto in tanto lo sguardo su qualche lapide: gente che probabilmente aveva vissuto un'intera vita in quel quartiere o magari gente che aveva viaggiato, che era stata libera ma che alla fine si era ritrovata sempre nel solito posto.Nella loro casa.Un po' come aveva fatto Harry.Era tornato a casa, un posto in cui si sentiva al sicuro e in cui non avrebbe dovuto affrontare le sue paure da solo.Ma Harry non si sentiva al sicuro in quel quartiere, per niente.Harry sapeva, nel profondo, che la sua casa era e sarà sempre Louis, quel ragazzino dagli occhi blu che lo faceva letteralmente andare fuori di testa, che gli faceva mancare il respiro e che lo faceva ssntire vivo come non mai.
Harry si sentì vivo quando il suo sguardo andò a posarsi su Louis, il suo Louis.In quel momento voleva solo prendere il posto riservato alla ragazza che ora aveva una mano poggiata sulla spalla del castano; voleva stringerlo a se e prendergli le mani, quasi come volesse assorbire tutto il dolore e la tristezza che stava divorando il più basso.Ad Harry bastava anche stare vicino al castano e guardarlo fino a quando i suoi occhi non si sarebbero stancati.
Ma Harry sapeva che non poteva restare lì, sapeva che non poteva sopportare l'idea di Louis con una persona che non fosse lui, sopratutto contro la sua volontà.Semplicemente se ne andò.

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