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«Valentina, tesoro, svegliati.»

La voce roca e sexy di Carlo Federico giunse al suo orecchio assonnato con fatica, come un delizioso suono che si faceva pian piano strada nella sua testa riportandola alla realtà mentre la sua guancia veniva sfiorata da una dolce carezza, uno sfioramento lieve come un battito d'ali.

La donna si stropicciò gli occhi con la mano mentre la sua guancia era sfiorata dalla mano dell'artista.

Cercò di tornare nel mondo reale con ancora nella mente il ricordo di ciò che era appena successo.

Carlo Federico aveva fatto l'amore con lei, le aveva regalato tutta la sua dolcezza cullandola dolcemente e sussurrandole parole delicate, con la sua voce oca e sexy. Le aveva permesso di accarezzare quello splendido tatuaggio che gli decorava la pelle dal braccio fino al pettorale e l'aveva cullata tenendola stratta fra le sue braccia mentre lei si lasciava andare ad un riposino dopo quell'atto che li aveva uniti in modo meraviglioso.

Aprì a fatica gli occhi e quando riuscì a focalizzare l'ambiente intorno a sé si sentì spaesata, si trovò immersa in una realtà completamente diversa da quella che aveva appena vissuto.

Era ancora stesa sulla chaise longue di pelle nera, ancora parzialmente avvolta dall'impalpabile lenzuolo di seta azzurro con cui Carlo Federico le aveva chiesto di coprirsi, celando appena la sua nudità per creare un gioco di contrasti fra la sua pelle chiara, i suoi capelli scuri, il telo rosso che avvolgeva la poltrona e il telo che la velava appena.

La luce ormai si era attenuata, il sole del giorno era sceso e stava quasi tramontando. Nella stanza la luce ora era soffusa e creava un'atmosfera più intima, meno forte di quando l'artista le aveva suggerito in quale posa stare per poterla ritrarre al meglio, prima che succedesse tutto.

Ma il corpo caldo e sodo di Carlo Federico non era accanto a lei, non era sopra di lei.

E soprattutto lui non era nudo.

Lui era completamente vestito, i suoi jeans strappati erano perfettamente chiusi ed abbottonati, la camicia era quasi completamente allacciata. Solo alcuni bottoni sul collo e le maniche arrotolate lasciavano intravvedere parte dei suoi tatuaggi, ma non aveva di fronte a sé l'immagine completa dei disegni che gli ricoprivano il corpo, così com'erano stati davanti ai suoi occhi solo pochi momenti prima.

Non c'era quell'enorme disegno che si inerpicava dal braccio per risalire fino alla sua spalla per fermarsi sul pettorale che lei aveva accarezzato quasi con lussuria.

I suoi capelli non erano sciolti, ma ancora raccolti nello scomposto chignon che aveva sin dal mattino.

Carlo Federico in mano reggeva ancora il pennello e la stava fissando con un'espressione dolce.

Lo guardò e capì subito che qualcosa non quadrava.

Aveva sognato tutto, purtroppo.

Un meraviglioso sogno, originato dal suo desiderio e dalla sua fantasia.

E piano piano la sua mente ripercorse il ricordo cercando di mettere i tasselli di quel mosaico al giusto posto per darsi una spiegazione razionale.

Carlo Federico le aveva posizionato il velo sul corpo prima di tornare a sedersi davanti al cavalletto, le aveva parlato con voce suadente mentre la guardava con l'occhio dell'artista cercando di imprimere nella sua mente i particolari da fissare sulla tela, rielaborandoli in base alla sua personale interpretazione e lei si era lasciata cullare dal suono delle sue parole perdendosi nei suoi pensieri, avvolta dalla dolce musica che aveva in sottofondo, fino ad addormentarsi e ad immaginare tutto.

OLIO SU TELA - hot fantasyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora