Fin da piccolo ho sempre adorato l'alba, andavo a letto tardi dormivo una/due ore e poi mi alzavo, salivo sul tetto e guardavo sorgere l'alba, mi capitava a volte di addormentarmi sul tetto facendo preoccupare la mia famiglia.
L'alba era ed è il mio punto debole, per farmi innamorare portami a vedere un'alba, per farmi sorridere, per farmi felice, tu portami da qualche parte dove il cielo è l'unico limite.
Dal tetto di casa si riesce a vedere l'intero quartiere, si riesce a vedere mio padre ubriaco nel giardino, la casa di Veronica e poi la casa dei Milkovich dove abita quel particolare ragazzo, mi ha sempre attratto, fin da piccolo ma non ho mai potuto farmi avanti perché lui sicuramente non è come me, perché io per tutti sono diverso.
Nella mia famiglia per ora l'unico a saperlo è mio fratello Lip perché ha beccato una delle mie riviste, lui è l'unico che riesce ad accettarmi per come sono realmente, a lui importa che io sia felice.
L'alba è sorta, un altro giorno è iniziato è sento già del movimento nella mia casa, non c'è mai tranquillità in questa vita.
Rientro nella mia camera e mi dirigo verso il bagno, mi guardo allo specchio, anche stamattina ho delle occhiaie che potrei usare come borse della spesa, mi sciacquo la faccia ed esco tornando in camera, mi vesto, prendo lo zaino ed esco di casa senza fare colazione, mi succede molte volte di svegliarmi con l'umore sballato, a volte sono felice come una pasqua, altre vorrei lasciarmi morire per il resto della giornata o vita, o come stamattina che mi sento arrabbiato con tutto il mondo.
Mentre mi dirigo verso la scuola passo davanti alla casa dei Milkovich e nel porticato come ogni mattina vidi Mickey appoggiato a fumare una sigaretta.
-Dove stai andando fighetta?- per la prima volta da quando lo conosco mi rivolse la parola, di solito mi picchia senza nessun motivo, per puro divertimento.
-Fatti i cazzi tuoi Milkovich.- rispondo senza pensare alle conseguenze.
-Perché non vieni a dirmelo qui fighetta Gallagher.- lascio cadere lo zaino ed entro nella proprietà Milkovich, avvicinandomi al viso di Mickey ripeto.
-Fatti i cazzi tuoi Milkovich.- neanche il tempo di finire la frase sentì il pugno di Mickey sullo zigomo.
-Ti aspetto alle 15 nella via buia, non mancare Gallagher.- detto questo me ne andai riprendendo il mio zaino.
Odio Mickey, odio il fatto che deve essere sempre prepotente, odio il fatto che non posso cambiare i suoi sentimenti, odio i suoi tatuaggi, la sua casa, la sua famiglia, il modo di vestirsi ma la cosa che odio di più è il fatto che io non riesca ad odiarlo.
YOU ARE READING
Don't let me down
RomanceDue ragazzi, completamente diversi ma destinati a incontrarsi. Lui fragile ma con una forza nascosta, con il mondo contro, che si fa spazio tra gli ostacoli della vita. L'altro lui, duro ma con un cuore tenero, fragile, se non ha problemi se li crea.