Le scene si susseguivano velocemente sul grande schermo bianco, Jack fu quasi sorpreso dalla complicatezza della trama. Di solito, da quanto ne sapeva, nei film horror bastava mettere un qualche maniaco assassino, una maledizione qualsiasi, o semplicemente una casa costruita su un cimitero indiano, eppure, pensò Jack, nella trama nulla era stato lasciato al caso. Portò per qualche secondo lo sguardo su Daniel, seduto accanto a lui, come per chiedergli cosa ne pensava del film, ma quando notò che non aveva ancora distolto lo sguardo dallo schermo, dall'inizio della proiezione, Jack decise di rimanere in silenzio, per osservare le scene riflesse nei suoi occhi. Pochi istanti dopo Daniel portó lo sguardo su di lui, forse perché si sentiva osservato, forse perché anche lui aveva sentito il desiderio di domandargli cosa ne pensasse, o semplicemente voleva guardarlo, proprio come stava facendo lui. Jackson desiderò con tutto sé stesso che fosse l'ultima opzione. Aprì la bocca come per dire qualcosa, ma in quel momento delle mani marmoree spuntarono dalla fotografia in bianco e nero, artigliando il collo della protagonista, che si divincolava nella morsa feroce di quelle dita callose, che le stavano togliendo il fiato lentamente. Jack si appiattì pallido contro la poltroncina rossa del cinema, sotto lo sguardo alquanto divertito di Daniel.
-Andiamo, Jack, non puoi spaventarti per una cosa del genere!- gli sussurrò appena sopra l'orecchio, per evitare di disturbare gli altri spettatori. L'odore del ragazzo penetrò nelle narici di Jack, sapeva di sapone e pop-corn
"Pop-corn imburrati" precisò nel suo cervello il ragazzo, posando lo sguardo irrequieto sui chicchi di mais scoppiati e perfettamente dorati accanto alla sua mano, che stringeva il bracciolo della sua poltrona. Deglutì, girando lentamente il viso verso di lui. Gli occhi chiari di Jackson incontrarono quelli color nocciola del compagno, che lo stava fissando come se cercasse qualcosa, qualcosa che Jack era totalmente sicuro di non avere, e ne fu quasi deluso.
-Non mi sono spaventato.- scandì bene le parole sottovoce, accucciandosi, per quanto possibile, nell'angolo della poltrona, il più vicino possibile a Daniel. Lui rise piano, dandogli un colpetto con la propria spalla, prima di replicare.
-Certo, piccolo Jackson.- sussurrò, appoggiando la tempia contro la spalla del ragazzo: - Io invece lo trovo terribilmente noioso.-
Se non fosse stato troppo impegnato a ignorare elegantemente il film che scorreva dinnanzi ai suoi occhi, Jack gli avrebbe domandato sorpreso dove trovasse il "noioso" nella proiezione che stavano guardando, ma restó in silenzio, come per sottolineare quanto fosse interessato all'evolversi della trama. La donna si aggirava per i corridoi, in cerca della fonte del rumore appena sentito, ingigantito centinaia, forse migliaia, di volte dalle casse disseminate per la stanza imbottita del cinema. Jack sussultó contro la tempia dell'amico, conficcando le unghie nei braccioli del cinema. Le dita lunghe e affusolate di Daniel scivolarono sul dorso della sua mano, stringendola in una morsa che avrebbe dovuto essere rassicurante e, per quanto fosse impacciata ed inesperta, a Jack bastò quello per sentirsi al sicuro.
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Ti amo alla follia
RomansaSalve a tutti io mi chiamo Jackson- detto jack.... Sono in innamorato di un ragazzo bellissimo fighissimo, avrei molti aggettivi da dargli ma questo lo leggerete nella storia che sto per scrivervi