Capitolo 4 ~ Com'è essere me.

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Oggi.

Ormai conosco a memoria la targhetta appesa a questa porta.
*Busso*
"Avanti"
*Entro*
"Buongiorno Dottoressa"
"Buongiorno signorina Clara, si accomodi, ormai dovrebbe sapere la procedura"
(Molto sarcastica oggi)

"Bene iniziamo.. Mi racconti come sta cercando di superare i brutti ricordi".

"Semplicemente cerco di non pensarci.. mi tengo impegnata, ma è come se me lo facessero apposta, ad ogni piccola cosa che succede in torno a me, mi passa un flash legato a quel momento".

"Non basta solo il non pensarci, bisogna superare questa paura, questa tensione".

"Lei la fa così facile, che quasi mi sembra solo di spendere soldi nel venire nel suo studio, dottoressa".

Lei rise.
Ma non provò a darmi una vera e propria risposta.
Tralasciò semplicemente il discorso.
Le nostre sedute, erano per lo più fondate su un battibecco continuo e reciproco.
Non so ancora dopo anni, perchè continuassi ad andare da lei e non provare a cambiare psicologo.
Ma ogni volta che mi facevo questa domanda pensavo:
'Se cambiassi, dovrei ricominciare tutto fin dall'inizio.
Raccontare la storia di nuovo a una nuova persona.
Dopo tutto lei sá giá tutto, e probabilmente è la mia unica amica a parte mia madre.'
Il pensiero di raccontare la mia storia dall'inizio mi terrorizzava.
Il solo fatto che giá una persona sapesse cosa mi era successo, mi faceva vergognare, rabbrividire, rattristare... Ricordare.
E questo non lo potevo sopportare.. Era troppo.

Mia madre non sapeva niente, nessuno sapeva niente e mi andava bene così.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 16, 2016 ⏰

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