I CAPITOLO.

13 0 0
                                    

Sono le 04:08. Mi sono svegliata di colpo. Seduta al centro del letto, con quattro muri intorno a me. I quattro muri di una stanza troppo grande per me, ma troppo piccola per ciò che mi portò alle spalle da un paio d'anni. La causa di questo risveglio non era il classico "incubo" perché sono mesi che non sogno più niente, vedo il nero più oscuro quando tengo chiusi gli occhi per quelle sette ore tirate in cui dovrei riposare. Ma invece sono più stanca del giorno prima. Credo che sia colpa del nodo allo stomaco che mi sento dalla notte scorsa. Probabilmente sarà solo un colpetto d'aria, preso durante la cena, ma questo non mi fa pensare ad altro se non che alla causa dei miei cambiamenti continui.
Mi alzo dal letto, anch'esso troppo grande per me.
Prendo le cuffie dalla valigia che ho abbandonato in fondo al letto, tutta malmessa, i vestiti buttati all'aria come la mia vita. Mi dicono che sono disordinata, ma non sanno che il disordine maggiore è nella mia testa non tanto nella mia stanza o nella mia valigia.
Da un paio di giorni ho creato una playlist con un nome che dice tutto da solo "TIME TO THINK" oppure anche detto "TTT".
All'interno ci sono venticinque canzoni, venticinque come la mia data di nascita, come il numero che mi salva sempre. Queste canzoni sono legate ad una persona che è stata parte di ciò che mi ha cambiata e che è stata parte della mia adolescenza a lungo. In fondo non so nemmeno perché mi fanno pensare queste canzoni, però lo fanno.
Avvio la playlist, ordine casuale, perché odio le cose fatte in un ordine preciso. Le voglio disordinate come me.
Chiudo gli occhi e inizia ciò che spesso mi capita di fare, ma sta volta è diverso.

Disastrosamente me.Where stories live. Discover now