7.

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La parte migliore della giornata è sempre stata la notte, almeno secondo il mio parere. E di notte che finalmente abbassiamo tutte le difese, tornando a essere noi stessi. Quando dormiamo ci mostriamo per quello che siamo, vulnerabili.

Quella notte non riuscì a chiudere occhi, Zach, continuava a sbucare fuori tra i miei pensieri. E neanche per farlo apposta, mi arrivó un suo messaggio.

-Da Zach Mitton :
Buonanotte Alexis ;)

Presi il telefono e risposi.

-A Zach Mitton:
'Notte anche a te :)

Bloccai il cellulare e mi appoggiai al cuscino cercando di prendere sonno, ma il cellulare suonò di nuovo.

-Da Zach Mitton :
Sei sveglia? :)

Risposi con un "Si".

-Da Zach Mitton :
Affacciati alla finestra :)

Con un sorriso, attraversai di corsa la mia stanza e ragiunsi il balcone. Mi affacciaia e guardai il balcone di fronte, dove trovai un Zach sorridente,che mi fissava. Lo salutai scuotendo la mano,e mi appoggiai alla ringhiera, stringendomi nelle spalle, perché c'era fresco.

Il primo a rompere il ghiaccio fu lui.

<<Ti ho svegliato?>> prese una figaretta che aveva messo dietro l'orecchio e l'accese. Tirò la prima boccata, per poi buttarla fuori dopo qualche secondo.

<<No, non riuscivo a dormire>> confessai.

<< Come mai?>>

<< Mia madre mi tratta come una bambola, pensa che tutto quello che mi dirà io la farò all'istante. Da quando sono tornata a casa, non fa altro che tormentarmi perché sono sola, e non ho amici. Ma questo non è vero, perché ho molti amici nel mio lavoro.E solo che lei vorrebbe degli amici della mia età, inoltre è fissata che io mi fidanzi. Cazzo, dico ho 17 anni, e già parla di MATRIMONIO!>>

Zach mi fissò per qualche minuto, e poi cominciò a ridere a crepapelle. Lo guardai innorridita, aspettando che si accorgesse che mi aveva ferita. Dopo qualche minuto si calmo, e mi fisso.

<<Certo che sei proprio incasinata>> e diede l'ultima tirata alla sigaretta spegnendola e gettandola.

<<Ti ringrazio, per avermelo fatto notare>> dissi sarcasticamente.

Lui rise << Sta tranquilla bambola. Già un amico della tua età c'è l'hai >>

<<E chi sarebbe?>>

<<Io naturalmente>> ammise offeso. << E chi se no?>>

<<Oh scusa, pensavo fosse il barbone all'angolo>>

Rise di nuovo <<Sai non sei male, sei abbastanza simpatica>>

<<Ti ringrazio>>  dissi civettuala.

<<Allora che ne dici di uscire domani?>>

Ci pensa un po su, dovrò controllare l'agenda per vedere se avessi impegni, prima di rispondere, così rientrai, e nel mentre senti lui dire " Dove vai?". Presi l'agenda e controllai, avevo un servizio fotografico alle 09:00, per il resto ero libera, così tornai al balcone. Zach era sparito, non c'era nessuno nel suo balcone, con un sospiro mi rassegnai che se ne fosse andato a dormire, così andai alla portafinestra.

<<Ehi, dove vai?>> mi senti dire dietro.

Mi voltai a guardare, Zach si stava arrampicando sul mio balcone, gli andai incontro, per aiutarlo. Non volevo che si uccidesse, solo perché aveva deciso di venire sul mio balcone. Quando finalmente, mise i piedi a terra, lo spinsi sul petto.

<<Ma che cavolo fai? Vuoi ucciderti?>> dissi stringendomi nella mia vestaglia.

Cavolo la temperatura è glaciale!

<<Volevo la mia risposta>> disse stringendosi nelle spalle.

Arrossí per la sua affermazione, e mi morsi il labbro inferiore, per non sorridere come un ebete.

Ci teneva davvero, che uscissi con lui.

<< Stavo guardando l'agenda, ho visto che la mattina ho da fare, ma di pomeriggio sono libera>>

Si avvicinò scostando dei capelli che mi erano finiti davanti agli occhi e poi si chinò su di me <<Che devi fare?>> mi sussurrò vicino all'orecchio.

Il suo alito, mi procurò dei brividi lungo la schiena, e mi fece accendere un fuoco dentro. Il mio respiro cambiò e le guance si fecero rosse. Nessun ragazzo mi era stato mai così vicino. Mi piaceva molto quel contatto.

Lui continuava a fissarmi, con una mano ancora tra i miei capelli, accarezzandoli lentamente, in attesa che gli dassi una risposta.

<<Ehm...ho un servizio fotografico>> confessai e mi morsi il labbro inferiore. Lui scostó la mano dai miei capelli, posando il pollice sul mio labbro, districandolo dal morso che gli stavo dando, e me lo accarezzó. Il suo sguardo diventò cupo, e dischiuse le labbra. Io rimasi lì ipnotizzata, fissando la sua bellezza. A mia volta, fissai le sue labbra, così carnose, così perfette, volevo sentire la loro pressione sulle mie. Rimasi quasi scioccata da quello che volevo, non mi era mai capitato, e così mi schiarí la voce,  riportando alla realtà anche Zach, che si allontanò di qualche passo, mettendo le mani, dentro le tasche.

<< Posso venire a vederti? A lavoro intendo>>

<<Vuoi vedere il servizio di domani?>> chiesi confusa.
Lui annuì semplicemente. << Non penso ci saranno problemi>> sorrisi, e lui mi rispose altrettanto.

<<Bene,  a che ora devo essere pronto?>>

<<Per le 08:30, vieni a casa mia, andremo con la mia macchina>>

Mi guardò accigliato.<<Tu non hai una macchina>>

Io risi, per la sua faccia <<No, ti sbagli>>

Comincio ad arrampicarsi sul balcone, per tornare a casa sua. Mentre scendeva mi guardò e mi auguró di nuovo buonanotte, e io gli sorrisi ringraziandolo. Quando fu tornato nel suo balcone, lo salutai con la mano, e rientrai nella mia stanza, buttandomi sul letto, dove mi addormentai all'istante.

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