2 - L'inizio di un'avventura

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Qualche ora più tardi...

"Avvisiamo i gentili passeggeri che stiamo per effettuare la manovra di atterraggio presso l'aeroporto di Dubai, vi preghiamo di mantenere le cinture allacciate. L'equipaggio ringrazia per aver scelto la nostra compagnia e vi augura un buon proseguimento" e finalmente Dubai, nove ore in aeroporto a girare a vuoto, senza qualcuno con cui parlare. Evvai, non vedevo proprio l'ora. O forse no. "Scusa se ti disturbo, sei una ragazza in scambio culturale?" Interruppe i miei pensieri un ragazzo vicino a me. Aveva un accento australiano molto forte, nonostante parlasse perfettamente italiano. "Si, come hai fatto a capirlo?" "Stai viaggiando da sola e sembri abbastanza agitata, di solito non si è così ansiosi per una semplice gita" "oh, che mente acuta" "scusami, è che sono un ragazzo abbastanza curioso. Dove ti stai dirigendo?" "In Australia" "Oh my god, grazie! Ti fa niente se resto con te? Non ho proprio idea di cosa da solo per nove ore" "certo, anche io stavo proprio pensando a cosa fare..." "Perfetto, io in questo aeroporto ci sono già stato mentre andavo in Italia, ci sono un sacco di cose da fare, però era il pensiero di non aver nessuno che mi preoccupava" e detto questo l'aereo atterrò definitivamente. strano come ragazzo, la sua curiosità poteva essere un po' preoccupante, però poteva essere un buon passo conoscere gente del posto verso cui ero diretta. "Direi che le presentazioni possiamo tenerle per dopo, così abbiamo qualcosa da fare" questo ragazzo mi piaceva, sapeva ragionare. Lo guardai bene per la prima volta da quando mi aveva parlato e mi sembrò di averlo già visto, ma chissà quante di queste persone avevo già visto in giro per il mondo e adesso le stavo incontrando di nuovo. Scesi dall'aereo ci dirigemmo verso l'entrata. Passati tutti i controlli via all'infinito giro di nove ore. "Comunque io sono Laura" "Luke" mi strinse la mano "sull'aereo ti ho osservato bene e hai una faccia famigliare, ma adesso anche il tuo nome sta confermando questa cosa..." questa cosa mi stava confondendo abbastanza "Sto ritornando da uno scambio in Italia, vivo sulla Gold Coast, forse è improbabile che tu mi abbia già conosciuto, a meno che non vivi vicino a Milano" qui la situazione si faceva sempre più interessante "Aspetta un attimo, hai detto Gold Coast?!" "Si, perché?" "Non ci posso credere, è dove vive la mia famiglia ospitante!" "Oh, perfect, magari qualche volta ci incontreremo, almeno potrò esserti utile nella tua esperienza visto che io l'ho appena terminata" "sarebbe veramente fantastico..." Sarà anche interessante la cosa, ma era decisamente strana. Cioè, quante volte può capitare nella vita di incontrare un ragazzo che viveva vicino a casa mia e stava ritornando proprio nel luogo dove mi stavo dirigendo? Direi che sono quasi nulle. Ma io continuavo ad essere convinta del fatto di averlo già visto e fu così che il tempo passò particolarmente in fretta, parlammo di tutto e di più, tanto che stavamo entrambi per perdere l'aereo da quanto ci eravamo immersi nelle chiacchiere sulle nostre esperienze di vita "Ultima chiamata per Brisbane" "forse è meglio se ci spicciamo" iniziammo a correre ridendo come dei pazzi, mi piaceva sul serio quel ragazzo, magari mi ero lasciata prendere da uno stupratore seriale senza neanche rendermene conto, ma da come parlava sembrava a posto. Le successive ore di volo passarono abbastanza in fretta, ma ci scambiammo solamente i numeri su dei biglietti dato che i cellulari erano inutilizzabili per poi addormentarci entrambi, esausti per la giornata.

Un secondo altoparlante annunciò il definitivo atterraggio nella terra dei canguri, il nostro viaggio si stava concludendo e probabilmente non ci saremmo più rivisti per un po'. "Pronta per iniziare questa nuova esperienza?" "Non proprio..." Il panico iniziava a farsi sentire, non ero più sicura come prima di voler affrontare questa cosa "anche io mi sentivo esattamente così appena atterrato, poi ho fatto un respiro profondo e sono sceso a conoscere la mia famiglia, ti assicuro che sarà una delle sensazioni migliori che potrai provare in tutta la tua vita" "grazie, ma in questo momento mi sento lo stomaco come chiuso da un tappo" "respira profondamente due o tre volte, vedrai che ti passerà tra poco" scendemmo per la seconda volta le fatidiche scalette e in poco tempo avevamo recuperato anche i bagagli, l'uscita era ormai davanti a noi. "Bene, ci vediamo Laura, per qualsiasi cosa scrivimi" indicandomi il biglietto che avevo ancora in mano "contaci, lo farò presto..." guardai il biglietto e decisi che una delle tante domande che volevo rivolgergli era meglio fargliela adesso "Anzi, posso farti una domanda?" "Certo, qualsiasi cosa" "dato che tu hai appena terminato la tua esperienza, come ci si sente quando si realizza che tutto è ormai finito?" "Oh, è difficile. Devi trovare qualcosa che ti distragga dal pensiero di aver abbandonato tutto, nel mio caso ho trovato una nuova amica che mi ricorderà il fantastico posto in cui sono stato, non potevo chiedere niente di meglio" gli sorrisi, in fondo era un ragazzo veramente tenero "grazie, davvero" "figurati, e la cosa di prima é sempre valida" chiuse la conversazione con un occhiolino e si diresse verso la sua famiglia. Mi voltai per cercare il mio nome sui numerosi cartelli che stazionavano sulla porta. Vidi Luke avvicinarsi ad una coppia e abbracciare la madre, poi passò alla sorella (si assomigliavano molto, magari poteva essere anche sua cugina a mia insaputa) e al padre io nel frattempo continuai a cercare il cartello che mi indicava la direzione di casa nella folla, ma appena lo trovai non riuscii neanche a tirare un sospiro di sollievo. La donna che il mio nuovo amico stava abbracciando era la stessa che teneva in mano il cartello con il mio nome. Era proprio lei, Margaret, l'avevo riconosciuta dalla foto dell'intera famiglia che lei stessa mi aveva inviato e vicino c'erano gli altri membri: Matthew, il padre, e Georgia, la sorella maggiore (ci avevo azzeccato, almeno quello). Adesso si spiegava anche il perché io avessi già visto la faccia di lui. Era uno scherzo? Avevo veramente parlato con il mio "fratello" per tutto quel tempo senza accorgermi di niente? Beh, era solo un bene avere uno come lui in famiglia, mi sarebbe stato molto utile con tutto e almeno conosceva la mia lingua madre. Avrei dovuto avvicinarmi o lasciarli un momento nella loro intimità? Forse era meglio se andavo. Mi schiarii la voce e "Ehm... Scusate se vi disturbo, io sono Laura" l'espressione che Luke assunse nel momento in cui realizzò tutto ciò che stava accadendo era decisamente incredula, misto a felicità immensa, non saprei bene come descriverlo. A quante pare lui sapeva che sarei arrivata, ma non sapeva niente di me e non aveva mai visto una mia foto, ero praticamente nuova per lui. "Mamma, veramente..." "Si, c'è qualcosa che non va?" "Siamo stati sullo stesso volo per tutto il tempo, abbiamo avuto sedili abbastanza vicini per tutto il viaggio e siamo anche stati insieme durante le 9 ore di scalo scambiandoci informazioni a vicenda e ignorando il fatto che avremmo vissuto sotto lo stesso tetto per 10 mesi. Pazzesco." "Davvero? Quindi vi conoscete già?" "Era l'unica ragazza che avesse più o meno la mia età e non volevo stare solo, quindi ho pensato che avrei avuto una nuova amica a cui dare il mio aiuto dopo la mia esperienza" anche la madre e la sorella erano abbastanza incredule. Il  padre si era limitato a sorridere. A quanto pare il destino aveva giocato a favore di entrambi "bene, allora io proporrei di andare a casa, così per conoscerci meglio tra di noi". Mai vista una cosa simile nella storia degli scambi culturali. Da quel momento potevo aspettarmi qualsiasi cosa.

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