Dopo quelle che mi sembravano ore arrivai in una radura e mi sedetti sotto un albero per riprendere fiato. In pochi secondi mi ritrovai appesa a testa in giù, imbavagliata e legata come un salame, a fissare un paio di occhi neri come la pece, incorniciati da zigomi scolpiti, mascella prominente e un cespuglio ordinato di capelli del colore della notte, tempestati di gocce di rugiada.
Con un gesto, il ragazzo sciolse la corda che mi legava i piedi e mi scaraventò a terra per poi bofonchiare qualcosa e allontanarsi facendomi cenno di seguirlo. Avanzava ad ampie falcate e io faticai a stargli. Dopo minuti di silenzio mi schiarii la voce "Piacere, mi chiamo Delilah" gli porsi la mano e me la strinse nella sua rispondendo "Cy".
Nel preciso istante in cui le nostre mani si sfiorarono ebbi un sussulto.
Il tempo si fermò nell'istante in cui il mio e il suo sguardo si incrociarono.
I suoi occhi avevano dentro un mondo, come se avesse vissuto mille vite e sentisse il peso di ognuna di esse gravargli addosso.
Improvvisamente mi pervase un' enorme tristezza.
Era uscita la luna stranamente lui non sembrava pallido anzi la sua pelle color ambra sembrava risplendere di luce propria.
In quel preciso istante notai le cicatrici: tagli e taglietti sul collo, sulla faccia e sulle mani.
Cosa era successo a quel ragazzo?Distolsi lo sguardo, distratta da una luce fioca.
Davanti ai miei occhi si stagliava la casa più bella che io avessi mai visto. Era un'enorme villa di pietre irregolari e sconnesse, tenuta insieme da robusti tralci d'edera e rose bianche tempestate di gocce d'acqua cristallina. Un vialetto dismesso di ciottoli affiancato da due ruscelli che proseguivano nel bosco nelle due direzioni opposte, portava a un massiccio portone in legno scuro, chiuso da un pesante catenaccio di ferro battuto.Cy mi indicò in silenzio una delle finestre da cui qualche millesimo di secondo dopo Lilith si affacciò raggiante sventolando la mano.
"Dove eri finita? Ti ho aspettata tutto il giorno! Visto com'è casa? Messa maluccio ma ci abitueremo, poi qualche ritocco qua e là e sarà perfetta""Beh magari un "scusa se sono scappata nel bosco e ti ho lasciata da sola in mezzo al nulla" ci starebbero anche" dissi con falsa ironia.
Lilith fece un accenno di sorriso per poi bofonchiare un "buonanotte, le tue cose sono giá nella tua stanza, non serve che ringrazi" e chiudere la finestra.In quel momento mi accorsi che Cy era già alla porta e stava armeggiando con delle chiavi
"Aspetta tu hai le chiavi di casa mia?Cosa sei una specie di custode o di..."
"In realtà questa è anche casa mia, nuvoletta"
"Perché mi hai chiamata nuvoletta?"
"Perché hai sempre la testa tra le nuvole, ti perdi in te stessa. Per esempio io, perfetto sconosciuto, ti ho appena detto di abitare in casa tua e tu ti preoccupi del tuo soprannome"
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Demons in my house
FantasyDue sorelle si allontanano dalla caotica Londra per vivere in una casa dal passato oscuro, incontrando angeli e demoni che proteggono il genere umano da una minaccia che sta tornando a farsi sentire.